Brett & the Bitters ce l’hanno fatta.
No, non hanno firmato un contratto con una major e non hanno neanche scalato le classifiche:
Brett and the Bitters sono rimasti dov’erano, nel mondo ideale che hanno creato per se stessi e per pochi altri .
Chi l’ha detto che la certificazione del successo di un gruppo passa attraverso il clamore, le apparizioni televisive, i milioni di dischi venduti;
I Bitters sono rimasti puri, intatti nella loro essenza.
Non hanno costruito una carriera fatta di 1, 2 ,5 , 10 dischi di relativo successo, non hanno seguito nessun iter convenzionale.
Si sono trasfigurati in una sorta di mandala pop, e senza alcuna consapevolezza hanno abbracciato lo spirito primordiale del punk, nato per disintegrarsi.
Ormai é quasi una consuetudine sentir dire a proposito di un artista particolarmente creativo “quello é avantiâ€; ebbene, i Bitters erano così avanti che hanno fatto tutto il giro e si sono romanticamente ritrovati dietro a tutti coloro che sono venuti dopo (e sono tanti), troppo presi a preservare il loro ecosistema dalle insidie dello Showbiz.
E va bè, adesso qualcuno dirà “ ..quando la volpe non arriva all’uva..â€, senza sapere che questi (ex)giovinastri hanno vissuto la loro breve carriera sempre a contatto con la discografia “ufficiale†e sono stati più di una volta a pochi centimetri da un traguardo che è stato sistematicamente evitato.
Ora, il meraviglioso e mefistofelico labirinto di My Space ha rimaterializzato gli ectoplasmi di quell’epoca che, ignari, sono stati trasformati in Mp3, pronti a raggiungere ancora vecchi amici e nuovi eventuali fruitori.
I brani che verranno periodicamente inseriti nel lettore di Myspace riguardano il periodo che va dai 1989 al 1994, gli anni della formazione originale.Oh yes… Italians do it Bitter..
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