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Sono un tramite tra storie da ascoltare e storie da dire. Se non scrivo, leggo. Se non guardo un film, recito una parte a teatro. Narrazione ovunque. Dentro, intorno, nelle facce delle persone stanche, negli sguardi dei cani buffi, nelle mie mani che afferrano, nei miei passi incerti quando non so se andare o restare, nella pelle scura di uno, nella pelle chiara di un altro, nel fischietto del vigile, nel gelato caduto a un ragazzino che piange, nelle immagini scorrevoli dietro a un qualche vetro bagnato di pioggia. Narrazione ovunque. Come Neo in Matrix vedeva i codici di programmazione, io vedo significanti e significati. Ma in tutto questo, io dove sono? Nelle storie che sento, nelle storie che invento? In quelle che rincorro o in quelle da cui fuggo? Dove sono? Sempre disperso tra parole, suoni, immagini... le mie, le vostre. Cosa sono? Solo una dannatissima ricetrasmittente? Beh, passo e chiudo allora! … … … … … … … … Inutile! Anche se blocco i messaggi in entrata e in uscita, resto un punto che autocomunica. Il mio pensiero continua a farmi domande e darmi risposte. Ma fa domande a chi? Dà risposte a chi? Cioè, chi sono io alla fine? Dove sono io in tutto questo? Boh! Se mi vedete, fatemi un fischio..