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Nous Dianoia

About Me

.. Nasco il 21 aprile del 1983 a Pisa. Nel temino delle elementari su cosa fare da grande scrissi "il regista", mentre intanto prendevo lezioni di pianoforte e poi flauto dolce. Durante la scuola media compongo tre brani al pianoforte, poi nei primi anni delle superiori compongo svariate basi su computer. Trovata una chitarra classica la imparo improvvisandoci, fino ai primi accordi che mi consentiranno di scrivere le prime canzoni con testo in inglese, di ispirazione folk e grunge. L'amore per il grunge ed il rock blues sfocia sulla mia prima chitarra elettrica con la quale compongo altri brani. Siamo all'inizio del 2000, ed ancora non avevo un gruppo con cui suonare tutta questa musica, che già pensavo di intitolare a nome "U-turn", dall'omonimo film di Stone. Il gruppo arriverà nel luglio del 2003, con il nome "Voyager" per poi cambiare in "Ten thousand names". Trio formato da me (chitarra e voce), Luca Conti (batteria) e Alessandro Cerri (bassista d'emergenza). Diventa il laboratorio dove arrangiare quei brani grunge e con il tempo arrivano le prime composizioni di gruppo. L'anno successivo dò vita ad un altro progetto parallelo, destinato alle composizioni in acustico: i "Moleskine". Quartetto folk/progressive dove suono tastiera, voce e chitarra acustica, insieme ad Alessandro Abenaim (basso e voce), Antonio Taddei (chitarra elettrica), Luca Verugi (batteria - vedi "Baghea" e/o "Una pura formalità"). Questo progetto dura un anno, dopo vari live e svariate ore di registrazione su cassetta. Dalle sue ceneri nasce "Eraclea", duo formato con il batterista, che prevede musica di puro stampo grunge. In oltre iniziano le mie prime composizioni in italiano con chitarra acustica, per canzoni destinate ad essere l'unico mezzo per parlare con una ragazza che non voleva più saperne di me. Nel 2006 si avviano le registrazioni su tracce dei primi brani dei Ten thousand names datati 2003/2004 fino a quelli del 2005. Nel 2007 nasce il progetto "Six getting sick", con Alessandro Abenaim. Sperimentazione polistrumentista che arriverò a sviluppare anche nel privato, con un nuovo approccio alla musica e quindi agli strumenti (a ripartire dalla tastiera passando anche dal flauto dolce, armonica a bocca, xilophono, chitarre ed effetti vari, strumenti industrial..). ..Attualmente è difficile decidere cosa fare. Vorrei continuare a sperimentare, conoscere la musica e farmi conoscere da lei, girare altri film che l'infanzia dentro me dice di non perdere...a volte il tempo sembra tornare indietro e dare altre possibilità..trovo una bustina vuota per terra e sono contento perchè posso fare un'altra registrazione su un cd che troverà subito posto...a volte è facile anche rimanere conservatori del già fatto...hope for happiness cantavano..ed io spero che un giorno possa condividere con altri, lavorare con altri...mai dimenticarmi di come sto oggi..proprio oggi... come ieri, come da troppo tempo...amo la musica, il cinema e le loro storie...guardo indietro il tempo e vedo me a fare certe cose, ricordo i pensieri di un momento..a volte basta essere nello stesso luogo..a volte se ci penso mi vedo con la coda dell'occhi proprio lì. Il rispetto che porto alla musica è immenso. L'amore per il cinema è grande, senza fine...ma rimango senzafinestratraunmondochec'èedunochepensavocifosse...amo me stesso per quello che ho fatto...mi rispetto per quello che ancora ho da fare!..

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Music:

Member Since: 8/20/2007
Band Members: ..più che di componenti parlerei più tosto di parti inermi, collaboranti a dir poco rampanti. e di fine del mondo parliamo, allora riusciamo a capire l'innefficace duttilità di un non sense articolato su parti. Parte 1: incoraggiamento dell'etica. Oggi non basta una parola a far capire che abbiamo voce, e neppure basterebbe l'aria a condensarci reciprocamente nella persuasiva duttilità del nostro ego(centrismo) P(arte) 2: insaziabile dispiego di energia. Ti rendi conto delle insofferenze che provoca l'idea di sopravvivere, ma fai qualcosa. Non servire altri, servi a te stesso in ogni minuto, o pensa alla noia di rivedere la tua vita, piena di parti miseranti. Parte (e se ne va) 3: licenziamento Non servi al tuo capo, ma alla neve ed alla brina che riscalda un animo. Oggi non capisci, domani capirai. E ricordati di respirare.CAPITOLO II Dichiarando inammissibile che qualcuno definisca improprio un fatto legato alla nostra vita.. io non servo lo stato, perchè non servoallo stato, e quindi lui non serve ame(n).ATTO III Intervenire su noi stessi, ricercando una missione propria, ignorando il dolore di una lotta non propria, tralasciando... "SENTIVO E SPERAVO DI POTER CONDURRE ALTRE PERSONE ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE I SUONI DELL'AMBIENTE IN CUI VIVONO RAPPRESENTANO UNA MUSICA MOLTO PIù INTERESSANTE RISPETTO A QUELLA CHE POTREBBERO ASCOLTARE AD UN CONCERTO" John Cage
Influences: .. ..
Sounds Like: A me stesso...sempre più ad un magma di me stesso...formato di altro...e di me, stesso.. ..

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