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In un luogo non molto distante da qui, in un tempo lontano, quando quella terra non era ancora deserta e donava generosamente i suoi frutti anche grazie al costante fluire dei suoi due grandi fiumi, un uomo, in una notte calda e limpida, alzò gli occhi al cielo e restò completamente rapito dalla volta celeste, tanto da vederne singole stelle che si univano tra loro a formare strani quanto magici disegni.
Era il primo giorno di primavera e dal cielo stellato si presentò alla sua vista, per primo, un magnifico Ariete, impulsivo e determinato, capace di aprire quest’uomo ad una nuova visione del mondo, ad intraprendere un viaggio dentro e fuori di se. Subito dopo gli si mostrò in tutta la sua forza e vigore un meraviglioso Toro, che gli insegnò il coraggio delle proprie scelte e la capacità di porre solide basi per il futuro senza avere eccessiva fretta di raggiungere la meta. Forte di questo insegnamento l’uomo voltò leggermente lo sguardo verso destra ed incontrò due giovani Gemelli, i quali gli consigliarono di distrarsi e giocare un po’ con loro per ritemprarsi dagli sforzi e dalle responsabilità che si era assunto fino a quel momento e recuperare così un pò della propria fanciullezza. Continuando a divertirsi con questi due fanciulli divini, s’imbatté contro un riottoso Granchio (Cancro) che sembrava volerlo evitare a tutti i costi, ma egli ebbe la determinazione e il coraggio di prenderlo tra le sue mani e come per incanto gli si aprì un mondo nuovo, fatto di emozioni, sensibilità e tanta tenerezza.
Finalmente forte e sicuro del suo cuore, voltando sempre il suo sguardo verso destra, l’uomo incontrò un Leone, fiero e sicuro di sé, il quale gli insegnò a non aver paura delle proprie idee e a sentirsi orgoglioso di ciò che era, della sua vita. E mentre meditava su questo saggio insegnamento, incontrò in questo magico cielo stellato una Vergine, pudica e timida, dallo sguardo basso e sfuggente, che lo portò a mettere ordine in tutto ciò che finora era andato sperimentando e a trovare un filo rosso da poter utilizzare in questo viaggio tra le stelle senza smarrire mai la strada maestra. E proprio su questo sentiero astrale che improvvisamente vide una Bilancia, bella, rutilante, splendente che con voce suadente gli disse che la verità è sempre nel mezzo e che la bellezza e il rapporto paritario con gli altri sono il talismano per poter vivere sereni e gioiosi.
Ma tutto ciò doveva comunque passare attraverso il mondo delle passioni e lo spavento che l’uomo ebbe nel vedere uno Scorpione lo fece sobbalzare e lo riportò alla realtà , alle scelte obbligate, ma anche a quelle emozioni forti e a provare una strana eccitazione, un misto di paura e attrazione per qualcosa di proibito e a sentire allo stesso tempo momento la forza della sua energia vitale, dell’eros. Appassionato di se e del mondo che lo circondava s’imbatté in un Sagittario, un centauro, strana quanto intelligente figura per metà uomo e per l’altra cavallo, che parlando di sé gli insegnò il piacere delle conoscenza, dello studio, della filosofia e del viaggiare al fine di conoscere tutto ciò che è al di fuori della propria visuale.
Ma ogni conoscenza ha il suo peso ed è proprio ciò che imparò nell’incontro con il lento e diffidente Capricorno, il quale lo educò ad assumersi le proprie responsabilità , ad apprendere a non volere tutto e subito, ma a guardare saggiamente in avanti, nel futuro senza però perdersi in illusioni e sogni, i quali però gli verranno proposti in tutta libertà e nella loro utopia, dall’incontro con l’Acquario dello zodiaco. E’ con lui che scoprirà il valore delle proprie idee, il loro potere creativo, la capacità che posseggono di far volare oltre i grigi confini della quotidianità . Ma a tutto ciò non poteva mancare l’apertura ad orizzonti più vasti e profondi come quelli dell’oceano e da quel blu profondo di quel cielo ecco apparire il dodicesimo segno, quello dei Pesci, che gli permise di apprendere l’importanza di andare oltre i confini del tempo e dello spazio e di imparare il vero valore della libertà che non è mai da cercare fuori di sé, ma che è già dentro noi, rinchiusa in un prezioso scrigno di cui si deve semplicemente trovare la chiave.
E così il vecchio sacerdote caldeo, in quella magica terra che oggi chiamiamo Iraq, scoprì lo Zodiaco e assieme ad esso i grandi segreti dell’animo umano.
Sono trascorsi quasi quattro millenni da quella sera e l’uomo ha sviluppato sempre più la parte razionale e sorride, quando non deride, quel cerchio simbolico che è la fascia di stelle sul suo capo, ma paradossalmente oggi crede che esistano bombe intelligenti capaci di colpire solo obiettivi precisi e di non arrecare danno proprio in questo splendido paese, o che il male è solo da una parte, riconoscibile in un uomo soltanto.
E allora perché non credere in una bellissima idea come quella dell’Astrologia e pensare che le stelle e i pianeti sopra di noi riflettono null’altro ciò che è dentro di noi?