..   Uno spazio per celebrare la più clamorosa discoteca romana della prima parte degli anni 80, capace di farsi conoscere in tutto il mondo grazie a effetti speciali, strutture strabilianti, musica e concerti di grande livello.
  Per cinque anni riuscì a mettere d’accordo pariolini e coatti, bori e modaioli, lanciando rap, scratch, ska, funk, new romantic e ogni genere nato in quegli anni post disco di grande fermento internazionale, restando sempre all’avanguardia, precedendo le tendenze e seminandone di nuove.
  Aprì il 19 novembre 1979, inaugurata là dove sorgeva un cinema (il Roxy), sotto il segno di un eccezionale press agent come Enrico Lucherini , prestato dal mondo del grande cinema, con le scelte musicali del giovane dj romano Peter Micioni accoppiato al nero americano Al Jordan, capace di emulare Rapper’s Delight tanto da creare la leggenda metropolitana che lo voleva membro della Sugarhill Gang .
  Dal settembre 1980 e per quattro anni, arrivò Faber Cucchetti , che proprio da
quei giradischi Technics (a
controllo digitale) ebbe una spinta determinante per la sua carriera,
rinforzandola in parallelo con un altrettanto clamoroso successo radiofonico
(conduceva gli spazi dance di Radio Dimensione Suono). Accanto
a lui si avvicendarono nomi emergenti come Stefano Carletti, Fabrizio
Mosconi ed infine il fratello Luca Cucchetti , che
suonò fino alla serata di chiusura.
  Fondamentali gli effetti speciali, guidati da impareggiabili specialisti del settore come Ennio Baldelli e Corrado Corradi, e poi dall'enorme Paolo Caccamo (che ora dirige le nostre più belle luci dal paradiso) e da altri cari amici . Impianto luci sensazionale (con tanto di potente raggio laser) e pressione sonora di enorme impatto, inseriti in scenografie prestate da Cinecittà , catapultavano i frequentatori dell’elegante pista tonda in lucido parquet, in un mondo completamente nuovo per quell’ epoca, lasciando regolarmente a bocca aperta le decine di turisti internazionali che facevano la fila per entrare insieme ai romani, a loro volta provenienti da ogni quartiere della Città Eterna.
  Il locale, che restava aperto dal martedì alla domenica sera (22.30 – 03.30) e nei due pomeriggi del fine settimana (16-20) e nelle serate più affollate sfiorava le 2000 presenze, riuscì a resistere al sovrapporsi delle mode per quasi sei anni, fino a chiudere i battenti definitivamente nell'estate del 1985.
  Sono ancora oggi moltissimi quelli che rammentano quell’epopea, considerandola unica e irripetibile. In questo spazio ci proponiamo di ospitare i racconti di chi ne fu protagonista al Much More, artefice o… vittima. Ci aspettiamo di ricevere numerose offerte di amicizia da parte di chi c’era, di chi restò o passò, ma vorremmo accettarle solo in cambio di un racconto, un aneddoto, una testimonianza rivelatrice che arricchisca dei punti di vista più disparati un quinquennio di storia del divertimento musicale romano. Chi vi scrive non si firma, volutamente, perché non importa: cercheremo infatti di lasciare protagonista il racconto dei singoli, perché questo è lo spazio di un grande ricordo da tramandare a chi non ha fatto in tempo ad esserci…
  Nota: saremmo lietissimi di poter
ricevere e pubblicare, oltre gli scritti, le immagini del Much
More, quelle che potreste trovare dimenticate in chissà quali libri di
fotografie nei vostri armadi. Sappiamo invece che molti hanno delle
registrazioni della musica di quella discoteca ma… qui non vorremmo rischiare
diatribe con la SIAE per colpa di una cassettina!
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