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"La stoltezza,la brama,l'errore,la ferita,ci possiedono al punto che ne siamo stremati..ci attacchiamo ai rimorsi da noi alimentati,come fa il passante col verme parassita. Peccatori testardi,dai sentimenti vaghi, vendiamo a caro prezzo i nostri bei propositi,poi torniamo leggeri sui sentieri fangosi, credendo un pianto vile nostre colpe dismaghi. Satana Trismegisto sul cuscino del male,cullandoci lo spirito ci tiene in suo potere,e quel raro metallo che è il nostro volere,con sapiente alchimia a vapor rende uguale. Regge il Diavolo i fili di queste Marionette!Il fascino avvertiamo di ogni oggetto più basso e ogni giorno all' Inferno discendiamo di un passo,senza orrore,avanzando nelle tenebre infette. Come un vizioso povero e sbaciucchia e divora,di una sfatta puttana il seno martoriato, vogliam prendere al volo un piacere celato, e forte lo spremiamo com'arancia insapora.Formicolante e fitta come vermi in fermento,nella testa ci danza un'onda di dèmoni,e quando respiriamo la Morte nei polmoni,scende,invisibil fiume,come un fioco lamento.Se lo stupro, il veleno,l'incendio, il furore, non hanno ancora impresso ricami variopinti nella sdrucita tela dei nostri giorni stinti,è perchè non abbiamo ancora troppo da ardire. In mezzo ad avvoltoi,basilischi,scorpioni, vipere,scimmie,linci e sciacalli,in mezzo a mostri che grugniscono,latrano s'avventano con rostri, nell'infame serraglio di vizi e passioni, uno ce n'è più in basso,più maligno,più immondo che volentieri senza gesto alcuno ne chiasso,della terra farebbe un immenso sconquasso,e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo: la Noia. Un pigro pianto per oscuro fardello,sfumacchia il narghilè sopra morti e patiboli. Di quel mostro impalpabile,tu sai,lettore, i triboli,ipocrita lettore,mio simile,fratello." (C. Baudelaire)
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