MI PIACEREBBE CONOSCERE LE PERSONE CHE FANNO QUESTO PERCORSO NELLA VITA E NELL'ARTE, NELLA MUSICA E NELLA POESIA. A VOLTE BASTA IL TIEPIDO ACCENNO DI UN VERSO PER SENTIRE IL CUORE DEL POETA, A VOLTE UN SEMPLICE ACCENNO DI VOCE PER ENTRARE NEL GIOIOSO MONDO DELL'ANIMA IN QUELLE NOTE SPLENDIDAMENTE CANTATE...
''LA POESIA VA E VIENE, VIVE E MUORE QUANDO VUOLE LEI, NON QUANDO VOGLIAMO NOI...UN POCO COME LA VITA, SOPRATTUTTO COME L'AMORE''.(G Parise)
ATTESA (V.Cardarelli)
Oggi che ti aspettavo
non sei venuta
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato,
Come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s'annuncia e poi s'allontana,
cosi' ti sei negata alla mia sete.
L'amore, sul nascere,
ha di questi improvvisi pentimenti
Silenziosamente
ci siamo intesi.
Amore, amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d'insulti.
Cio' che muove gli individui dal profondo,
cio' che li rende insofferenti alle
irregimentazioni, all'inquadramento
dell'attivita' in schemi e sistemi rigidi
che soffocano le liberta' personali,
e'sempre il desiderio. (Jung)
...Perche' la poesia
non esprime soltanto emozioni,
nelle sue parole e' manifesta la via
che conduce al luogo e al tempo
cui l'anima aspira.(..)
...Perche' la donna, che e'
immagine prima e ultima
dell'amore in poesia, e' la bellezza,
e il suo corpo ne e' il tempio;
irraggiungibile e vicina per chi la guardi
e se ne innamori, prossima e lontana
come ogni stella. (Lo Bue)
Nuvola Rossa
Nuvola rossa
eri nell'aria
sul cielo bianco di te
E nel mare l'azzurro respiro
dei tuoi occhi che pensano
Che cerchi che prendi che ridi
sui gialli pendii
e su siepi e sottili pensieri?
Che porti
sulla giacca di verde respiro
nel ritmo di candidi vetri?
LE FENDITURE DELLA MEMORIA
LA GONDOLA DELLE TUE ACQUE INCISA
NEL DORMIVEGLIA DELLA NOTTE INTERA
NERA COME LA PRIGIONE DEI VOLTI
ACCORTA COME UNA PRATICA SCALZA
DEI PENSIERI IN FORTE PENDENZA
SULLA BOCCA DEL VENTO
INTENTA A VOLTARSI
COME UN LENTO STRASCICARSI DI VETRI
GRIGI E ASSORTI SUL FONDO DELLA SETA
BLU DEL TUO CORPO MOLLE E AEREO
SULL'ARIA PIOVANA E PERDUTA
IN PRIMA FILA
SOPRA LE RIGHE DELLE PARTITURE
INTATTE DELLE TUE CIGLIA ASTUTE
LA NEBBIA SI SGRETOLA SOPRA GLI OCCHI
FILIGRANATI E INTERSECANTI STRALI
DI PIETRA E ORO
CHE NON SI LEGGONO
DALLE FENDITURE DELLA MEMORIA
QUANDO LA STORIA
QUANDO LA STORIA SI TACE
MA LA STORIA NON TACE
SILENZIOSA INEFFABILE FERMENTA
SU COME E QUANTO BASTA NON CHIEDERLO
AGLI ASTANTI INGOMBRI DEGLI ISTANTI
SOBRIETA' D'IMMAGINI
PUNTIGLIOSE E SNATURATE
LA CITTA' AL TRAMONTO E' COME ASSENTE
DEI FUOCHI DELLE CARNI INDIFFERENTE
COME UN GELIDO PANNO
SIGILLATO SOPRA LA LUNA CHE SGOMBRA
INSONNE DIETRO UN PRATO CHE TI SOMIGLIA
BISBIGLIA LA GENTE DOPO IL PONTE INCISO
LE COSE CHE MI HAI TACIUTO INTENTE
COME LENTE CONCHIGLIE SI MISURANO
UNA MANO CHE NON OSA RAGGIUNGERMI
SOPRA L'ALTO SPAZIO DELLE TUE CIGLIA
IL CIELO E' COME DIVELTO
E IN QUESTA SCATOLA IO ASPETTO
CHE SCIOGLI I TUOI CAPELLI AL VENTO
IL PREZZO DELLE PAROLE
QUAL'E' IL PREZZO DELLE PAROLE
CHE OFFERTE S'ADUNANO
IN DILATAZIONI DI SENSO
UN PO' NUTRICI UN PO' TRASLATE FORME
APPARENTEMENTE INTESE?
