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Negli anni ’70 la Apple realizzò i primi computer per l'utente domestico e mutuò dalla Xerox il primo sistema operativo a finestre.
Negli anni ’80 l’azienda americana Commodore, nata nel 1955 e dedita inizialmente alla produzione e riparazione di macchine da scrivere, monopolizza il mercato degli home computer, commercializzando in ordine di tempo il VIC-20, il Commodore 64 (il più venduto di tutti i tempi) ed il Commodore Amiga. La sintesi del successo è da ritrovarsi nelle alte prestazioni e nei prezzi concorrenziali.
Amiga ed il suo sistema operativo vengono progettati nel 1983 dalla società Hi-Toro (progetto Lorraine), acquistata dalla Commodore nel 1984. L’anno dopo viene presentata Amiga 1000 e tutti ammirano le sue straordinarie caratteristiche: processore Motorola 68000 a 16/32-bit, chip custom dedicati alle funzioni grafiche e sonore con accesso diretto alla memoria (DMA), risoluzione grafica 736x580, immagini a 4096 colori (modalità HAM), 4 canali stereo a 14-bit, preemptive multitasking, autoconfigurazione delle periferiche, interfaccia grafica con finestre e menu, mouse a due tasti. Questo capolavoro ingegneristico è molto probabilmente il più potente ed innovativo computer di sempre, in relazione al periodo d’uscita. Il prezzo di 1300 USD della macchina che ha concretizzato per la prima volta il concetto di multimedialità , ne limitò il successo.
Commodore, quindi, propone nel 1987 Amiga 2000 (successore di Amiga 1000) per il mercato professionale e Amiga 500 per quello consumer. Quest’ultima è un unico pezzo, una tastiera con floppy incorporato, 512KB di memoria, due slot d’espansione per svariate periferiche (uno interno, l’altro laterale), porte parallela e seriale ad alta velocità , porta per altri drive, porte per mouse e joystick, uscita audio, più uscite video (con possibilità di collegamento ad un comune TV).
Subito Amiga 500 invade il mercato poiché permette all’utente domestico, con una spesa base di 470 USD, di entrare nel mondo professionale della computergrafica, del desktop publishing e dell’elaborazione sonora; ma anche di divertirsi con videogiochi strepitosi.
Le software house si concentrano tutte su Amiga, producendo applicativi come Videoscape 3D, C1-Text, Deluxe Paint, Maxiplan, Superbase, MovieSetter, CygnusED, Oktalyzer, SoundTracker, OctaMED, PageStream, PageSetter, Scala, Sculpt 3D, WordPerfect, Wordworth, Final Writer, LightWave, TurboSilver, Caligari, Real 3D e AmiExpress; o videogiochi del calibro di Dungeon Master, Speedball, Indianapolis 500, Alien Breed, Xenon, Indiana Jones (avventure), The Secret of Monkey Island, Skidmarks, Theme Park, Kick Off, Project-X, F/A-18 Interceptor, Falcon, Turrican, Sensible Soccer, Sim City, Lotus Esprit Turbo Challenge, Populous, Lemmings, Defender of the Crown, Hired Guns, Chaos Engine, Pinball Fantasies, Superfrog, Another World, Flashback, Eye of the Beholder, Elite, Shadow of the Beast, Cannon Fodder, Formula 1 Grand Prix, Syndacate, Wings, Settlers, Worms, Dune, Civilization, Beneath a Steel Sky, Maniac Mansion, Dynablaster, Moonstone, Zak McKracken, It Came from the Desert, Supremacy, Lionheart, Shadow Fighter, Fightin' Spirit, Stunt Car Racer, The Blues Brothers, Bubble Bobble.
Con Amiga 500 si assiste anche all’espansione di un altro fenomeno, spesso sottovalutato o dimenticato, ovvero l’aumento repentino degli utenti telematici (dovuto a più fattori). Il World Wide Web non esisteva e ci si collegava alle banche dati (BBS), per lo più appartenenti a gruppi pirata che mettevano online giochi e programmi privi di protezione dalla copia (crackati). Impossibile dimenticare crew dell’importanza di Skid Row, Quartex, Crystal, Paradox e Fairlight. Nella seconda metà degli anni '80, grazie al miglioramento dei protocolli di comunicazione e compressione dei dati, la velocità dei modem aumentò sostanzialmente, permettendo lo scaricamento di un floppy per Amiga (nel formato compresso DMS) in pochi minuti. Le BBS pirata italiane più potenti e costanti erano Asylum, Colosseum, Diabolika, Infinite Dreams, Deep Death, Musical Pharmacy (la più grande del Sud), Temple of Destruction, Temple of Gurus, Pier e Digital Crime.
Nel 1991 viene prodotta per pochi mesi Amiga 500+, con chipset migliorato (ECS).
Nel 1992 uscì la sua l’erede, Amiga 600, più piccola, con uno slot ATA interno ed uno PCMCIA esterno. Fallì miseramente per l'alta incompatibilità del suo kickstart (una sorta di ROM BIOS degli attuali PC) con l'immenso parco software fino ad allora sviluppato per Amiga 500.
Lo spostamento d'interesse verso macchine più moderne ed il fallimento della Commodore (1994) fecero calare rapidamente la produzione di software per Amiga 500.
Il glorioso marchio Amiga passerà di azienda in azienda, ma nessuna di queste gli ridarà prestigio; il modello Amiga 500 resta di gran lunga il più venduto della linea nonché il simbolo, insieme al Commodore 64, dell’azienda americana.
Amiga ai suoi tempi emulava senza troppi sforzi un PC Intel x86; per l'ironia della sorte oggi le cose si sono capovolte, lo splendido WinUAE è in grado di emulare egregiamente Amiga su un comune PC.
Attualmente, pur non essendo più in produzione alcun prodotto simile alle storiche Amiga, molti utenti ed affezionati (definiti Amighisti), legati da questa forte passione, continuano ad utilizzare tali macchine.