Maglia bianco-celeste a strisce verticali, pantaloncini bianchi, calzettoni bianchi. Seconda maglia granata con spalle celesti, pantaloncini granata, calzettoni granata
Il Sandonà nacque nel 1922 su iniziativa di un gruppo di amici. Questa squadra venne chiamata Ardita ed i colori sociali erano il bianco e nero; due anni dopo questa squadra confluì in una polisportiva la cui componente calcistica venne chiamata San Donà Football Club.
Nel 1925 venne adottata la maglia bianco azzurra, ancora oggi utilizzata.
A cavallo della seconda guerra mondiale la squadra partecipò alla serie C (8 campionati in 12 anni) per poi sprofondare nei campionati dilettantistici regionali. Dal 1960 al 1973 partecipa stabilmente alla Serie D, dove vi ritorna nel 1986 conquistando nel 1994 la promozione in serie C2.
Quella squadra, sotto la guida di Ezio Glerean, riuscì ad avere la meglio su squadre costruite per vincere come il Valdagno, il Treviso e il Bassano. L’anno successivo, quella stessa squadra sfiorò la promozione in serie C1, perdendo ai playoff contro il Fano (2-1 a Fano, 0-0 a San Donà ); ma per tutti i tifosi la promozione sfumò a Montevarchi, quando nello scontro diretto i sandonatesi, avanti 2-0, vennero rimontati e sconfitti 4-2. In quella squadra spiccano i nomi di giocatori come Polesel , Caverzan, Striuli, De Franceschi, Cinetto, Soncin, Gotti, Meacci, Garau, Zanon, Giacomin; giocatori che negli anni a venire hanno disputato campionati di serie C, B ed alcuni di loro anche di serie A.
Nel 1995-96 più che la posizione in classifica della squadra (10°), fece scalpore il rifiuto di Polesel di andare a giocare in serie A con il Cagliari allenato da Trapattoni (“Scusami Trap, ma a Cagliari non vengo; meglio San Donà †titolava il Corriere dell Sport).
Il 1996-97 fu l’anno dell’addio di Ezio Glerean che si trasferì a Cittadella, e l’arrivo in riva al Piave di un certo Fabio Bazzani (ora alla Sampdoria) alla sua prima stagione da professionista. La squadra si salvò all’ultima giornata grazie alla classifica avulsa.
Il 1997-98 segnò l’addio alla presidenza di Orfeo Granzotto dopo oltre dieci anni; a succedergli Piergiuseppe Simonetto. La squadra terminò la stagione al decimo posto, senza dare mai l’impressione di poter puntare a qualcosa di importante né di rischiare di venire inghiottita nelle zone “calde†della classifica.
Il 1998-99 fu l’anno del sogno che si avvera: una squadra costruita senza velleità di classifica, con giocatori giovani e per lo più sconosciuti, sotto la guida del tecnico Renzo Rocchi riuscì nell’impresa di conquistare la serie C1 ai Playoff superando squadroni del calibro di Rimini (1-0 a San Donà e 0-0 a Rimini) e Triestina.
Come non dimenticare la finale giocata a Mantova, dove il Sandonà vinse grazie ad un calcio di rigore al minuto 113’ dimostrando ancora una volta come l’impossibile può diventare possibile. Quest’annata viene ricordata anche per il gemellaggio con i tifosi della Viterbese che continua tutt’oggi.
Il 1999-2000 fu l’inizio della caduta: troppo onerosa una C1 e di imprenditori pronti ad aiutare la società nemmeno l’ombra (e pensare che siamo nel ricco Nord-Est!), così la squadra venne costruita con più di un occhio al bilancio, minandone la classifica. Finimmo ultimi e la retrocessione annunciata si materializzò. Ma questa stagione non fu del tutto negativa: nacque infatti un’amicizia che divenne poi gemellaggio con i tifosi della Cremonese, compagni di sventura in questa stagione.
Il 2000-01 fu l’annus horribilis della storia della società : una squadra ancora una volta creata con sufficienza che riuscì a fare peggio della stagione precedente, ma ciò che lasciò tutti interdetti fu ciò che fece la dirigenza al termine del campionato. La società era in vendita ma il bilancio spaventosamente in rosso (si parla di 800 milioni di vecchie lire) non aiutava di certo a trovare compratori, almeno non a San Donà . Vi era infatti una persona interessata all’acquisto, un certo Pavanetto, presidente del Lido Jesolo (promozione); il problema stava nel fatto che non voleva acquistare la società , ma il titolo sportivo, operazione possibile solamente tra i dilettanti dove il Sandonà stava inesorabilmente scivolando. Fu così che titolo sportivo, prima squadra, beretti, settore giovanile, ogni cosa appartenente al Sandonà passò al Lido Jesolo che per l’occasione cambiò denominazione in Città di Jesolo, ed ebbe il record di 2 promozioni in un anno senza neppure vincere un campionato (possiamo anche ricordare come negli anni a seguire senza vincere il campionato di serie D riuscì a disputare un campionato di serie C2: questo grazie alla storia e agli anni di C del Sandonà Calcio). Cercarono di comprare anche i tifosi, sostenuti dal fatto che il calcio a San Donà non esisteva più, ma ottennero solo un rifiuto sdegnato, anche da quei ragazzi di Jesolo che dal 1996 costituivano il gruppo Ultras della New Generation.
