CHIOGGIA - Correva l’anno MCMXCIX (1999), se la memoria non mi inganna…
In primavera, stagione degli amori, undici ragazzi, poiché amori non ne avevano, decisero di riunire le proprie conoscenze musicali per formare una piccola band.
Nonostante l’improbabile organico iniziale composto da una tastiera, due clarinetti, un trombone, un sax contralto, un basso, due chitarre, un cantante(stonato)-vocalist e purtroppo nessuna batteria, il Fato, il tempo e l’esperienza stessa vollero che il destino fosse un altro, con grande piacere e soddisfazione nostri e del nostro pubblico.
Già dopo la prima settimana l’appena formata “armata Brancaleone†riuscì a rubare una piccola e modesta sala prove e a discutere il nome del gruppo!
Qualsiasi complesso musicale, per quanto incapace, modesto o geniale, avrà prima o poi scelto un nome che lo identificasse, un nome proposto anche da uno solo, ma comunque sentito da tutti gli elementi di quel gruppo! Come il nostro solito invece si preferì escogitare un “Piano Bâ€:
“Quanti siamo…?†â€In undici…!â€â€¦
Vocabolario di latino, pagina aperta a caso, undicesima parola… et-voilà eccoti servito il verbo METUO, traducibile, a seconda dei contesti, con l’italiano “temere, aver pauraâ€.
Tutto questo solo perché undici erano i presenti e perchè Claudio (tastierista) e un suo amico (Stefano, cantante della formazione attuale) frequentavano il primo anno del liceo e avevano per le mani un dizionario di latino.
Ma le brillanti undici menti non si limitarono a scegliere un nome alquanto “strano†per un complesso di fiati, vollero pure renderlo ancora più “inequivocabilmente unico†aggiungendovi una “Zâ€!
“…e perché non METUOZ?â€â€¦ lì per lì non suonava nemmeno male…
Perciò eccoci battezzati!
Da allora sono passati o meglio volati circa otto anni tra pause, alti e bassi, nuvole di fumo, temporali, disguidi, giornate di sole, partite a “Risikoâ€, serate davanti ad una birra e sostanzialmente prove e sacrifici.
Grazie a questo il nostro complesso prova e scherza fino a tarda sera, suona in giro per il mondo, anima feste, programma il futuro assieme, e ha ora un repertorio di tutto rispetto, tredici componenti ormai confermati, un’intesa consolidata e provata nel tempo, ma soprattutto si diverte e fa divertire.
La formazione attuale fa leva sulla presenza di un settore fiati di indiscussa esperienza, maturata all’interno della Banda Cittadina. Proprio l’originalità del gruppo e la simpatia che lascia trasparire, hanno portato i Metuoz a esibirsi nelle varie province della regione, davanti ad un pubblico sempre più vasto: al Palazzetto del Turismo di Jesolo con oltre 4000 presenze, alle collaborazioni con vari artisti locali e non (tra cui Beppe Carletti, tastierista dei Nomadi e gli Elio e le Storie Tese), alle jam-session più stravaganti nei locali di Chioggia.
Il tutto, provare per credere, abbracciando i ritmi più disparati ed interpretando i generi più diversi: dal moderno Ska alla religione R&B made in Illinois, dal Latin-Pop alla disco anni ’80, dai frenetici Rock’n’Roll ai più pacati mambo-rock. Il repertorio ormai elemento caratterizzante della band, va via via arricchendosi di nuovi pezzi, non ultimi alcuni inediti in vista della registrazione del primo disco che uscirà la primavera del prossimo anno.
Il gruppo vanta anche la collaborazione con il Piccolo Teatro Città di Chioggia per la cura delle musiche dello spettacolo “Fiori di campo†rappresentato per il comune di Chioggia.