FUORI IL PALESE RIPERCUOTERSI
DENTRO
IL CAMPO CHE LA MEMORIA RIMESCOLA
DEI PERDUTI GESTI SCOLPITI
E CONSOLATORIE MAL CONSOLANTI
OVE GETTA SCOMPIGLIO IL CORPO CON LE SUE FORZE
E IL CUORE
CON LE SUE GIORNATE CHE SVENTOLANO
BANDIERE DI PAURA
SULLA TORTURA DEI SUOI PASSI
BIANCHI COME LA MEMORIA
GIALLI COME LE SEGMENTAZIONI DEI FANALI
ROSSI COME LE DITA DI SANGUE IMPURO
CHE LEGGI ASSURDE HA L'AMORE
CHE LEGGI ASSURDE HA L'AMORE
NATO PER MORIRE S'INTENDE
SUI CALCOLATI SILENZI E INCROCIATE PAROLE
A CHI PIU' DA' MENO PREMIA.
TUTTO AVEVA IN TE UN DISEGNO
SULLA CARTAVELINA DEL NOSTRO INTENSO
FACEVI E DISFACEVI COME LA FAMOSA
MENTRE IO SULLA CHIMERA PRENDEVO ASILO.
CHE GUAZZABUGLIO IL MARE
E LE MORE CHE RACCOGLIEVI
SI SGRETOLAVANO COME MOLLI SENTENZE
DELL'ALTROIERI.
SE SOLO ASCOLTAVI O MIA REGINA
SE MI ASCOLTAVI SOTTO UNA LUCE PIU' SOFFUSA
NON CI IMBRIGLIAVA LA NOTTE
NELLA SUA STRETTA MORTALE.
SARA' CHE PERDESTI QUOTA A BASSO RISCHIO
CHE IL RISCHIO T'INFRANGE IL FACCINO
DI BIANCOSPINO E MADREPERLA.
TREMA LA FOGLIA
TREMA LA FOGLIA
IL VUOTO E' INTENSO
IL SOLCO SI E' DETERMINATO
L'ARTIGLIERIA E' PRONTA
TORNERANNO DOPO
QUANDO NON SAPRAI CHE E' IL FUOCO
A TENERE LE FILA DELLA STORIA
FORSE FIAMMA AUTOALIMENTATA
A CUI NON CREDI
MA SOLO IL GIOCO CHE T'ASSILLA E PREME
FINTO DECORO DI CONTENUTI GESTI
LENTA PROCESSIONE DI ORE AL SOLFURO
SULL'ARIA MIA CH'E' APPESA
A MONTECATINI O ALL'ELBA
DI CUI SEI L'IMMAGINE SUPERBA
SENZA ARMISTIZIO NE' VOGLIA
DI SOSPIRATO ABBANDONO
SE IL POETA TI STRINGE
SE IL POETA TI STRINGE
IN BRACCIA CARNALI
E IRRISOLTE FIGURE
VESTITE DI PALLIDI VOLTI
IN CARTAVELINA
TU STRINGILO STRINGILO AL PETTO
TRA DITA FUGACI
E DORMI NELLA SUA PURA GIOVINEZZA
BEVINE IL SANGUE
E SENZA TREGUA
COSTRINGINE IL SENSO
DI TEMERARIE ABITUTINI
SCIOGLI LE NOTTI IN MERIDIANI
DI PAURA
OVE TI ASPETTA
L'AURETTA ETERNA DEI CANTI
E MEMORIE SOTTILI
E INATTESE FIGURE
