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KLANGWELT“e tu lo sai come si fa a essere felici di vivere? Ti ricordi quando mi hai detto: come si fa a cantare e a divertirsi in tempi come questi, quando attorno c’è tanto dolore, tante disgrazie, tanto male! Ma io ritengo che se il tempo non asseconda la bellezza e l’amore, allora bisogna essere belli e amare per dispetto! […] se da qualche parte su questa terra i feriti vengono finiti a colpi di calcio di fucile bisogna assolutamente che da qualche altra parte le persone cantino e vivano con gioia! E più morte c’è intorno, più è importante contrapporle la vita, l’amore e la bellezza!” M. Shishkin, Capelvenere“Cominciamo a domandarci come l’uomo riesce a produrre dei suoni articolati. Troppo spesso, si è elusa questa questione con negligenza, nascondendosi dietro una pretesa evidenza: il nostro corpo sarebbe dotato di un apparato espressamente destinato a svolgere questa precisa funzione. Questo è un luogo comune. […] niente è meno fisiologico del parlare. Contrariamente a quello che la maggior parte delle persone immagina, non esiste un organo della fonazione, come esistono organi della digestione e della respirazione. Noi parliamo grazie a degli elementi del nostro corpo che in precedenza non avevano questa destinazione. Il linguaggio orale deriva dalla combinazione di due complessi strutturati per adempiere altre funzioni. Questi sono per l’appunto degli organi appartenenti all’apparato digerente (labbra, bocca, volta del palato, lingua, denti) e all’apparato respiratorio (cavità nasali, laringe, diaframma, polmoni, cassa toracica). Simultaneamente, orecchio e laringe sono stati distolti dalle loro funzioni iniziali. La laringe si è messa al servizio della fonazione; l’orecchio, invece, si è assunto il compito di analizzare l’informazione acustica, mentre inizialmente il suo ruolo era quello di assicurare l’attivazione della corteccia cerebrale e l’equilibrio.” [A. Tomatis, L’orecchio e la vita]“Quando noi pensiamo al nostro ORECCHIO, il primo pensiero che ci viene è che esso ci serve per udire. Tuttavia, se l’udito è la funzione più evidente dell’orecchio, ce ne sono altre: Una delle funzioni più importanti dell’orecchio è, in effetti, la funzione vestibolare. Il vestibolo, che fa parte dell’orecchio interno, controlla l’equilibrio. La coordinazione, la verticalità, il tono muscolare, tutti i muscoli del corpo, compresi quelli degli occhi, sono sotto il suo controllo. E’ grazie al vestibolo che noi riusciamo ad avere un’immagine del nostro corpo nello spazio. Il vestibolo inoltre è un’importante stazione di scambio per tutte le informazioni sensoriali che il corpo invia al cervello Quando si ascolta una persona che parla o che canta, si vive il suo stesso modello di fonazione in maniera neurologica e quindi attiva e con tutte le conseguenze intrinseche al relativo modello. Già il grande scienziato francese ALFRED TOMATIS fa notare come le alte frequenze siano stimolanti ed energetiche per il cervello, mentre le basse frequenze lo privano d’energia. Per questo motivo egli chiama le alte frequenze “suoni di ricarica”e le basse frequenze “suoni di scarica”. E’ difficile parlare dell’orecchio senza parlare della voce; i due sono, infatti, legati tra loro in una maniera non sempre chiaramente compresa. Appoggiandosi sui dati sperimentali, Tomatis fece nel 1953 una comunicazione all’Académie Française con la quale enunciò la seguente legge : « La voce contiene solamente i suoni che l’orecchio può percepire. » In conseguenza di ciò, quando cambia il modo di percepire i suoni, la voce cambia in uguale misura. E’ facile osservare questo fenomeno nei cantanti con un problema di voce. In molti casi, il problema di voce ha per origine un problema minore d’ascolto: l’orecchio, in questo caso non è in grado di verificare la giustezza del suono nel momento che è emesso. Quando il problema d’ascolto è risolto, la voce ritrova molto più facilmente la sua capacità ottimale.” (da: Introduzione al