La vibrazione delle valvole dell’ampli che fanno ruggire la retina del rullante, prima di scatenarsi in vortici distorti. La tensione indotta dalla quiete precedente una tempesta sonora, l’armonia di un arpeggio che risuona nelle vene, il suono e la saturazione dello slide del basso, lo spazio circostante riempito dalle sfumature di piatti sfumati con delicatezza, l’eco infinito del delay, una voce riecheggiante timida e potente, la concentrazione in sala prove, le spie accese degli ampli nell’oscurità , un palco e le sue luci psichedeliche, una folla ansimante, un accordo di chitarra…
I Cappellai Matti nascono tra i banchi di scuola nel lontano 2003, quando la voglia di studiare era misera ma al suonar non si diceva mai di no. La brillante idea venne al tale che tornando da un concerto disse: FIGATA!! E il giorno dopo ognuno aveva il suo ruolo. Fu così che di li a poco, tra una suonata e l’altra, ci trovammo con un demo tra le mani: “Cappellai Matti Demo ‘04â€, che decretò lo scioglimento del gruppo.
Dopo lo scioglimento ognuno si dedicò ai propri proggetti: chi al masochismo, chi alla emigrazione, chi alla pace nel mondo, ma dopo un po’ di tempo ci ritrovammo in cantina con gli strumenti in mano. Ella rivedendoci si trasformò e ci disse: STANDARD STUDIOS!! E accolse con gioia le nostre nuove idee. Il suo entusiasmo fu così grande che ci produsse (non gratis) il nuovo demo, e volle addirittura che avesse un titolo in suo onore. Nacquero gli Standard Studio: è iniziato il conto alla rovescia?