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calomito - infraditi (fragment) live@buridda 6/12/07 calomito - nascosto (orcomondogatti video)

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ROCKERILLA - di Enrico Ramunni -Ci ha spiazzato dale prime note del brano di apertura"Collante", con la strana allegria del suo temabalcanico in modo minore esposto a strappi da unviolino spiritato, l’esordio del sestetto genoveseCalomito, ensemble di ottimi talenti che agiscono inambito di avanguardia godibile e surreale, tra musicaaraba e danze mediterranee, jazz rock e vibrantiritmi in opposition à la Doctor Nerve. Un cross-overgrondante di rimandi e citazioni, con il sapidofolk-jazz di "Dal Buffo Buio", le tarantelle chesbucano imrovvise sotto la luna di Bisanzio,l’ammiccare di melodie eleganti come nella lenta"Nascosto", l’esotismo virtuoso di "Am Ha Aretz", cheinanella una fantasia di motivi mediorientali oranervosi ora assorti saltando di palo in frasca coninvidiabile freschezza. La più bella scopertanazionale in quest’ambito dall’esordio dei DissòiLogòi, da tenere d’occhio con attenzione.................................IL MUCCHIO SELVAGGIO - di Loris Furlan -È rigoglioso, trasversale e tentacolare il suono deiCalomito, non proprio “inaudito” come da titolo maragguardevole sorpresa di questo scorcio di 2005,perlomeno negli scenari musicali avant-etno-jazz cheprediligono esprimersi esclusivamente in viastrumentale. E qui il sestetto genovese la sapiuttosto lunga, attrezzato di una sapiente tecnicaindividuale e d’assieme, abile nel convogliarelinguaggi diversi sul proprio binario espressivo.Ricco timbricamente, con violino, viola, sax, synth,organo e il gocciolio del Fender Rhodes a coloraretrame dinamiche e agilissime, il mondo del gruppoassomma con smagliante freschezza assonanzebalcaniche, danze gitane (“Collante”) ed effusioniarabe e klezmer (“Am Ha’Aretz”) a torride efunamboliche disgressioni jazz-rock accostabiliall’urgenza deviante dei Doctor Nerve e affini, macon un sano tasso ludico e folclorico che, sempre inzona “in opposition”, può rammentare, parole escluse,la verve degli Stormy Six. Nel caso dei nostri sonoperò i ritmi, le percussioni, il contrabbasso diTommaso Rolando, le scorribande del sax di FedericoBarrai, il violino sinuoso e scoppiettante di FilippoCantarella a sciorinare immagini e sequenze conun’esuberanza e una versatilità raramenteriscontabili nel rock e nel jazz di casa nostra.Annotiamo pure che questo esordio, che peraltrocorona un percorso quasi decennale, viene pubblicatodalla Megaplomb, label vicina a sonorità piùavant-indie-noise (chi ricorda i Pin Pin Sugar?),come a rimarcare che gli steccati di genere eaffiliazione estetica sono da abbattere e che tantabuona tecnica strumentale non è orpello inutile eridondante se accompagnato da pregevoli sensibilità epersonalità............................................... ..MUSICA JAZZ - di Alessandro Achilli -Al loro esordio "ufficiale" (pubblicato in aprile,con notevole ritardo rispetto alle registrazioni), igenovesi Calomito danno l’impressione di aver tenutoben presente quell’area musicale che, tra anniSettanta e Ottanta, amava mescolare jazz, rock,improvvisazione, ispirazioni folk e accademiche. Peresempio: Nautilus ha vari punti di contatto con i canterburysmi dei primi Muffins (il piano elettrico,il basso melodico, il tema di chitarra e contralto,l’assolo di soprano); ancora più metacanterburyana èl’intimità "in avvicinamento" di Nascosto, con undelicato assolo di Rivera (la cui chitarra, piùjazzata, parrebbe aver poi sostituito in formazionequella "spaziale" di Ammirati); il rockjazz disparidi Am ha’ Aretz profuma di Univers Zero toujours plusa l’est; il violino di Collante (e in parte quelloche precede il finale di Kaizer, dopo un triosax-basso-batteria à la Etron Fou) richiama gliStormy Six del periodo "sperimentale"; e il giro dibasso di Ebetus avrebbe potuto sostenere unacavalcata ipnotica dei Gong (il suo pvc "solista" èinvece più materia da odierni Spring Heel Jack, cosìcome all’oggi non possono che appartenere la logicainterna dei brani e il loro modo di usare loop,elettronica, registrazione ed equalizzazione). Chissàmagari sono tutte coincidenze e i Calomito non hannomai sentito neppure nominare nessuno di questisignori. Ma la loro musica lascia invece sperare chequi da noi ci sia ancora qualche gruppo giovane chesa mettere a frutto con originalità ascoltiintelligenti, anzichè appiattirsi su quei due o tremodelli riproposti burocraticamente (ma con adeguatestrizzate d’occhio e gigionismi, ruffianerie,provincialismi, compiacimento, sciovinismo...) dallagrande maggioranza del jazz italiano.......................................... ALIAS/IL MANIFESTO - di Guido Festinese -IMMENSO Tra le migliori sorprese italiane del «nuovorock» che non cerca la via dei chitarroni ronzanti osfiatate pretese poetiche per ugole annaspanti,inseriamo con gioia i Calomito. E li inseriamo nellostesso piccolo, ancora trascurato empireo diAnatrofobia, Gatto Ciliegia, Giardini di Mirò. Tuttagente che fugge la banalità in quattro quarti come lapeste. Loro sono un sestetto con ritmica assortita,Rhodes, viola e violino, sassofoni. Suonano un artrock che è al contempo visionario e ben radicato: contracce di Zappa, di Henry Cow, dei canterburyani piùavventurosi, dei Soft Machine ancora in cerca dilibertà, degli ultimi Stormy Six. Inaudito, come diceil titolo: ma solo per questi tempi con la memoriacorta. Tempi spezzati, contorsioni, carezze efrustate e silenzi per far respirare la musica sialternano con spirito ludico: perché il gioco èserio, ma non serioso. Dal vivo il tutto è anchemeglio................................................. .......................

My Interests

Music:

Member Since: 9/1/2007
Band Website: e-mail at: [email protected]
Band Members: CALOMITO 2008 actual line-up:Tommaso Rolando: electric&double bass, fx & more fx........ Marco Ravera: el. guitar, stomp boxes..... Toni Magni: trombone, dancing........ Filippo Cantarella: violin, more silence....... Nicola Magri: drums, more volume...................................................... .........calomito’s factory: Paolo Piccardo, Federico Barrai, Kai Kundrat, Matteo Ammirati, Andrea Pozzo, Fausto Clavarino, Marco Tindiglia, Filippo Gambetta
Influences:

Record Label: Megaplomb
Type of Label: Indie