metodo Tomatis)Anche le nostre CORDE VOCALI – lungi dall’essere un semplice “strumento” per parlare o cantare – collaborano attivamente al mantenimento del nostro equilibrio: esse non si sono sviluppate per la produzione di suono bensì come valvola per la respirazione e la regolazione della pressione corporea, ma soprattutto per proteggere i polmoni dall’intrusione di corpi estranei (il cervello non distingue fra corpi materiali e “nodi psicologici” ossia paure ecc. Basta, del resto, pensare che la laringe è la sede di tantissimi riflessi necessari per espellere catarro o per liberarci da un’eccessiva pressione d’aria nella trachea dovuta a fatiche, dolori o emozioni (tossire, schiarirsi la voce, gemere, sospirare, urlare, piangere, ridere ecc). Sfortunatamente la nostra società ha reso tali riflessi un tabù (solo i bambini piangono, urlano ecc liberamente), addirittura ce ne vergogniamo! Di conseguenza si può dire che la sede della nostra produzione sonora è uno dei luoghi più oppressi quotidianamente all’interno del nostro corpo; per non parlare poi della violenza che ci facciamo in nome dell’arte (forse sarebbe più opportuno parlare di moda o gusto prevalente…) Non curanti del compito primario delle nostre corde vocali, pretendiamo da loro prestazioni snaturate e dannose (sembra essere naturale e scontato che un cantante almeno una volta nella sua carriera debba soffrire di nodi alle corde vocali!!??) che ovviamente non solo compromettono la qualità dei suoni che emettiamo, ma soprattutto la funzione delle corde come protezione dei polmoni e valvola di respirazione/regolazione della pressione. Oggigiorno i giovani cantanti per poter fare esperienza con il pubblico sono costretti ad esibirsi (di solito gratis o quasi) in locali dall’acustica pessima con impianti e tecnici (ammesso che ci siano) inadeguati. Inoltre l’amplificazione della voce non è assolutamente all’altezza delle abitudini d’amplificazione degli strumenti musicali, per cui il cantante è costretto ad “urlare”, non come riflesso istintivo, ma come unico modo per farsi sentire. Le voci giovani spesso non hanno ancora sviluppato un volume naturale e lo sforzo cui vengono sottoposte, nel medio/lungo termine lascerà segni indelebili. Basta accendere la televisione (brrrrr!!!) per constatare che le voci dei nostri presentatori (soprattutto delle donne) sono rauche, rovinate, sgradevoli. Tutti spingono e dove c’è spinta non c’è vibrazione (elemento indispensabile alla salute delle corde oltre a fattore di benessere)!Alcune settimane fa ho iniziato a costruire il mio sito internet e nell’inserire i miei alunni con le loro canzoni mi si è stretto il cuore, pensando che quest’enorme potenziale umano ed artistico ha così poche occasioni di emergere e di beneficare se stesso e l’ambiente (vale a dire la società). Ho sentito un ardente bisogno di costruire un luogo in cui possiamo condividere la nostra ricerca di trovare una nuova forma d’arte del canto, in cui il benessere psico-fisico dell’artista e di conseguenza anche degli ascoltatori abbia un ruolo primario. Devo costruire una KLANGWELT (mondo del suono ove la parola KLANG include tutti i fenomini sonori come anche rumori, risonanze ecc.), in cui l’acustica favorisca la propagazione libera delle vibrazioni (frequenze alte) della voce umana (o meglio del corpo umano): un luogo, dove tutti giorni anche la mattina e il pomeriggio (perché anche fare le ore piccole può creare dei problemi a chi è diurno di natura o di lavoro…) sia possibile condividere la gioia del suono vibrante con un pubblico, che va educato ad un ascolto esigente.Da poco ho finito il mio secondo laboratorio di teatro/voce, tenuto assieme ad una collega eccezionale: l’attrice, regista ed insegnante Rossella Romagnoli nella casa circondariale di Rimini nella sezione reclusione tossico dipendenti. Ho trovato sorprendente quanto sia di gran lunga più poetico e toccante il lavoro con i detenuti rispetto a quello nelle scuole oppure nei laboratori di formazione