“…hai detto Sandro?!â€
di e con Ugo Dighero
Affresco teatrale in quadri per attore e piazzato bianco.
NUOVE DATE
sabato 18 Aprile: Arenzano (Genova);
Teatro Piccolo di Arenzano_ Il sipario strappato Via Terralba 79 16011 Arenzano Genova+39 339 65 39 121
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Prefazione:
Primo quadro
Ciao ragazzi sono Sandro, come butta? Belin, appena ho saputo che Dighero faceva uno show gli ho chiesto…(chiesto è una parola grossa. Gli ho spaccato il setto nasale e ha subito acconsentito) se potevo approfittarne per parlare un po’ con voi del mio argomento preferito: donne e motori.
La domanda è “Come butta a patata?â€. In campana.
Sandro
Secondo quadro
Il muratore Pino ci svela un grande crimine compiuto dalla CIA e dalle multinazionali imperialiste: il furto degli anni '70.
Terzo quadro
Il processo. Come è stata uccisa Lucy McGrave? Perchè l'imputato è il cameriere del tribunale? Perchè nel panino del giudice Edward Wallace non ci sono le melanzane?
Che ha combinato il testimone numero uno dopo aver mangiato una minestra di legumi?
Un giallo da far impallidire Agata Christie.
Quarto quadro
Il pupazzo Gnappo racconta “Cappuccetto rosso†e altri classici…riveduti e corretti al vetriolo!
Biografia
Era uno scuro pomeriggio di pioggia del 1979. Ugo Dighero , un ragazzo di 19 anni basso e con un grande naso, posteggiò la sua Vespa davanti al Teatro Stabile di Genova. Con un po’ di timore, entrò in teatro dove si svolgevano le prove de “La donna serpente†per la regia del grande Egisto Marcucci. Lo spettacolo avrebbe girato tutto il mondo negli anni successivi. Tra gli attori, alcuni suoi amici che frequentavano la scuola del Teatro Stabile. Il ragazzo che pur era avvezzo al palcoscenico poichè il padre Mario è una star del teatro dialettale genovese, assistette alle prove con grande attenzione. La sera, uscendo da quel teatro Ugo, che in quel momento stava studiando presso la facoltà di Economia e Commercio senza alcuna idea chiara in testa, seppe che cosa voleva fare da grande: l’attore!
(da “Vita e miracoli del più grande attore vivente sotto il metro e settanta†di Steve Imparato, critico cinematografico del Washington Post)
Ringrazio il prof. Imparato che ha saputo raccontare in maniera così sintetica ciò che mi ha spinto a fare questo mestiere.
Il teatro è tuttora la mia grande passione, ma nella mia carriera ho avuto la fortuna di incrociare bellissimi progetti e la forza di affrontarli con grande grinta.
In TV ho iniziato con “Avanzi†e “Tunnel†RAI 3 con Serena Dandini and company.
Col gruppo dei Broncoviz abbiamo realizzato successivamente “Holliwood party†RAI 3, un delirante omaggio al cinema di genere.
Poi sono arrivati i tre divertentissimi anni con la Gialappa e “Mai dire gol†.
Oltre al grande successo della prima serie di “Medico in famiglia†, ho incrociato grandi registi come Gianfranco Albano che mi ha affidato il ruolo da protagonista nel film tv per RAI 1 “Brancaccio†(la storia di padre Puglisi, il prete ucciso dalla mafia a Palermo) e Vincenzo Verdecchi, che mi ha proposto il ruolo di un sindacalista che si oppose alla mafia nei cantieri navali di Palermo nel film tv "A voce alta†sempre per RAI 1.
Per un attore passare da ruoli comici a ruoli drammatici è una bellissima esperienza ed anche un grande momento di studio e di crescita.
Attualmente sono impegnato nelle riprese della quarta serie di “RIS - delitti imperfetti†e, nonostante non sia più un ragazzino e la sveglia spesso puntata alle 6, vado sempre a lavorare col sorriso sulle labbra e con un grande entusiasmo.
Credo che la fortuna più grande per una persona sia quella di scoprire qual è il proprio talento e coltivarlo.
Questa è la consapevolezza che spesso mi fa sorridere tra me e me anche senza motivo.
Oltre al lavoro, che quando corrisponde alla propria passione diventa totalizzante, nella mia vita, al primo posto, (a parte i figli, Tommaso e Martina) c’è l’amicizia.
Ho un bisogno costante di condividere quello che capita intorno a me con persone che stimo e a cui voglio bene.
Nonostante sia molto sociale in questi anni ho imparato ad apprezzare una vita un po’ più solitaria.
L’amore merita un discorso a parte.
Vorrei proporvi due citazioni a questo riguardo.
La prima è da “Shantaram†, straordinario romanzo di Gregory David Roberts:
“…penso che un sacco di gente abbia smesso di credere nell’amore .
No, ti sbagli. Tutti sperano ancora di innamorarsi. Hanno solo smesso di credere nel lieto fine. Credono nell’amore, s’innamorano, ma ormai sanno che…che le storie d’amore iniziano bene ma finiscono maleâ€
La seconda è una bellissima provocazione di Fabio Volo:
“Ti piacerebbe fare un figlio con la donna che ami?
Risposta: Un figlio con la donna che amo? Sarebbe come comprare una casa mentre sono ubriaco!â€
Sposo al 100% le due citazioni.
Inoltre ho un problema particolare nei confronti del re dei sentimenti.
Tutti noi sappiamo che l’amore inibisce parzialmente il senso critico nei confronti dell’amata o dell’amato.
Ecco, io credo di essere il campione mondiale della perdita di senso critico in caso di innamoramento.
Credo che potrei fidanzarmi con Mata Hari e proporla per il nobel della pace.
Questo mi ha provocato alcuni inconvenienti…
Ma tant’è non c’è crescita senza sofferenza e a questo servono le batoste e le delusioni.
Non ho la più pallida idea di quale sia la mia donna ideale ma almeno ora so per certo qual è la donna che non vorrei mai. Le riconosco a naso (e che naso!) a chilometri di distanza.
E’ già qualcosa.
Se volete sapere qual è la donna che non vorrei mai cliccate qui .
Mi sono già di molto dilungato sul “chi sonoâ€.
Per tutti coloro che avessero la perversione di sapere qual è il mio colore preferito, il cataclisma col quale vorrei morire o il mio deodorante per scarpiere del cuore può consultare il mio sito www.ugodighero.it
Ciao
Ugo