Il gruppo nasce nel 2006 con l’idea di dare vita ad uno spettacolo di natura popolare nel quale vengono a mescolarsi diversi tipi di arte: musica, teatro, prosa e poesia. L’origine della musica in Sicilia trova caratteristiche strettamente popolare, la cosiddetta “musica poveraâ€, infatti, nasce dai sobborghi di una società nella quale la classe sociale più bassa dava vita a questi canti, filastrocche che molto spesso trattavano temi di lavoro duro, sfruttamento, disuguaglianza sociale con una spesso scarsa preparazione musicale, oppure canti religiosi dedicati principalmente ai santi in quanto visti come rappresentanti quasi “materiali†di ogni devoto. La scelta dei brani, infatti, ha l’obiettivo di rispolverare quelle culture, quelle passioni e quei temi grazie ai quali oggi si trova un po’ più di uguaglianza sociale; quelli erano i canti… o per meglio dire “cantilene†che accompagnavano il durissimo lavoro dei minatori, dei contadini che poi diventarono canti di riscatto sociale e di rivolte; non abbiamo infatti voluto limitarci ad eseguire semplicemente musica per il fatto di rendere più chiari gli obiettivi dello spettacolo (chiamato appunto “la povera gentiâ€, nome tratto da una poesia di uno dei più grandi poeti siciliani Ignazio Buttitta). All’interno dello spettacolo, inoltre, vengono recitate altre poesie di Ignazio Buttitta il quale passò tutta la sua straordinaria carriera a denunciare con le sue opere le drammatiche condizioni della “povera genti†di quei tempi, o dello scrittore Sancataldese Bennardino Giuliana che poco ha da invidiare a Buttitta. Lo spettacolo nasce da un dettagliato lavoro di ricerca di tutti quei detti popolari, filastrocche, cantilene, canti, “cunti†appartenenti a tutto il sud d’Italia e si completa con l’inserimento di poesie siciliane che introducono i brani spesso mixati ad altri senza una precisa collocazione di luogo d’appartenenza ma sicuramente con criterio negli arrangiamenti.
Il gruppo è composto da nove elementi che suonano diversi strumenti: Fisarmonica; Basso Elettrico; Chitarra Acustica; Batteria; Percussioni, Flauto, Marranzano; Tammorra; Cori. La varietà degli strumenti consente di potersi sbizzarrire negli arrangiamenti dando vita a diversi generi musicali (etnico, popolare, tarantella, tango, tribal) su una base strettamente Folk proprio per marcare le nostre radici. Tutto lo spettacolo risulta molto coinvolgente con momenti anche di riflessione, ma molto spesso diverte e anima il pubblico grazie ai brani molto ritmati e trascinanti. È uno spettacolo adatto a diverse generazioni di spettatori sebbene ricercato e per niente commerciale, ma sicuramente gradito da varie fasce d’età grazie ai moderni arrangiamenti che spesso risultano curiosi per via di sparsi stacchi e accenti di basso e batteria. La “Povira Genti†si presta a diversi palchi, teatri, club, piazze, feste paesane, sagre, rassegne musicali. Il nome “Pupi di Surfaro†indica un misto di tradizione e memoria, di arte e sofferenza, il termine Surfaro, infatti significa Zolfo, quell’elemento la cui estrazione richiedeva un duro lavoro nelle miniere troppo spesso con vicende di tragiche morti sul lavoro e che le generazioni degli anni trenta, quaranta, fino agli ottanta vedevano un’alta percentuale di minatori nell’oltreterra siciliano dove le condizioni economiche erano scarse e ci si doveva accontentare di lavori umili e pesanti nelle miniere di zolfo, carbone, sale, nei campi, nelle tonnare. Accostando a “Zolfo†il termine “Pupi†(che indica la celebre opera siciliana) abbiamo quasi la percezione che da quel malessere sociale, dal lavoro massacrante delle miniere di zolfo nasca l’arte siciliana sotto ogni aspetto.
Generate your own contact table!