Sorge in cima ad una collina, sull'Altopiano delle Rocche, a meno di 30 Km dal capoluogo d'Abruzzo.
Le origini di Terranera sono incerte: c'è difficoltà a reperire informazioni, poiché i documenti riguardanti la sua fondazione si trovano all'Archivio di Stato a Napoli, dato che per lungo tempo il territorio ha fatto parte del Regno di Napoli . Sembra certo, però, che non fu un borgo fortificato, ma una "villa" che non si trasferì in uno dei centri fortificati limitrofi, nella fase dell'incastellamento, al pari di altri villaggi oggi scomparsi, probabilmente per la sua invidiabile posizione che ne fa il paese meglio esposto di tutto l'Altopiano.Le sue origini comunque si possono far risalire tra il XI e il XII secolo anche in base a quanto testimoniato da una notizia del 1180: "Tommaso, Signore di Barili e figlio di Berardo, Signore e fondatore di Rocca Odorisia (forse Rocca di Cambio), donò alla religione Gerosolimitana la chiesa di S. Pio di Campana, la chiesa di
S. Niccolò, con tutte le rendite e territori ad essa spettanti".Questa notizia, riportata dall'Antinori, fa pensare all'esistenza di un nucleo abitato fin da quell'epoca e la sua appartenenza al Castello di Barile situato verso la valle dell'Aterno tra la stessa Terranera, Tussillo e Casentino.Sappiamo del resto che dopo la fondazione della città dell'Aquila, intorno alla metà del XII secolo, il "Castello" di Barile, insieme ad altri che si rifiutarono di partecipare alla fondazione, venne distrutto da Corradino di Svevia, figlio di Federico II; il Signorini, invece, pone Terranera fra i Castelli fondatori dell'Aquila - e ancora oggi a L'Aquila esiste una strada nella zona del Castello Spagnolo che si chiama "Chiassetto di Terranera", in omaggio al paese.
A questo punto le tracce di Terranera si perdono e si ritrovano solo in un documento del XVI secolo nel quale si afferma che nella numerazione dei fuochi del 1508 Terranera è annoverata nel "Quarto Sancti Georgi extra" come "Villa de Terra Negra" con 26 fuochi (famiglie) pari a circa 140 abitanti. Alla metà di questo secolo risale anche l'edificazione dell'attuale chiesa parrocchiale di S. Lorenzo martire.
(Fonte Wikipedia)
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