professionale… è ovvio, dentro il carcere non c’è il desiderio di prestazione, apparenza ecc, bensì un forte bisogno di integrazione, equilibrio e benessere! Molti detenuti hanno tante storie da raccontare, e potrebbero usare la loro voce per comunicare – soprattutto ai giovani delle scuole medie e superiori – le conseguenze di una vita sprecata nella droga. Anche il loro suono troverebbe la cornice ideale nella KLANGWELT, luogo che vuole non solo celebrare gli aspetti estetici e piacevoli della voce umana, ma anche i contenuti attraverso di essa espressi. Sarà un luogo dei DIRITTI UMANI (il primo è quello di VIVERE e per vivere bene ci vuole un buon equilibrio). Nelle lezioni in carcere è capitato che un’esperienza con i suoni liberi della voce e del corpo provocasse commenti come: ”è una sensazione come quando la (la droga) trovavamo buona…”. La vibrazione interna dei suoni porta a contatto con il mondo dei sensi, dei colori, dei profumi, dei “viaggi” senza effetti collaterali – anzi! Vorrei dare un seguito al lavoro iniziato “dentro”… Nella KLANGWELT si teranno spettacoli di voce, suono, musica, ma anche piccole performances teatrali – clown e non per ultimo eventi di dialogo, attività sociali ed umanistiche.OGNI EMISSIONE SONORA PRESUPPONE UN ASCOLTO: KLANGWELT – DIALOGO CON IL DIVERSOOgni atto creativo presuppone e crea apertura, tolleranza, curiosità, attenzione per l’altro; ma fra tutti, l’atto legato all’emissione di suono, vocale o strumentale, è quello più strettamente connesso all’ascolto. In un’epoca come quella affannata che stiamo vivendo, in cui l’altro è considerato un potenziale nemico, latore di terrore e morte, in cui l’opportunità di viaggiare è vissuta come momento d’angoscia prima che come possibilità d’arricchimento culturale e occasione gioiosa, le discipline legate al dialogo e all’ascolto creano ponti d’amore e fratellanza, sono vie privilegiate di conoscenza e di pace. Chi si dedica al suono, vocale o strumentale, non può che aprire il proprio cuore e la propria mente all’altro. Alle culture diverse, alle religioni diverse. La storia del segno musicale affonda le radici in terreni lontani, quelli che oggi siamo soliti considerare unicamente come teatri di guerre e orrori, come luoghi dello svilimento umano. Al di là di ogni riflessione ideologica, dalle quali ci terremo debitamente a distanza poiché schierarsi limita già di per sé l’ascolto dell’altro, è interessante constatare come lo sguardo rivolto su un medesimo oggetto sia condizionato dalle diverse intenzioni: ad esempio un ricercatore, studioso delle sonorità, ma anche un semplice appassionato di musica, guardano al Medio e all’Estremo Oriente come alla culla della musica modale, dove ancora le melodie hanno rapporti intimi con l’esistenza di ogni persona, dove si producono strumenti pregiati e prodigiosi.KLANGWELT: OCCASIONE DI CONOSCENZA E INTERAZIONE CON LA FISICITA’Pensiamo che per essere sani e felici sia fondamentale ritrovare confidenza col proprio corpo, al di là delle paure, delle convenzioni, degli imbarazzi. Paradossalmente, proprio in questo momento storico-culturale in cui la corporeità è svelata, ostentata con apparente disinibizione, siamo in realtà lontanissimi gli uni dagli altri, e lontani persino da noi stessi. Siamo intimoriti, irrigiditi, ingabbiati in una fitta maglia che ci blocca, ci impedisce di esser curiosi, spontanei, giocosi. Viviamo in un perenne stato di tensione, che non sfoghiamo mai, anzi: reprimiamo, e sin dalla primissima infanzia. Abbiamo perso i contatti con il ritmo della Natura, con lo scandire delle stagioni, con le necessità della Terra, dell’Acqua e degli Animali che le popolano.Klangwelt si pone come obiettivo l’ascolto degli altri e l’auto - ascolto. Prestare attenzione a quanto accade dentro il nostro corpo ogni volta che emettiamo o percepiamo un suono, come stimolazioni di qualsiasi senso – olfattive, visive, tattili, uditive, del gusto – possano modificare profondamente il nostro modo di respirare, di parlare, di