Devo ora annoiarti con alcune cose astratte, però desidererei che tu le ascoltassi con pazienza. Io sono un uomo istintivo, capace di fare cose più o meno insensate, delle quali mi accade più tardi di pentirmi. Un uccello chiuso in gabbia in primavera sa perfettamente che c'è qualcosa per cui egli è adatto, sa benissimo che c'è qualcosa da fare, ma che non può fare; che cosa è? Non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso "Gli altri fanno il nido ed i loro piccoli e allevano la covata" e batte la testa contro le sbarre della gabbia. E la gabbia rimane chiusa e lui è pazzo di dolore. "Ecco un fannullone", dice un altro uccello che passa di là , "quello è come uno che vive di rendita". Intanto il prigioniero continua a vivere e non muore, nulla traspare di quello che prova, sta bene e il raggio di sole riesce a rallegrarlo. Ma arriva il tempo della migrazione. Accessi di malinconia, ma i ragazzi che lo curano nella sua gabbia si dicono che è tutto ciò che può desiderare, ma lui sta a guardare fuori il cielo turgido, carico di tempesta, e sente in se la rivolta contro la propria fatalità . " Io sono in gabbia, sono in prigione, e non mi serve dunque niente, imbecilli? Ho tutto ciò che mi serve! Ah, di grazia, la libertà , essere un uccello come tutti gli altri!" Questo tipo di fannullone è come quell'uccello fannullone
-Vincent van Gogh-