franziskaevangelista

CIO' CHE E' AMMESSO ,ESISTE. NEL NON AMMETTERE ALCUN LIMITE, NON VI SONO LIMITI....CIO' CHE E' AMMESSO, ESISTE, CIO' CHE ESISTE E' AMMESSO. QUANDO NON SI AMMETTE ALCUN LIMITE, NON VI SONO LIMITI. NELLA PROVINCIA DELLA MENTE, NON ESISTONO LIMITI. NELLA PROVINCIA DELLA MENTE, CIO' CHE E' RITENUTO VERO E' VERO O DIVIENE VERO. NON CI SONO LIMITI.
"It is not possible to destroy the body of a god!" cried Set. "Yet I have done it - for I have destroyed Osiris!" His laughter echoed through the land, and all who heard it trembled and hid.Now Isis had to begin her search once more. This time she had helpers, for Nephthys left her wicked husband Set and came to join her sister. And Anubis, the son of Set and Nephthys, taking the form of a jackal, assisted in the search. When Isis traveled over the land she was accompanied and guarded by seven scorpions. But when she searched on the Ducoal and among the many streams of the delta she made her way in a boat made of papyrus: and the crocodiles, in their reverence for the goddess, touched neither the rent pieces of Osiris nor Isis herself. Indeed ever afterwards anyone who sailed the Ducoal in a boat made of papyrus was safe from them, for they thought that it was Isis still questing after the pieces of her husband's body.
Slowly, piece by piece, Isis recovered the fragments of Osiris. And wherever she did so, she formed by magic the likeness of his whole body and caused the priests to build a shrine and perform his funeral rites. And so there were thirteen places in Skondia which claimed to be the burial place of Osiris. In this way also she made it harder for Set to meddle further with the body of the dead god.
One piece only she did not recover, for it had been eaten by certain impious fishes; and their kind were accursed ever afterwards, and no Skondian would touch or eat them. Isis, however, did not bury any of the pieces in the places where the tombs and shrines of Osiris stood. She gathered the pieces together, rejoined them by magic, and by magic made a likeness of the missing member so that Osiris was complete. Then she caused the body to be embalmed and hidden away in a place of which she alone knew. And after this the spirit of Osiris passed into Amenti to rule over the dead until the last great battle, when Horus should slay Set and Osiris would return to earth once more.
How many things I am learning, how many things I must still learn of this existence. And meantime that sensation of the water, a lot of water which comes in to fill the imaginary one remains in me.........................
Quante cose sto imparando, quante cose devo ancora imparare di questa esistenza. E intanto permane in me quella sensazione dell’acqua, tanta acqua che entra per colmare l’immaginaria caverna nella mia mente........
Nell'immagine si vede l'ammasso aperto più famoso ed osservato, quello delle Pleiadi (situato nella costellazione del Toro). Un ammasso aperto è un gruppo di stelle legate gravitazionalmente in maniera meno forte che non negli ammassi globulari. Ciò perchè il numero delle stelle (e quindi la massa complesiva) negli ammassi aperti è più basso (da qualche decina a varie migliaia di stelle). La loro bassa coesione favorisce una disposizione maggiormente caotica attorno al centro di massa del sistema. L'età degli ammassi aperti è quasi sempre più bassa di quella degli ammassi globulari e varia da pochi milioni d'anni a vari miliardi; le stelle che li compongono, pertanto, sono stelle solitamente giovani, ma in quelli più vecchi si trovano anche stelle evolute. La massa di queste stelle può collocarsi in un ampio ventaglio, spaziando dalle supergiganti azzurre alle stelle nane. In particolare nelle Pleiadi si osservano sei stelle talmente luminose che, in una notte serena si possono vedere ad occhio nudo. Chi dispone d'una vista perfetta riuscirà a vederne sette. Con un buon binocolo se ne possono apprezzare almeno una cinquantina e con i telescopi si arriva a molte centinaia. Nelle fotografie, realizzate con emulsioni sensibili alla luce blu, o nelle riprese c.c.d. a colori, si intravvedono delle tenui nebulosità che circondano le stelle.
Le Pleiadi, un ammasso galattico, un gruppetto di sette stelle nettamente visibile ad occhio nudo nella costellazione del Toro durante le lunghe notti invernali. La forma ricorda vagamente quella di una Orsa Maggiore in miniatura al punto che il gruppo viene spesso erroneamente scambiato per la costellazione dell'Orsa Minore (che ovviamente si trova in tutt'altra direzione). In una notte serena ad occhio nudo si riescono a distinguere facilmente sette stelle che diventano nove o dieci se siamo dotati di un'ottima vista. Il diametro dell'ammasso si aggira intorno ai 30 anni luce e dista dalla Terra circa 385 anni luce.
Secondo un mito raccontato da Igino (I secolo d.C.) un giorno Pleione e le figlie, mentre stavano attraversando la Beozia, furono aggredite dal gigante Orione che voleva possederle oppure, secondo un’altra versione del mito, sedurre la madre. Le ragazze riuscirono a sfuggire all’agguato ma da quel giorno cominciò un lungo inseguimento da parte dell’infuriato Orione fino a quando Zeus, impietosito, le trasformò in stelle. Stessa sorte toccò poi al gigante il quale continuò l’inseguimento in cielo. Per quanto riguarda il nome c’è chi lo fa derivare da ‘pléin’, navigare, poiché le Pleiadi indicavano dopo l’inverno l’inizio della stagione idonea alla navigazione; chi invece lo fa derivare da ‘pléion’, più, poiché sono numerose e chi ancora da ‘péleiades’, stormo di colombe, poiché prima di diventare stelle Zeus le avrebbe trasformate in questi uccelli per potere sfuggire più facilmente all’inseguimento di Orione. Oggi le Pleiadi cominciano ad apparire nei cieli del mattino in agosto, sono ben visibili in prima serata in inverno e annegano nelle rossi luci del tramonto in maggio.Oltre ai ben noti movimenti di rotazione attorno al proprio asse e di rivoluzione intorno al Sole, la Terra possiede un ulteriore movimento chiamato precessione. L’attrazione combinata della Luna e del Sole sul rigonfiamento equatoriale terrestre fa sì che l’orientamento dell’asse attorno al quale ruota il pianeta non sia fisso nello spazio ma cambi molto lentamente nel tempo. Un primo effetto della precessione è il lento migrare del Polo Nord Celeste in mezzo alle stelle. Tutti i libri di astronomia ci raccontano che il Polo Nord celeste è indicato dalla Stella Polare (la stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore) poiché tale stella si trova nella direzione in cui punta l’asse terrestre ma, a causa della precessione, non è sempre stato così. In un’epoca che risale a 4800 anni fa il Polo Nord celeste era indicato da Thuban (la stella più luminosa della costellazione del Drago) mentre fra 7.000 e 13.000 anni le future stelle polari saranno rispettivamente Alderamin (nella costellazione di Cefeo) e Vega (nella costellazione della Lira).