cantare. Come il luogo dove nasciamo, il cibo di cui ci nutriamo, i rumori nei quali siamo quotidianamente immersi condizionano il nostro udito, quindi il nostro modo di relazionarci con gli altri. Una maggiore attenzione prestata a noi stessi e agli altri, ai segnali che la nostra fisicità ci trasmette, per recuperare un più armonico rapporto societario e con la natura, in una spontanea logica di causa/effetto e senza alcun compiacimento New Age.KLANGWELT – STRATEGIA D’AMOREDa tempo si studiano i meccanismi più diversi legati all’ascolto e alla fonazione nell’ambito di svariate discipline: scientifiche, mediche, psicologiche, sociologiche, comunicative, terapeutiche. Nel mondo occidentale il rapporto con la propria fisicità è, come abbiamo già visto, estremamente timido, prudente, e legato a tabù religiosi e culturali. Questa mancanza di spontanea curiosità ha frenato la ricerca individuale, la sperimentazione, affidate esclusivamente all’accademismo e agli studiosi. Avvertiamo, in noi stessi e nelle persone che ci circondano, un forte bisogno di giocosità, che non significa prendersi alla leggera, ma osservarci con lo sguardo innocente e attento di un bambino: un atteggiamento sereno e auto - ironico aiuta ad individuare le difficoltà, a dar loro un nome che non spaventi, a scoprire le proprie attitudini e i punti di forza. Il passo successivo è quello di comunicare agli altri la gioia della ricerca. Di incoraggiarli verso lo studio dei segnali che il nostro corpo ci lancia, delle reazioni che si innescano. La lontananza della sperimentazione vocale e sonora dalla sfera del quotidiano, tipica come abbiamo visto del mondo occidentale dei giorni nostri, ha generato una catena di reazioni che hanno progressivamente ingabbiato l’espressione. La musica si è banalizzata, appiattita, i generi fusi l’uno nell’altro. Si è perso addirittura il senso del sacro, il misticismo, insiti per essenza nella musica. Si è verificata una normalizzazione del suono, fenomeno perfettamente in linea con quanto sta avvenendo in ogni ambito delle nostre esistenze. Questo inaridimento causa noia, stanchezza, incostanza. Disinteresse, insofferenza. Depressione. Malattia. Morte. Noi vogliamo lottare contro questo fenomeno strisciante, silente. La nostra, come suggeriscono i nostri stessi nomi, sarà una battaglia (Armida) mossa da grandi e puri ideali (Linda), e combattuta con l’invincibile arma della gioia (Letizia). Aiuteremo le persone a rientrare dentro sé stesse, ad ascoltare le proprie necessità a ad aprirsi a quelle degli altri. Questo ascolto genererà serenità, armonia, pace. Risveglieremo la giocosità, sopita dentro di noi dall’infanzia e nella società da almeno quattro o cinque secoli: questo renderà la gente più curiosa, più ricettiva, meno disponibile a farsi condurre e trascinare bovinamente dagli eventi. Nell’ottica di un approccio più profondo alla propria fisicità e a quella dell’altro, le persone avranno molti più aspetti da scoprire e da amare, questo rappresenterà un valido antidoto contro la fretta con cui oggi si consuma e si svuota ogni rapporto sociale, fretta che velocemente conduce ad una triste solitudine e alla ricerca di un incentivo stimolante in pratiche disumanizzate e in sostanze nocive. La curiosità e l’allegria sono la cura migliore contro il nichilismo e la banalità del male.KLANGWELT – CONCLUSIONINoi non ci vediamo diversi dagli altri artisti, o meglio: avvertiamo le differenze con essi, ma non ci crogioliamo nell’autocompiacimento e nemmeno nell’auto - referenzialità. Non ci vogliamo rinchiudere in una torre d’avorio, né serbare per noi e i nostri cari il nostro mondo. Noi vogliamo fare ricerca, continua, sperimentazione sul campo, aggiornamento perpetuo. Noi vogliamo diffondere a livello mondiale il nostro messaggio di pace e d’ascolto; vogliamo contagiare ogni persona sulla Terra con la nostra curiosità, con il nostro desiderio di equilibrio, di armonia, di salute. Siamo convinti che l’opera umana più preziosa sia quella di