Nato il primo giorno dell'estate del '78, inizio all'età di 5 anni a riprodurre le sigle dei cartoni su una pianolina tascabile trovata nel dixan. Mio padre ha sempre stimolato questa mia curiosità verso le note, regalandomi tastiere sempre più evolute per star dietro ai miei progressi; fino a quando, dopo aver speso una "fortuna" su una Roland E-56, si è fermato, anche per motivi economici (d'altronde un synth degno di questo nome comincia ad essere pesante per tanti portafogli) ed io, a circa 15 anni, avevo l'età giusta per essere disoccupato, ma non ero ancora abbastanza grande da lavorare ed avere un mio reddito da sperperare in stronzate inutili come gli strumenti musicali.
Non ho mai smesso, ma in quel periodo ho conosciuto un periodo di profonda crisi, senza strumenti avevo le mani legate. Ma, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere; grazie a questa "pausa" tastieristica, ho avuto l'opportunità di avvicinarmi ad altri strumenti meno "proibitivi", e comunque a me nuovi. Sto parlando di chitarre, bassi, sax, mandolini, ukulele, clarinetti, strumenti a percussione di vario tipo e di varia provenienza etnica. Non mi sono mai addentrato in profondità a tutte queste diverse tipologie, non posso dire di essere un chitarrista o un bassista (anche se so che in fondo, senza pretese, potrei riuscire a cavare qualche ragnetto dal buco). Ho avuto modo, comunque, di conoscerne le potenzialità da molto vicino, le varie capacità espressive, le escursioni timbriche e dinamiche, i limiti ecc. Contemporaneamente ebbi qualche occasione per avvicinarmi al microfono, con risultati non esaltanti, ma sicuramente molto stimolanti per me. Arrabattandomi con strumentazioni di seconda (talvolta anche terza o quarta) scelta, da sempre continuo imperterrito a sviluppare il mio background, essendo stato in passato tra le file di progetti molto diversi fra loro, nel dettaglio: rock, funk, blues, acid jazz, ska, pianobar & matrimoni, tekno-dance-elettronica, metal (dall'heavy melodico al black scandinavo più estremo), grunge, swing, liscio, orchestra classicheggiante (soundtracks et similia). Magari me ne sto scordando qualcuna...
Sono un mercenario? Un mercenario prende soldi in cambio di servizi e fedeltà . Io non ho mai visto una lira che è una. Molti mi dicono che forse sono un pò mercenario; se lo sono, sono di quelli a buon mercato. Per cui approfittatene!
Con gli anni sono diventato un cultore, appassionato, quasi uno studioso, di una mitica band inglese, nota come Pink Floyd. Dal primo folgorante ascolto sono diventati la mia ossessione, qui e là sono sempre riuscito ad infliare un loro brano nelle scalette. Ho fatto parte di diversi progetti Pink Floyd, uno dei quali tutt'oggi attivo, i Pink Noise, con tanto di effetti sonori e sequenze video in sync (entrambi gli aspetti curati orgogliosamente da me). Mi sono da qualche anno affacciato timidamente alla composizione, tessendo a volte anche dei brani onestamente di pregevole fattura. Coadiuvato dalla gran voce nera di mia sorella Piera e dalla sempre più sconvolgente chitarra di mio fratello Eugenio, sto cercando di mandare avanti un progetto di cui non si sa nemmeno l'obiettivo. Per ora è solo qualcosa che bolle in pentola, ma sono sicuro che qualcosa alla fine la tireremo fuori.
Non mi piace etichettarmi ed omologarmi a priori; quando mi siedo e comincio a comporre vado semplicemente avanti, seguendo un groove, un fraseggio, un qualcosa che mi piace, per vedere dove mi porta. Spesso da nessuna parte, qualche volta invece riesco a concludere; quasi sempre il risultato è diverso da quello che inizialmente mi aspettavo e, soprattutto, se ascolto due mie composizioni una dietro l'altra, non sembrano nemmeno "uscite" dalla stessa persona. Forse questo è un difetto, forse "mi manca un'identità ", ma mi sento attratto ed affascinato proprio da questo; innumerevoli vie che si allontanano l'una dall'altra. Un pò come dire che se è vero che tutte le strade portano a Roma è anche vero che partendo da Roma posso arrivare dappertutto. D'altronde sono sempre stato attratto da mille cose, tutte diverse fra loro. Il mio interesse, la mia attenzione, il mio stile non riescono a fossilizzarsi ed a trovare pace. La mia musica non poteva che essere così, diversa, cangiante. Così come nella mia vita, anche nella mia musica sono sempre attratto da sonorità differenti, incoerenti, senza nessuna attinenza, alla costante ricerca del filo conduttore.
Tirandomela un pò, posso dire che la mia identità sta proprio in questo: una non-identità a poliedro irregolare, ogni faccia diversa dall'altra, ognuna interessante ed ognuna inutile per questo o quel motivo. Una personalità multisfaccettata e multicolore, capace di enormi escursioni stilistiche, al servizio dell'emozione.
Però sono più propenso a pensare che in realtà in me regna una totale confusione e, non sapendo che via prendere, cerco di prenderle tutte... probabilmente non arrivando da nessuna parte.
Ma va bene così. Se c'è qualche cosa, un ritmo, una frase musicale, che mi fa vibrare la prendo, la interiorizzo e la trattengo più che posso, senza pregiudizi e con grande apertura mentale. Come diceva un mio illustre conterraneo: "Così è... se vi pare".