About Me
Uno molto piu saggio di me, una volta mi disse: "A volte sei tu che mangi l'orso, e altre volte è l'orso che mangia te."
"Nel mondo che vedo, uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei Canyon
intorno alle rovine del Rockfeller Center;indosserà abiti di pelle che gli dureranno
per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower, e quando
guarderà giù, vedrà minuscole figure che pestano granoturco, e posano striscie di
carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata."
FAUST: (...)Dimmi,cos'è Lucifero, il tuo padrone?
MEFISTOFELE: Arcireggente e capo di ogni spirito
F.: Non fu un angelo, un tempo?
M.: Si, Dio lo amava moltissimo
F.: Come mai allora è il principe dei diavoli?
M.: Per superbia, ambizione e insolenza,
per questo fu buttato giù dal Cielo.
F.: E voi chi siete, soci di Lucifero?
M.: Infelici caduti con Lucifero,
ribelli a Dio con Lucifero
e dannati per sempre con Lucifero.
F.: Dannati dove?
M.: All'Inferno.
F.: E cOme mai ne sei fuori?
M.: Ma qui è Inferno, non ne sono fuori.
Ho visto il volto del Signore
e so cos'è il Cielo. E tu credi
che non mi tormentino diecimila inferni
vedendomi tolta quell'estasi? Ah, Faust
non farmi queste domande meschine
che subito mi angosciano e atterriscono.
F.: Come, il grande Mefistofele si addolora
perchè gli hanno tolto il paradiso?
Impara da Faust ad essere forte come un uomo
e disprezza la felicità che hai perduta! (...)
"Io sono Ubik. Prima che l'universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamo Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno."
"...Cosa importa dove si giace quando si è morti? In fondo a uno stagno melmoso, o in un mausoleo di marmo alla sommità di una collina? Si è morti, si dorme il grande sonno e ci se ne fotte di certe miserie. L'acqua putrida e il petrolio sono come il vento e l'aria per noi. Si dorme il grande sonno senza preoccuparsi di essere morti male, di essere caduti nel letame. Quanto a me, ne condividevo una parte pure io, di quel letame, ora. Una parte ancora più grande di quella di Rusty Regan. Ma il vecchio, no, non doveva: lui riposava tranquillo nel suo letto a baldacchino, le mani esangui intrecciate sul lenzuolo, in attesa. Il suo cuore emetteva appena brevi sussulti incerti. I suoi pensieri erano grigi come la cenere.E di lì a poco anche lui, come Rusty Regan, avrebbe dormito il grande sonno. Ridiscendendo in città , mi fermai in un bar e mandai giù un paio di doppi whisky. Ma non mi servirono a un accidente. Riuscirono solo a farmi ricordare Parrucca d'Argento. Davvero, non l'ho più rivista."