Un Bolognese classe 1973, iperattivo che dorme poco e mentre fa una cosa pensa a cosa fare dopo, tragicamente ottimista e inguaribile romantico. Lavoro per locali dal 99(ma ho anche un lavoro di giorno) prima come buttafuori, poi PR così per scherzo e adesso mi ci diverto un sacco, nel tentativo di essere omnipresente a Bologna con qualche puntata in riviera... La fregatura è che le cose non so prenderle alla leggere e sono un precisino di m....a e allora anche questo è diventato un lavoro, divertente ma un lavoro... anche se non vi nego... comincio ad avere un filo voglia di rallentare... ok, con una descrizione così vi sto già sulle balle ma meglio prepararvi al peggio, adesso posso solo migliorare...
…scusi, scende alla prossima? no! Allora con permesso, io scendo qui!Che poi non è la fermata in se, non è il posto dove scendi, ma la boccata d’aria fresca, il guardare le facce fitte che sfilano via da dietro i finestrini e avere l’impressione che da fuori tutto sia più chiaro. Poi lo sai che risalirai ma nel momento in cui scendi provi sollievo. Solo che è così difficile scendere, e se poi sbagli fermata? L’altra mattina sono sceso all’alba, mi sembrava una gran bella fermata, una di quelle dove scendono in pochi, dove l’aria è davvero fresca, dove gli odori, le luci e i suoni non sono distorti dalla gente, dove il sole lo puoi guardare negli occhi… Poi però sono risalito, non si può mica stare li fermi, e allora mi trovo che le fermate diventano spesso dei momenti davvero belli, magici, indelebili, a volte sembrano addirittura perfetti, ma poi ti rendi conto che non puoi continuare a scendere e sorridere guardando le facce che scorrono via veloci da dietro i finestrini e allora forse sarebbe meglio non pensare a dove scendere ma a con chi viaggiare… Io però adesso scendo un attimo, scusi permesso mi fa passare? Grazie, buonanotte! (un mio ticchettio del 1/7/08)