T'ATTENDE IL POETA E NEL VENTRE
TI SPOSA LA MELA
CHE ATTORNO SI SPOGLIA
IN SPICCHI D'ACERO
E RIANNODA PAROLE
IN LINGUE ASSURDE
DAL CORPO CHE SOTTERRA
SULLA TERRA CHE SGONFIA
SOTTO GLI ALTARI DEL POSSIBILE
IRRADIATI D'UN SOTTILE FULGORE
E LE CIME CHE NUTRONO IL SENSO
E LE ORE
COME SONORE CONTADINE
AUDACI FIGURE DEL FONDO
DELL'ATTESA
CHE PESA IL POSSIBILE
E TU BEVINE IL PIANTO
E DELLA ROSA
O RUGIADOSA FIGURA
ODORA L'AUDACE RESPIRO
OMBRE
COME MANTICI IMPALPABILI
NELLA DESOLAZIONE
SCIVOLANO I SOSPIRI
CHE SU OBLIQUI PASSI
SI STRINGONO,
COME FOSSERO LE LORO TANE.
PER TANTE PARTI INASCOLTATE
SI RITROVANO A PARLARE
MONDO A MONDO,
COL PANE DELLA NEBBIA
CHE ESALA,
E CON I LORO RINATI CORPI,
CHE CERCANO
A PASSI INSOLITI
L'USCITA.
ANCORA
MIA DOLCE MIA INSALATA
SEI LEPRE CHE PASSA SOPRA IL TEMPO
BIGNE' CON PANNA E RHUM
MIELE CHE SCORRE SOLTANTO DI GIORNO
L'ACQUA DELLE TUE LABBRA
NON SGORGA ALLA RUPESTRE ALTURA
MA LE TUE CHIOME HANNO BACIATO I MERLI
MENTRE CINGUETTAVI SULLO SCARABEO
E DAL PORTO DEI TUOI OCCHI SALPAVA
UNA NAVE E I TUOI PENSIERI
DI PASSIFLORA E MI DICEVI ANCORA?
SOGNO
DALLE PENDICI DEL TUO CORPO SNELLO
SCENDONO I FIUMI TRA LE TAMERICI
E TU MI DICI
VOGLIO DENTRO UNO SCOGLIO
AMARTI PIANO
E DA LONTANO TINGI
CON LE TUE LABBRA IL CIELO.
E DAL DISGELO DELLE SUPERFICI
TU RIDI E DICI: QUESTO E' SOLO UN SOGNO.
MA IN QUESTO REGNO DOVE BRUCIA IL SOLE
TU HAI BUSSATO E T'HO RUBATO IL CUORE.
VENEZIA
QUANDO LE CIGLIA S'APRONO ALLA FRONTE
SORGE VENEZIA DALL'ALTO DEI PONTI
E GONDOLE E SOFFICI MERLETTI
LO SPLENDOR DEL MARE E LE SUE ONDE.
E SOPRA IL CAPO SCENDONO LE FRONDE
SUL DELTA DEL SUO CORPO E SUI SUOI FIANCHI
SI MUOVONO LE BARCHE A PASSI BIANCHI
LA VOGLIA DEGLI AMANTI SULLE SPONDE
SI SPOSANO NELL'ARIA DEL TRAMONTO
LE FACCE DISTINGUIBILI DEI SOGNI
IL VENTO CHE VI SOFFIA SULLE TORRI
LA NEBBIA CHE DIRADA SUI SOSPIRI
LE LUCI DI MURANO SUL SUO CORPO
LE VOCI DI FUGACI RAGAZZINI.