porsi al servizio della felicità del prossimo; pensiamo fermamente che l’arte sia inclusione, compenetrazione. Porteremo la pace nel mondo partendo dalla pace fra i generi; educheremo le sensibilità altrui lavorando sulle nostre.Avvertiamo forte la necessità di una struttura permanente, lontana dai rumori aggressivi e innaturali della città e della periferia industriale, immersa nella natura, nelle sue vibrazioni, nei suoi colori e profumi. Di un luogo con un’acustica perfetta, dove si possa lavorare coi suoni senza sforzo né sofferenza. Di uno spazio ampio dove accogliere gruppi anche numerosi, dove operare tranquillamente senza le ansie del quotidiano. Il progetto KLANGWELT abbraccia varie discipline ed aspetti:- SUONO DELLA VOCE UMANA da solo e in relazione a strumenti musicali (preferibilmente costruiti con materiali naturali o meglio ancora assimilabili a tessuti umani – es. corde di budello x violino, ossa per flauti e pelli di tamburo), come esperienza rivolta a coloro che la emettono ma anche agli ascoltatori (esibizioni, esperienze, sperimentazioni, ricerche e workshops). Gli aspetti vocali si basano sul metodo della voce (non violento) elaborato da Gisela Rohmert. - CLOWN: Guarire con il sorriso secondo Patch Adams. - DOPO-RECLUSIONE: Inserimento di alcuni ragazzi (quelli che sono residenti a Rimini e provincia e quelli che lo desiderano) nelle attività del centro e attività di sensibilizzazione (spettacoli, testimonianze, tavole rotonde) mirate soprattutto alle scuole medie e superiori. - SOSTEGNO ED ASSISTENZA AGLI EDUCATORI: la fascia che rischia più di tutte le altre di soffrire danni alle corde vocali, che peraltro si trasmettono ai bambini ai quali insegnano attraverso la loro voce (spesso rovinata) questa violenza e mancanza di rispetto della nosta società per il benessere vero dei suoi componenti. - SOSTEGNO ED ASSISTENZA A TUTTI quelli che desiderano fare esperienze con gli aspetti sopra descritti (enti, scuole, imprese ecc) o che hanno necessità di un’acustica davvero ideale. - ATTIVITA’ UMANISTICHE E SOCIALI DI OGNI GENERE rivolte soprattutto ai giovani. Queste attività – a meno che non siano proposte obbligatoriamente da parte della scuola – solitamente non attraggono i giovani, per cui verranno inserite in contesti di attività più spettacolari ed attraenti per un pubblico più ampio. Lo stesso metodo si adotterà per avvicinare il pubblico più orientato all’approccio televisivo e mediatico di massa ad altri tipi di arte e cultura (letture fra un concerto ed un altro, teatro sperimentale come apertura di uno spettacolo di clown ecc). PROFILO DI LINDA HERMESMi ritengo una persona molto adatta per la direzione di questo progetto, in quanto provvengo un po’ da tutti i vari “mondi”: - Sono figlia di un caduto di guerra (vedi esperienza) e di una profuga, ho vissuto molto da vicino tossicodipendenza, depressione e suicidio, sono immigrata, ragazza madre; - dal punto di vista artistico, ho ricevuto una formazione lirica; mi sono esibita nei piano bar, nei club, nelle discoteche, nelle chiese e nei teatri, sono stata attratta dalle mode e dalle contro-tendenze, ho avuto paralisi e nodi sulle corde vocali. Mi sono cimentata in ogni genere musicale: Jazz, Pop, Rock, Soul, Dance, Blues, Folk, Gospel, Polifonia, Etno-sperimentale, Lirica, nella musica Sacra, Celtica…insomma, in tutto ciò che si può fare con la voce. - Da circa 10 anni studio e lavoro con il metodo Rohmert (vedi scheda) che ha salvato le mie corde vocali (e chissà quanti altri aspetti della mia salute-vita?). - Come insegnante e voice trainer ho lavorato nelle scuole di musica, quelle istituzionali; di teatro, e di teatro danza (il Movimento Centrale – la mia base d’azione nonché l’unico spazio nel quale vedo rispettati i temi sopra elencati), ho tenuto corsi in vari ambiti (musicale, terapeutico, wellness, meditativo, giocoso, aziendale ecc.) nel campo della diversabilità, della comunicazione aziendale, nella cornice della casa circondariale, come spiegavo sopra, in