Semplicemente straordinari.
Gli unici grandi maestri della tarantella.
Grazie alla loro memoria non si sono perse nel tempo quelle tradizioni che hanno reso Carpino il punto di riferimento della musica Folk italiana.
La fortunata collaborazione con Eugenio Bennato ha portato loro, il musicista napoletano e soprattutto la loro musica, alla ribalta, riscoprendone e valorizzandone le portentose caratteristiche.
Sicuramente i decani della musica italiana: i "Buena vista social club" garganici, capaci, ultraottantenni, di portare le loro note, la loro arte, la loro inventiva, fatta di ritmi trascinanti e melodie struggenti, in giro per la nostra penisola, di concerto in concerto.
Negli occhi di Andrea Sacco, classe 1911, mille anni di musica che risuonano sulle corde della sua inseparabile chitarra battente.
Chi ha la fortuna di ascoltare i “Cantori di Carpinoâ€, non in occasioni ufficiali, ma nella spontaneità di una serata informale, entra in un circuito magico, primordiale.
Ti senti proiettato in un mondo scomparso, ma che senti rivivere in te, in una sorta di metempsicosi che ti fa ritornare quello che forse un tempo, in un’altra vita,sei stato.
Ritmi mediterranei, sonetti provenzali, suggestive serenate, tenere ninne nanne, lo struggente "planctus Mariae" del giovedì santo, ti riportano in un mondo agreste, in quel "Gargano segreto" cantato da Pasquale Soccio.Un mondo sconosciuto, ma vivo nel cuore, se ti ritorna alla mente e ti spinge a quello che non avresti mai pensato di fare nella quotidianità di un tuo giorno. Accade che inizi a ritmare, e poi a ballare le tarantelle del Gargano, trascinato dal suono della chitarra battente, del tamburello e delle nacchere.I tre "vetusti cantori" Antonio Piccininno, Antonio Maccarone, Andrea Sacco come i "mistici pastori" descritti dal Tancredi in "Folklore garganico", ispirano un innato senso di rispetto verso la saggezza antica del tuo popolo, come gli antichi aedi dell’Iliade o dell’Odissea."