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“Ho sempre odiato la vita del pirata e mi sono data alla pirateria solo perchè costrettaâ€.
Il 28 novembre 1720 Mary Read inizia così il discorso in sua difesa durante il processo che la vede imputata per atti di pirateria insieme alla sua compagna di equipaggio Anne Bonny, ma non riuscirà a convincere la giuria, né tantomeno a commuoverla...
Le due donne erano accusate, insieme al resto dell'equipaggio agli ordini del comandante pirata John Rackam, detto “Calico Jack†per i colori sgargianti dei suoi abiti, di aver attaccato e saccheggiato secondo le modalità della pirateria sette barche da pesca ad Harbour Island, di aver colpito e depredato due navi mercantili a largo di Hispaniola ed infine di aver attaccato gli sloop di Thomas Spenlow e Thomas Dillon e assaltato il loro equipaggio.
Mary ed Anne si dichiarano innocenti, ma alcune delle loro vittime furono chiamate a testimoniare:
“Erano entrambe molto depravate, non facevano che bestemmiare e imprecare ed erano non solo pronte, ma desiderose di fare ogni cosaâ€, dichiarò sotto giuramento il comandante Dillon.
“Indossavano abiti maschili, lunghi pantaloni e portavano un foulard sulla testa. Ciascuna di loro impugnava una pistola e una corta sciabola,e incitavano gli uomini ad uccidermi.â€, rincarò Dorothy Spenlow.
“Quando abbordai la nave di Rackam parecchi pirati chiesero di essere risparmiati, dimostrando chiaramente di volersi arrendere, ma Mary Read e Anne Bonny furono gli unici due membri dell'equipaggio che rimasero sul ponte e opposero resistenzaâ€, testimoniò il comandante Bernet della Royal Navy.
In relazione a questo episodio si racconta che il giorno dell'esecuzione di Rackam, che oltre che suo comandante era stato il suo amante, Anne Bonny, anche essa condannata a morte, chiese di vederlo per un'ultimo saluto e gli rivolse queste ultime romantiche parole:â€Se avessi combattuto come un uomo, non saresti stato impiccato come un caneâ€...
Le due pirate vennero condannate “ad essere condotte nel luogo delle esecuzioni capitali e ad essere appese per il collo fino a quando non fossero morteâ€...ma...colpo di scena...
“Pirate†è uno spettacolo di storytelling ideato dalla compagnia Raccontamiunastoria , in occasione della Tall Ship Race 2007 e ha visto il suo debutto a Genova dal 28 al 31 luglio 2007.
Attraverso i racconti delle affascinanti avventure di quelle donne che nei secoli passati hanno navigato travestite da uomini e si sono date alla pirateria, lo spettacolo si propone di restituire un quadro di quella che era la vita sui grandi velieri prima dell'avvento dei motori e di trasmettere al pubblico le indescrivibili emozioni che essere parte dell'equipaggio di una nave a vele quadre può dare.
Dalle famigerate Anne e Mary alla leggendaria Alvida, regina dei pirati di epoca vichinga e alla misteriosa e potentissima comandante cinese Cheng I Sao, dall’affascinante e crudele Charlotte De Berry all’intrepida indipendentista irlandese Grace O’ Malley, le rocambolesche avventure di queste avventuriere si susseguono tra brindisi, leggende di mare e tradizioni e superstizioni della pirateria.
Lo stile del gruppo Raccontamiunastoria è, come sempre quello dello storytelling tradizionale di origine anglosassone, peraltro estremamente adatto al tema trattato, considerato che la pratica dello storytelling, cioè del raccontare storie più o meno vere, è da sempre parte delle attività tradizionali che si svolgono quotidianamente su di un grande veliero da secoli e secoli: il divertimento ufficiale dei membri dell'equipaggio di tutti i livelli.
Chiunque abbia trascorso almeno una notte a bordo di un grande veliero conosce la magia di quando, seduti sul ponte nei momenti tranquilli del turno di guardia, una voce inizia a raccontare con la colonna sonora dello sciabordio delle onde nella suggestiva scenografia del cielo stellato in alto mare...
Il racconto è fin dall'origine il principale mezzo di trasmissione del patrimonio della tradizione marinaresca e delle avventure vissute per mare, con tutto il fascino della tradizione orale, in cui ad ogni passaggio le storie si arrichiscono, si evolvono e cambiano.
“Pirate†sposa interamente questa tradizione oltre a fare propri ed esaltare i valori meno noti della pirateria: uguaglianza, integrazione, democrazia e multietnicità .
Scenografia ideale è ovviamente il ponte di una nave a vela, per un pubblico seduto in cerchio ad ascoltare, come durante la navigazione, sorseggiando un bicchiere di rhum.
Anche le musiche mantengono la tradizione marinara e aedica riprendendo vecchie ballate e melodie col suono coinvolgente e vagabondo della fisarmonica.
Le attrici “arruoleranno†il pubblico e lo porteranno a vedere il mondo dalla cima di un pennone…
Lo spettacolo, realizzato per una manifestazione internazionale, è stato rappresentato in versione multilingue: inglese, italiano e tedesco. E’ disponibile anche in versione integralmente italiana.
Il cast è composto da Angela Sajeva e Paola Balbi , le due fondatrici della compagnia, e da Chiara Visca e Sonia Cossettini, con la partecipazione della storyteller italo-canadese Mariella Bertelli.
Le musiche e le ballate, eseguite dal vivo, sono a cura di Roberta Montisci ed Emanuela Esposito.
La scenografia e i costumi sono di Fiammetta Mandich.
La regia è di Paola Coppi.
Paola Balbi fa parte della Sail Training Association Italia e oltre alla loro professionalità di attrice porta in questo spettacolo anche il contributo delle proprie esperienze personali di navigazione su Tall Ships, fra cui la traversata atlantica a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci nel 2000.
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