spiaggia e in mare, al largo su una barca a vela ecc.Come Buddista credente e attiva (da oltre 17 anni, ma con un passato cristiano sia protestante che cattolico, con alle spalle una gioventù vissuta come seguace del guru indiano Osho e simpatizzante della corrente islamica Suffi) vivo quotidianamente attività umanistiche - dal diretto sostegno delle persone fino ad arrivare a mostre su diritti umani, temi ambientali, tavole rotonde di condivisione con credenti di altre religioni-filosofie ecc. Nel Buddismo di Nichiren Daishonin si parla di un concetto chiamato KOSEN RUFU (propagare ampiamente la dottrina corretta per assicurare la pace nel paese – ove con “dottrina corretta” s’intende l’assoluta santità d’ogni forma di vita e con “paese” s’intende il mondo intero), un movimento che permette ad ogni individuo di rivelare il grande stato vitale della Buddità (illuminazione, felicità assoluta) e di trasformare la propria vita alla radice. Daisaku Ikeda (leader dell’associazione laica Buddista SOKA GAKKAI) afferma: “Lo scopo di kosen rufu è costruire una società in cui la scienza, la medicina, il diritto e tutte le altre discipline e i sistemi creati dagli esseri umani contribuiscano alla felicità dell’umanità e producano autentico valore.”. (Daisaku Ikeda, La nuova rivoluzione umana, vol. 14, Esperia edizioni). Il messaggio di questo grande maestro di vita è dunque che qualsiasi disciplina – e nel caso della KLANGWELT appunto l’arte di cantare – dovrebbe contribuire ad un’autentica felicità (da non confondere con l’estasi) degli esseri umani ed alla creazione di valore del quale trarranno beneficio anche le generazioni future. Un altro aspetto che caratterizza il mio lavoro è l’estrema paura che mi ha sempre impedito di vivere liberamente il mio amore per il canto (o che forse mi ha salvato dal cadere totalmente nella trappola del martirio per mode e gusti), problema che – come ho sperimentato in tanti anni d’insegnamento – condivido con tantissime persone, soprattutto quelle che lo desiderano più ardentemente. Grazie a questa paura sto positivamente riuscendo ad incoraggiare altri impauriti e ad aiutarli a vincere a poco a poco la vergogna e le devastanti consequenze sulla voce. Amo la vita e amo le persone e credo che il mondo dei suoni (KLANGWELT) possa avere effetti meravigliosi (come libertà, dissolvenza, eqiuilibrio, integrazione, calma, stupore, gioia, salute, pace) quanto devastanti (pressione, tensione, eccessività, giudizio, seperazione, stress, rabbia, aggressività, nervosismo, malattia, depressione ecc.) in base alla qualità dei suoni. Non offro certamente nessuna garanzia per l’assoluta liberazione dalle costrizioni sopra menzionate (per altro impossibile in un contesto socio-culturale pieno di esse) nonché per una qualità impeccabile, ma garantisco che la ricerca e l’intenzione del mio lavoro e quindi anche del progetto si muovono incessantemente in questa direzione. Continuo tutt’ora a partecipare ai seminari di ricerca vocale sotto la guida di GISELA ROHMERT nell’INSTITUT FÜR GESANG UND INSTRUMENTALSPIEL di Lichtenberg (Germania,) perché la ricerca di questo fenomeno è giovane e in continua evoluzione. Le scoperte illuminanti e benefiche di questa grande scienziata, studiosa di medicina e di canto purtroppo rimangono spesso in ambiti ristretti e già altamente sensibilizzati che rifiutano assolutamente il mondo cosidetto “commerciale” o “di massa”. Venendo proprio da questo mondo, desidero creare un ponte (come sto già facendo da anni con i miei alunni) sia per gli artisti che per il pubblico (che non possono esistere gli uni senza gli altri) fra le mode del momento – ossia la nostra realtà attuale – e ciò che corrisponde veramente alla nostra natura e che quindi porta ad un autentico benessere. www.myspaceeditor.it

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Member Since: 17/07/2007
Band Website: www.lindahermes.com
Record Label: unsigned
Type of Label: Indie

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