Marco nasce il 20/12/1984 fin dalla tenera età appassionato di cinema (l'unica vera passione), debutta nel 2001 dirigendo un piccolo film amatoriale da quattro soldi fatto a scuola intitolato "SFORNATUTTO",l'anno seguente è l'ora di "Turbinio" dove si intravedono i primi elementi essenziali che ritroveremo nelle produzioni più recenti.
Dopo il 2002 c'è un periodo di crisi e di stasi per quanto riguarda la produzione di nuove pellicole,riesce a riprendersi solo dopo 3 anni con l'inizio della fortunata serie "FESTA TONI" arrivata quest'anno al terzo episodio dove si può vedere in anteprima il teaser che preannuncia l'uscita del terzo capitolo (lavoro non privo di poche polemiche visto una scena di esecuzione molto brutale ed un finale shock).Un tipo di cinema diverso,per molti un ritorno al neorealismo con attori non professionisti,scene ai limiti della sopportabilità ,caratterizzato da un linguaggio crudo (il linguaggio della strada) e scene che catturano l'attenzione dello spettatore grazie ad una sapiente infusione di frammenti comici legati a schegge drammatiche di rara intensità (vedasi su tutte il commovente finale del primo capitolo con il ragazzo che a stento riesce a reggersi in piedi).particolarmente originale risulta essere l'introduzione di pseudospot pubblicitari che servono a stemperare la tensione:memorabile è il famoso duetto riguardante il "limoncello Mediterraneo".Un genere non per tutti ma che sicuramente troverà estimatori in ogni parte del globo terracqueo. A differenza dei vari "NUTRIAMAN" che si trovano in giro (opere meramente commerciali e prive di spessore) questi piccoli gioielli raccontano una realtà dura che tutti vogliono nascondere,senza falsi moralismi e con un umorismo beffardo che coglie sempre nel segno.Una campagna destabilizzante nei confonti del regista e della troupe ha messo in luce le ombre di questa casa di produzione:serate allegre a base di eccessi,guide spericolate e un uso improprio delle armi da fuoco.Esce in questi giorni "Radici a Saletto", dramma con espliciti riferimenti alla situzione sociale di un piccolo paese della bassa padovana devastato dalla costruzione di un'autostrada, opera sporca,girata con telecamera a spalla,dal linguaggio ancora più volgare rispetto alle opere precedenti (il trailer che gira è stato massacrato dalla censura). Un film meno fisico dei precedenti,più lineare nella forma ma forse molto più pericoloso (da brividi il finale in cui il protagonista ammicca alla telecamera micamando un brindisi con una bottiglia di vodka).Circolano 2 versioni del film: una versione è stata alleggerita per quanto riguarda le scene che sconfinano nell'hard, l'altra,la versione unrated, è quella completa.
Verso il quindicesimo minuto una scritta irrompe avvertendo lo spettatore di avere a disposizone 8 secondi per lascaire la sala: le immagini che seguiranno saranno insopportabili,mai al cinema si era visto tanto. Dalla visione si astengano i perbenisti e i deboli di stomaco
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