"Ho più ricordi che se avessi mille anni. Un grosso mobile a cassetti ingombro di bilanci, di versi, di lettere d'amore, di verbali, di romanze e di grevi ciocche di capelli ravvolte entro quietanze, nasconde meno segreti che il mio triste cervello. è una piramide, un'immensa tomba, contiene più morti d'una fossa comune. -Io sono un cimitero aborrito dalla luna, in cui, come rimorsi, si trascinano lunghi vermi accanendosi continuamente sui più cari dei miei morti. Sono un vecchio camerino pieno di rose appassite, in cui giacciono in disordine mode sorpassate; e i pastelli miserevoli e i pallidi Boucher, soli, respirano il profumo d'una fiala lasciata aperta.Nulla eguaglia la lentezza di quei giorni azzoppati quando, sotto i pesanti fiocchi delle annate nevose, la noia, frutto della cupa indifferenza, prende le proporzioni dell'immortalità . -Già tu non sei più, o materia vivente, che un granito circondato da un vago spavento, assopito al fondo d'un Sahara brumoso; una vecchia sfinge ignorata dal mondo noncurante, dimenticata sulle mappe: il suo umore selvaggio non canta ormai che ai raggi del sole che tramonta."
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