Politburo "Prigioniero" (live)
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Il gruppo nasce nei primi anni 90 proponendo un sound che oscilla tra il Rock e atmosfere etniche.
Grazie all’originalità sonora la band riesce ad evidenziarsi subito nelle varie partecipazioni alle manifestazioni musicali e nei concerti svolti in gran parte della penisola.
Nel 1992 partecipano al concorso canoro " Castrocaro" piazzandosi al secondo posto nella serata finale. Gli unanimi consensi della critica e del pubblico danno modo al gruppo di attirare l’attenzione dei discografici.
La Fonit Cetra propone loro un contratto triennale. Nel 1994 esce il primo disco, l’omonimo “Politbüro†con il singolo “Gericoâ€. Tutta via, consapevoli di avere una grande chance, i Politbüro si sentono emarginati dalla casa discografica che li rappresenta. La partecipazione a grandi manifestazioni commerciali come “Il Disco per l’estateâ€, “San Remo Giovani†consente loro di farsi conoscere al grande pubblico.
La presa di coscienza del contorto sistema discografico rompe quell’atteggiamento semplicistico e un po’ adolescente che la band fino a quel momento aveva avuto. Decidono di costruire a piccoli passi la loro carriera musicale andando così in contrapposizione allo schiacciante business del mercato discografico. La maturazione del gruppo accresce la consapevolezza dei testi di Jerico, inizialmente più onirici e adolescenti. Nel 1995 si chiudono dentro un’ex fabbrica abbandonata nella periferia di Milano buttando giù le basi del secondo album. La neonata etichetta discografica AR13 consente loro la messa in commercio di “Prigioniero†1996, distribuito da Polygram. Esperienze come: “Tavagnasco Rockâ€, “Match Music Live Riccioneâ€, manifestazione per l’ambiente del WWF San Giovanni Laterano (Roma), il premio “Rino Gaetano†(dove sono considerati dalla critica “la proposta musicale più nuovaâ€), “Radio Jamming Liveâ€, e gli innumerevoli concerti svolti in giro per l’Italia danno loro la possibilità di consolidarsi come gruppo.
La critica giornalistica li esalta. In un articolo di Rock Star i Politbüro vengono messi alla pari dei gruppi contemporanei dell’epoca in vetta alle classifiche mondiali.
La sincerità rabbiosa nei testi di Jerico contro l’imposizione culturale e commerciale del sistema informativo globale anticipa quello che di lì a poco scoppierà a Seattle.
Dice il tastierista Fabio Cecere su un’intervista riportata nella rivista “Hardâ€: “…E’ facile rimanere influenzati da uno stile musicale quando ti bombardano solo con quello ad ogni ora del giorno!â€
Nel 1997 la band butta giù le basi di un nuovo progetto discografico. L’aiuto del piccolo produttore e batterista Graziano Ragni è fondamentale per la nascita del progetto.
Questa volta il lavoro artistico è volontariamente più dolce. La rabbia di tre anni prima si tramuta in un sound volutamente pop. Le distorzioni Hammond di del precendente lavoro fanno posto a tappeti dolci ed epici, le granitiche chitarre di Prigioniero si trasformano in arpeggi psicadelici grazie al delay di Stefano, mentre i testi di Jerico, al contrario del precedente album, si limitano a fare da cornice alla colonna sonora, diventando a tratti semplici canzoni d’amore.
Esce così nel 1999 l’album “Fase†prodotto dalla VRS/NAR distribuito Sony , disco molto criticato da chi, viceversa, li aveva apprezzati con il loro Sound Hard Rock. Jerico in un intervista con la giornalista Sonia Annibaldi difende il proprio lavoro e punta il dito contro chi crede che facendo musica alternativa al Pop tradizionale si possa attribuire un ruolo di privilegio nei confronti del sistema: "... Abbiamo fatto un disco prevalentemente Pop, ma di popolare in questo disco non c'è nulla, lo dimostra il fatto che se avessi voluto accattivarmi la simpatia dei fans avremmo fatto sicuramente un altro disco come Progioniero.... "
I Politbüro assolvono tale concetto rientrando nel mercato discografico. Nell’estate del 2000 il gruppo intraprende un lungo tour dando modo al pubblico che li segue di apprezzare il loro ultimo lavoro.
Attulamente i Poliburo stanno scrivendo il quarto album.