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MYTHOS

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Alle otto di sera, tutte le sere dal 20 Dicembre 2001, il MYTHOS è già aperto. Quello strano spiedo gigante di carne è in funzione da ore; la salsa di yogurt e cetrioli è pronta; i pomodori affettati. Il locale si riempie in pochi minuti perché, in Città, il “pitagyros” è diventato da subito un’abitudine, soprattutto nelle sere di festa, quando la gente fa la corsa al panino greco così come alla milza ed alle salsicce coi broccoli, le pietanze tipiche della tradizione. Il “pitagyros” altro non è che il simbolo di un mondo di colori, di odori e sapori, un mondo che incuriosisce e conquista, che coinvolge con i suoi continui riferimenti ad una cultura leggera e popolare, sì, ma mai banale. Il Mythos è un clima, un’atmosfera; tutto fa atmosfera a cominciare da quella forma strana di nave che hanno voluto dare al locale; e così, in qualunque periodo dell’anno, sembra di essere su un traghetto, magari in direzione Santorini come suggeriscono le immagini di George Meis.Sulla tolda comanda un ragazzo bruno; ha lo sguardo da buono; a volte sembra un po’ imbronciato ma è solo concentrato sul suo lavoro; perché quel ragazzo che ha il nome ed il carattere dei greci (Yiannis) incarna la filosofia di vita della Grecia moderna che è un tutt’uno con quella della Ellas classica: concretezza senza sovrastrutture; sillogismi che non lasciano spazio ad ambiguità o false interpretazioni; e se poi, si ha la fortuna della conoscenza personale, si capisce che lui è così, coerente, sia quando è al comando della sua nave sia quando è sulla sua terrazza tra il cielo, il più stellato del Mediterraneo, ed il mare di Lygia.Alle spalle di Yiannis, in una cucina stile promenade, ci sono tanti altri ragazzi che corrono, friggono e tagliano; sui loro volti c’è la fatica del lavoro incessante ma anche l’entusiasmo e la consapevolezza di essere parti fondamentali di un bel progetto.Poi si scende nello scafo, la vera e propria sala; l'ambiente e' molto curato, adatto per cene intime come per vere tavolate. Il servizio, ma non solo il servizio, e' diretto da una signorina bionda con gli occhi azzurri; che ci fa una svedese in Italia a parlare di cucina greca? A conoscere Yiannis, si capisce che è greco; a conoscere Totina ( tutti pensano: ma che razza di nome hai?!? Ma pochi glielo dicono), si capisce quanto sia italiana, tutta senso di responsabilità ed organizzazione, continuamente preoccupata a rifornire di carburante il motore della nave. Parla e sorride, descrive il menu con originali riferimenti, innanzitutto ai luoghi; così quando poi arrivano i tanti ed abbondanti assaggi sono ancora più intriganti.Ed a questo punto, i piatti arrivano in tavola: si tratta di pietanze sensuali figlie di una cucina viscerale, contrapposta all’omologazione del gusto e fatta di ingredienti che rischiano di sparire... non solo dalla nostra tavola ma anche dalla nostra memoria. Ecco perché questi piatti vorrebbero risvegliare tutti i sensi, anche l’udito: la musica in sala è un ingrediente del piatto. Il risultato è pura armonia di sapori di Grecia che si trasformano in storie e personaggi: le olive hanno il profumo delle stoà ellenistiche, i formaggi rievocano la gloriosa terra di Epiro; i dolci sono intensi come un canto di Nana Mouskuri, i liquori sono accompagnati dalle note di un Bouzouki… Dai piatti escono colori, odori, sensazioni che riscaldano e che fanno bene; così il cibo è non solo alimento ma anche spettacolo e seduzione. Chi ha visto films come “Un tocco di zenzero” del regista greco Tassos Boulmetis può confermare che il cibo è seduzione: ci sono piatti da mangiare con i sensi e non con la testa. Mangiare è conoscere un territorio; passeggiare al suo interno, amarlo e rispettarlo.Questi sono i pensieri che passano per la mente quando si è seduti al Mythos riportati alla realtà solo dal suono del telefono che squilla in continuazione; ma non è un disturbo anzi è il modo per conoscere un’altra figura importante del locale, quella che si occupa degli allestimenti e delle prenotazioni: Carmelina simpatia italiana e spontaneità greca, non a caso sorella della fuochista italiana e moglie del comandante greco; ed è anche coraggiosa perché ai clienti che chiamano per prenotare deve rispondere che il primo tavolo libero è intorno a mezzanotte o, peggio ancora, l’una. E la cosa bella è che la gente, forse conquistata da Carmelina, forse affascinata dal mondo greco, accetta di buon grado la lunga attesa. SERGIO POSTIGLIONE

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Totina, con supporto tecnico di Kiara e Roberto, e con la partecipazione straordinaria (straordinaria per davvero) di Yiannis e Carmelina, ha dato vita a questo piccolo spazio per pubblicizzare il lor...
Posted by MYTHOS on Wed, 18 Jul 2007 10:04:00 PST

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Posted by MYTHOS on Mon, 16 Jul 2007 11:15:00 PST