L’Ensemble Seconda Prattica nasce nel 2004, su iniziativa di un gruppo di musicisti interessati all’approfondimento del repertorio del XVII e del XVIII secolo.
Il nome dell’ensemble riprende l’espressione utilizzata da Claudio Monteverdi quando, ribattendo ad un ingiurioso attacco del canonico Artusi sullo stile usato nel suo Quinto libro de Madrigali (1605), affermò di non seguire i precetti della vecchia scuola (prima prattica), ma di essere per contro guidato da un nuovo modo di comporre, che egli chiama “seconda pratticaâ€.
Accanto alla lettura di pagine di autori di indiscusso spessore musicale (Bach, Vivaldi, Telemann, Händel…), il gruppo affianca quella di compositori meno noti (Zelenka, Roman…) ma non per questo meno interessanti e importanti dal punto di vista musicale.
Pur nell’impossibilità momentanea di poter operare con strumenti originali o copie di essi, la formazione si propone un’esecuzione basata sullo studio della prassi esecutiva dell’epoca.
In base all’organico richiesto dalle musiche in programma, l’ensemble può variare da un minimo di tre elementi fino a raggiungere il numero di dodici strumentisti. Anche in quest’ultimo caso la formazione non si avvale della presenza del direttore, lasciando la concertazione allo strumento solista o al basso continuo come in uso nell’età barocca e classica.
Su queste basi il gruppo inizia da subito un'intensa attività concertistica nell'ambito di manifestazioni culturali nelle province di Vicenza,Padova e Venezia riscontrando i favori del pubblico.
Attento anche al repertorio corale, dal 2006 collabora con il coro "I Cantori di Marostica" interpretando pagine come il "Magnificat" di A. Vivaldi, "Exsultate, iubilate" e numerosi Salmi tratti dai Vespri di W. A. Mozart. Inoltre dal 2008 l'ensemble ha intrapreso una collaborazione anche con il gruppo vocale "L'artifizio armonico" per l'esecuzione di alcune cantate di J. S. Bach.
Dal 2005 il gruppo fonda l'Associazione Ensemble Seconda Prattica.
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