Sono un musicista dilettante da circa 25 anni dispersi in uno studio appassionato ed eterogeno di vari strumenti: chitarra, piano, sassofono ed elettronica. Ho affrontato così generi lontani, disparati e assolutamente incompatibili e dopo un diciottenne inizio con la chitarra acustica fingerpicking, sono passato subito al blues e dal blues logicamente al jazz e per una decina d'anni ho frequentato sporadicamente anche il piano, ma soprattutto il sax tenore sugli standard della canzone americana, che mi hanno permesso oltre che di inimicarmi definitivamente il vicinato, anche di partecipare finalmente a qualche concerto e a qualche situazione live e di frequentare nell'ormai remoto 1990 il seminario estivo di Siena Jazz. Ormai trentenne e più che mai curioso e irrequieto, sono poi sconfinato nella musica elettronica, complice soprattutto l'acquisto del PC e preso da una fase di delirio e di onnipotenza informatica, nell'arco di cinque anni ho praticamente saturato l'appartamento di campionatori e synth componendo svariati brani techno in stile soprattutto trip- hop e jungle. Nostalgico poi del puro, semplice, sano e antico rapporto con lo strumento musicale e ridestato da un atteggiamento più maturo e scettico verso la moderna tecnologia, ho rispolverato la vecchia chitarra elettrica. Ma ancora evidentemente soggiogato e sedotto dalla modernità timbrica e in preda ad un ansia esistenziale, ho virato decisamente e per qualche anno verso l'heavy metal. Compiuti i 40 (età di bilanci) mi sono guardato bene allo specchio e mi sono detto che era ormai ora di mettere definitivamente la testa a posto e di non cambiare mai più e ho scelto tra tutti i generi, anche a scapito dell'attualità , quello che secondo me aveva una maggiore valenza artistica, anche se era di gran lunga il più complicato e ho scelto il jazz. Dopo uno studio quotidiano ma notturno di circa 3-4 anni sono approdato ad un livello improvvisativo decente ma certamente perfettibile, che mi ha consentito e spero mi consentirà ancora di partecipare seppur sporadicamente a esibizioni e collaborazioni anche con musicisti professionisti. Ultimamente poi la cupa lucidità tipica della mezza età (lucida follia) mi ha spinto a intraprendere parallelamente anche l'attività di scrittore di racconti per tentare di focalizzare e magari immortalare le molte situazioni e i misteri dell'esistenza e del mondo in cui viviamo.
