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Francesco Cavuoto

About Me

.. .. .... .... Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)Bhè ecco..solo oggi riconosco essere ambasciatore inconsapevole di questo pensiero. Queste pennellate sono impresse sulla tela più profonda della mia anima sin dal mio primo respiro. Sono nato a Roma sotto il segno del sagittario il 13 dicembre 1979 alle ore 13.00…con la valigia già pronta!!! La mia vita è semplicemente ON AIR. Adoro regalarmi mentre qualcuno mi ascolta. Sempre. Far sorridere, ridere, incuriosire, stuzzicare, emozionare, divertire. Questo sono io. Sono stato un bambino vivace e curioso,uno di quelli difficili da gestire e indirizzare. Oggi mi definirebbero un bambino con disturbo da deficit d'attenzione e iperattività. Uno spirito libero. Un caschetto biondo con tanta voglia di scoprire il mondo che lo circondava e altrettanto timore di diventare grande. Solo il caschetto biondo non mi accompagna più nei giochi di adulto…credo di essere rimasto tutto sommato lo stesso. A 15 anni ero davanti al microfono della prima radio. Ci andavo in bici. E credetemi Benevento non è una città a misura di ciclista. NEL MIO CASO ANCHE IMPROVVISATO. Ricordo la prima volta…è stato un amplesso difficile. Irripetibile. Sento ancora le farfalle nello stomaco. Primo disco annunciato: Pino Daniele-Je so pazzo. A 17 anni capoanimatore a Vieste, nel frattempo a Benevento migravo tra una radio ed un’altra (Radio Zero e Radio Città), da lì a pochissimo sarebbe arrivata la terza (Radio Club Diffusione). Iniziano anche le serate in discoteca, un’avventura che non lascerò più. A 19 anni si inizia a fare sul serio: • Supero le selezioni di “La Radio” emittente regionale. Presto sarebbe diventata casa mia. Ciao Max! • Esperienza in Valtur • Animatore di punta a Mattinata. Permettetemi di salutare anche gli amici di Radio Punto Nuovo. Ciao. Nel 2002 la faccia di bronzo (leggasi cazzo) mi spinge a condurre un programma in tv. Free Party television…è subito successo! A giugno 2003 le bombole sanno d’aglio pesto, decido di cambiare aria. I cambiamenti repentini mi contraddistinguono. Vinco un concorso per speaker radiofonici. Radio Delta 1. Abruzzo. Devo tantissimo a questa grande famiglia….. La creatività inizia a manifestarsi, decido di seguirla, nascono “Le Cavuotate”. Sono scherzi telefonici su commissione. Le vedo nascere e crescere passo dopo passo, e riascoltandole mi domando come avrò fatto ad inventare quella storia, quel carattere e a non ridere durante la realizzazione. Mi piace dare vita a nuovi personaggi. Io divento davvero l’operatore telefonico, l’applicato di segreteria, il preside, il marito geloso, ma su tutti il maresciallo Marchetti. Io ormai co ‘sto Marchetti ci dormo anche insieme. Le Cavuotate vanno così bene che decido di concedermi maggiormente al pubblico. Viene alla luce il “Sondavuoto”, sondaggio telefonico, “permette una domanda”? Dove i momenti più esilaranti sono caratterizzati dagli scambi di persona, LA FARSA, LA COMMEDIA DELL’ARTE, nasco da lì. A 25 anni capisco che ho bisogno di Roma e che Roma forse ha bisogno di me. Ci cerchiamo. E’ come se non avessi mai staccato il cordone ombelicale. Sento un’ attrazione fiabesca che mi trascina verso il teatro, il cinema, il doppiaggio. Ancora una volta decido di assecondarmi e in men che non si dica sono pronto a cambiare di nuovo vita, città, abitudini,sguardi da incrociare,profumi,percorsi,orari,respiri. Da come mi racconto in queste righe potrei sembrare una persona che basta a se stessa, sicura di sé,con le idee chiare nel cervello, con l’agenda già programmata. Sciolgo questo dubbio dicendo che mi aiuta solo un pizzico di incoscienza e una famiglia meravigliosa alle spalle che ha sempre creduto in me anche nei momenti bui. Senza il supporto dei miei genitori e delle persone care non sarei mai arrivato dove mi trovo adesso. Siete straordinari Mamma e Papà vi devo la mia stessa vita. Avete rischiato insieme a questo figlio anticonvenzionale solo per il piacere di veder sorrisi nascere sulla sua bocca. Spero di regalarne a voi. Certo rischiare con la rete di salvataggio è più facile… e chi ha mai parlato di tripli salti mortali, il tuffo a cufaniello è il massimo che mi concedo. Che altro dirvi… sono innamorato, innamorato di quanto di bello c’è nel mondo…amo il tramonto,il sorriso della mia donna,la radio,il caffè di Napoli,la generosità di mammà,la Margherita con la bufala (acquosa perché col cornicione mi ci faccio la scarpetta),il sole,il mare, i piedi scalzi,un bicchiere tra vecchi amici,una canzone che ti fa volare,il riconoscermi in mio padre,i miei nipoti,una voce amica,la telefonata della vita,una commedia di Eduardo,5 kg in meno sulla bilancia,il letto la domenica,starmene un po’ per i fatti miei,il goal di Diego all’Inghilterra,Totò,Non ci resta che piangere,un libro che commuove,l’aumento di stipendio. Odio la doccia fredda,la sveglia troppo presto,lo sfruttamento, il prendersi troppo sul serio,il pressapochismo,chi si incazza per nulla,chi non da una seconda possibilità,un falso sorriso,la pubblicità sul telefonino,perdere l’autobus,l’Italia fuori dai mondiali,essere al momento sbagliato nel posto sbagliato,la pasta scotta,chi è vigliacco con i più deboli,i calzini bucati,chi non riconosce il talento nel prossimo,la cazzimma,le incomprensioni,chi non si ascolta,chi si arrende,chi si lamenta per nulla,chi non vive di emozioni…. Per dipingere un nuovo colore,per godere di un nuovo senso ,per immaginare una nuova fantasia,per vivere un altro mondo,per provare una nuova passione…a volte basta poco…a volte basta un filo di voce ….per sognare in silenzio e vivere in pace. FRANCESCO

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