Uno scenario formidabile, il piazzale del Monte dei Cappuccini, per un festival fresco e cosmopolita, Voci Alte: è la proposta del Museo Nazionale della Montagna e dell’agenzia Musicalista, di ritorno nell’estate torinese con la seconda edizione della manifestazione che tanti consensi ha raccolto lo scorso anno. Italia, Brasile e Mali sono le tre destinazioni dei viaggi emotivi che trovano spazio nella kermesse sostenuta dalla Regione Piemonte, i cui spettacoli sono gioielli insoliti da gustare sul filo della dialettica tra locale e globale, passato e presente.
A varare il cartellone saranno lunedì 14 Enzo Avitabile e i Bottari, travolgente esempio di spirito rurale e versatilità urbana ormai di casa sui principali palchi folk e world d’Europa. Il jazzista e cantautore partenopeo di formazione classica ha infatti costituito un brillante sodalizio con i suonatori di botti di Portico, paese del casertano in cui la tradizione ha trasformato i contenitori di uva e vino in strumenti a percussione. L’ensemble Enzo Avitabile e i Bottari ha conquistato quattro nomination ai prestigiosi BBC World Music Award inglesi e collaborato con artisti del calibro di Khaled, Manu Dibango e Baba Sissoko.
Fuori ordinanza anche il successivo appuntamento di lunedì 21 giugno, quando regina del palco sarà la giovane Vanessa Da Mata, uno dei personaggi chiave dell’estate live europea. Al suo debutto a Torino, la cantante brasiliana è reduce dall’exploit radiofonico ottenuto dal singolo “Boa Sorteâ€, inciso in duetto con Ben Harper. La tournée con cui presenta il suo terzo album, “Simâ€, è dunque il viaggio della consacrazione per la straordinaria voce di un’artista nata nel Mato Grosso, cresciuta a São Paulo come corista della leggendaria reggae band Black Uhuru e già complice di Maria Bethania e Caetano Veloso. La nuova voce del Brasile sale al Monte dei Cappuccini per uno show memorabile, intriso di soffice reggae costruito in Giamaica con Sly Dunbar & Robbie Shakespeare e prodotto da Mario Caldato Jr. dei Beastie Boys.
Per il gran finale, salirà sul palco del Monte la leggenda rock del Sahara: lunedì 28 saranno infatti di scena i Tinariwen, passati dal ruolo di protagonisti della lotta per l’autodeterminazione del popolo Tuareg a paladini della stessa causa attraverso le chitarre elettriche. La storia dei Tinariwen, ribattezzati “Rolling Stones del Saharaâ€, ha fatto il giro del mondo sulle note di un blues malinconico e robusto, elettrico e impegnato, venato di reggae, percussioni africane, poesia nomade. La band del deserto rappresenta con la sua musica e con il suo messaggio di libertà lo spirito stesso di Voci Alte.