Ma proprio nel momento più buio Orfeo Granzotto scese in campo supportato da Graziano Masiero riuscendo ad ottenere (pagandolo piuttosto onerosamente) il titolo sportivo del Lido Jesolo permettendo alla nuova società Sandonà 1922 di ripartire dal campionato di Promozione dando continuità alla Storia, alla Memoria e alla Tradizione del calcio sandonatese.
Nel 2001-02 quindi il Sandonà ripartì dalla Promozione, ma con gli stessi tifosi fedeli più di prima ai colori biancocelesti. Certo non è stato facile calarsi mentalmente nella categoria, e soprattutto riuscire a costruire una squadra competitiva in un mese scarso, eppure dopo un duello testa a testa con il Breda (Tv), vincemmo il campionato ed ottenemmo la promozione in Eccellenza.
Nel 2002-03 facemmo un altro campionato di vertice che concludemmo al secondo posto a pari merito con i trevigiani dell’Asolo Fonte; allo spareggio per decretare chi delle due meritasse di accedere agli spareggi promozione giocato sul neutro di Conegliano (Tv) prevalse l’Asolo per 2-0 condannandoci ad un altro campionato di Eccellenza.
Nel 2003-04 ennesimo campionato a ridosso delle prime ed altro secondo posto, questa volta in solitaria. Accedemmo ai playoff contro i padovani del Casalserugo: 2-1 a San Donà , 1-2 a Casalserugo con i padovani che vinsero ai calci di rigore.
Il 2004-05 si apre con ambizioni di promozione ma la squadra non gira e si piazza al sesto posto tra la delusione generale.
Il 2005-06 fu l’annata più difficile con una squadra capace di ottenere nel girone di andata solo 11 punti, frutto di 1 vittoria, 8 pareggi e 6 sconfitte e destinata alla retrocessione; ma nel girone di ritorno qualcosa cambiò, tanto che la squadra cominciò a girare riuscendo nel piccolo miracolo di salvarsi.
Il 2006-07 è il campionato del ritorno in serie D, dopo una stagione giocata punto a punto con l’Asolo Fonte (Tv) e l’Edo Mestre (Ve). Un intero campionato non bastò a decretare la squadra campione: infatti a quota 57 vi erano sia il Sandonà che l’Asolo: fu necessario uno spareggio.
Il 6 Maggio a Quinto di Treviso davanti a 2000 persone Sandonà ed Asolo si diedero battaglia per 90 minuti; alla fine vinse il Sandonà 2-1 riconquistando ciò che nel 2001 gli fu portato via.
Ora siamo inseriti nel girone C della Serie D, ed oltre ai problemi sportivi stiamo affrontando anche problemi societari ai limiti della fantescienza: a fine settembre viene annunciato l'ingresso in società di un nuovo socio: quel Luigi Gallo che ha fatto fallire parecchie squadre (il suo nome si cela dietro ai fallimenti di Venezia, Genoa, Torino tra le tante). Pochi giorni dopo la squadra che conquistò la D viene smembrata tra svincoli e licenziamenti; stessa sorte tocca pure allo staff tecnico. A dicembre avevamo una squadra che mutava di settimana in settimana, con giocatori attuali ed ex che facevano la fila al campo di allenamento per ricevere gli arretrati dello stipendio. In questi mesi di buio Gallo ribadisce più volte di essere disposto a cedere la società a causa delle contestazioni che via via si susseguono, ma alle parole non fanno mai seguito i fatti. Fino al 31 gennaio, giorno in cui ufficialmente le sue quote vengono cedute al Presidente Masiero, la squadra decise di fare un patto con la città e di pensare solamente a giocare ed ottenere la salvezza. Il nostro campionato è cominciato a gennaio!
(Fonte: Wikipedia e Caimani del Piave)
Il Sandonà può contare su due diversi gruppi Ultras: i Caimani del Piave e i New Generation.
I quali sono gemellati con Viterbese e Cremonese