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TRIO DE DONNO CUSATO SIMEONI

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“A SUD DEL MONDO” ED.2005 TRIO DE DONNO – CUSATO – SIMEONI
I confini del mondo sono luoghi che appartengono alla nostra memoria, solchi profondi che l’animo umano, spesso, cerca di rintracciare o di individuare ma che il più delle volte restano semplici linee disegnate su di una cartina geografica. Ai confini del mondo c’è il sud, ci sono terre da scoprire, luoghi, sensazioni da cogliere e vivere intensamente….c’è un viaggio lungo e difficile che ci consegna le emozioni e lo stupore dell’osservatore, e c’è chi cerca, per mezzo della musica, di accompagnarci in questo tragitto che partendo dall’ Irlanda e dalla Scozia, luoghi a sud di un mondo freddo ed inospitale, attraversando gli oceani, arriva dapprima in Italia, il sud di un mondo industrializzato che corre troppo veloce, e raggiunge, infine, i veri confini della terra, quell’ America Latina, sede di civiltà antiche che si confronta, perdente, con un mondo che bada esclusivamente al progresso ed alla ricchezza. Venuto alla luce senza troppi clamori, questo progetto, denominato appunto “A sud del mondo”, e che vede uniti in trio eccellenti musicisti quali Massimo Cusato, percussionista calabrese dalle innate doti ritmiche, Giuliana De Donno, arpista ormai assai nota nel mondo della musica etnica, ma che non disdegna rapidi ritorni alla musica classica, antico ed indimenticato amore, e Raffaello Simeoni, polistrumentista e cantante dalle inconfondibili qualità, capace di passare con grande versatilità, dall’organetto diatonico al flauto, dalla cornamusa alla ghironda e al canto, ci sembra un’operazione davvero interessante. Il disco si compone di una serie di pezzi tradizionali, riarrangiati dal trio che ha modellato le sonorità di questi brani adattandoli al naturale lirismo dell’arpa, che tratteggia dolcemente i confini di ogni brano, con il sostegno ritmico delle percussioni di Massimo e dei fiati di Raffaello che alterna la sua voce a qualche rapido passaggio di quello che è lo strumento per cui lo amiamo di più, l’organetto diatonico. Non mancano, ovviamente le sorprese, vista la presenza di ospiti del calibro di Rodolfo Maltese, chitarrista di gran pregio (Indaco), del mai domo Nando Citarella, davvero in gran spolvero, nella esecuzione di una magistrale “Fronna suite…….”, di Andrea Di Cesare al violino assolutamente a proprio agio in un pezzo della tradizione celtica quale “The Morrison jig” e Gabriel Aguilera virtuoso del charango che si cimenta, pensate un po’, in una pizzica tarantata, il sud che incontra il sud, oserei dire, brano questo che conclude degnamente il disco. Da non dimenticare una versione da brivido di “Amans Amantis”, pezzo della tradizione medievale del centro Italia, già patrimonio dei Novalia, ma che il trio ci ripropone in una versione più dolce e più ispirata, assai vicina al modo con cui Raffaello Simeoni lo esegue nei suoi concerti dal vivo. Una piacevole sorpresa, dunque, questo lavoro, che merita grande attenzione, soprattutto per il tentativo dei musicisti di lanciare nello spazio di pochi pezzi, un messaggio universale: esiste sempre, in ogni parte del mondo, un sud, un confine che segna la linea di divisione tra ricchezza e povertà, tra progresso ed arretratezza, tra moderno ed antico. Sta a ciascuno di noi fare la propria scelta culturale, se cioè stare dalla parte del più forte o seguire i sentieri dell’anima e condividere i sentimenti del più debole. Loro, i tre musicisti, con questo eccellente album “A sud del mondo”, la scelta di fondo l’hanno già fatta.
EMILIO SACCO PER CITY MUSIC
A SUD DEL MONDO
Un affascinante viaggio musicale che parte dal nord Europa attraversando quei paesi (Irlanda, Francia, Spagna) dove le leggendarie popolazioni dei Celti si insediarono; e così con gioiose danze, canzoni d’armi e d’amore, proseguirà il fantastico viaggio alla riscoperta del prezioso patrimonio musicale del sud-Italia caratterizzato da tarantelle, tammorriate e ballate a cui si uniranno ed intrecceranno seducenti melodie di antico sapore mesopotamico. Un tuffo nell’Oceano ci condurrà laddove giunsero un tempo coraggiosi uomini che sfidarono l’ignoto per conoscere nuove terre e nuovi sud del mondo : al sud-America sarà dedicata l’ultima parte dell’ itinerante concerto, un’ omaggio alla “terra” che ha saputo creare una sua straordinaria ed originale identità fondendo sapientemente la propria storia all’esuberante cultura degli uomini giunti dal lontano Mediterraneo.
Ho l'arpa al collo, son viggianese; tutta la terra è il mio paese. Come la rondine che lascia il nido, passo cantando di lido in lido: e finchè in seno mi batte il cor dirò canzoni d'armi e d'amor.
P.Parzanese poeta campano del XIX sec.
Il Trio, di recente formazione, è l'incontro di virtuosi musicisti che si sono divertiti a fondere le loro diverse culture ed esperienze musicali, creando un originalissimo connubio di ritmi e suoni; ha già effettuato numerosi concerti in varie manifestazioni e Festival di musica etnica riscuotendo entusiasmanti consensi di critica e di pubblico. Giuliana De Donno, diplomata in arpa classica, ha proseguito la sua formazione musicale nell'ambito degli strumenti antichi a corde come la lira la cetra l'arpa birmana ecc. e degli strumenti popolari con l'arpa celtica, trovadorica e paraguayana della quale è l'unica arpista italiana specializzata. La vasta esperienza musicale (discografica, televisiva, teatrale), la sua particolarissima tecnica mista strumentale e l'utilizzo delle varie arpe contribuiscono al tocco talvolta magico e sognante del TRIO. I colori e ritmi delle percussioni del gruppo sono creati dall'estro artistico di Massimo Cusato già fondatore de i "Quartaumentata". Gli studi con i grandi Maestri della batteria e delle percussioni hanno fatto di lui un percussionista di eccezionale bravura e di raffinato gusto ritmico; richiestissimo nei dischi e concerti di numerosi La voce, i flauti, le chitarre, l'organetto, la ghironda ed altri strumenti ancora sono invece il prezioso contributo al TRIO della versatilità musicale di Raffaello Simeoni; studioso di musica popolare nonchè autore di musica per il teatro, cinema, televisione e conteso direttore artistico di festival di musica etnica, annovera innumerevoli collaborazioni con artisti come Claudio Baglioni, Alexander Balanescu, Nour Eddine ecc. E' il leader dal1985 del gruppo "Novalia" con cui ha inciso 7 Album. Arnaldo Vacca, percussionista-multistrumentista accanto agli studi classici si è specializzato sulle tecniche esecutive di diversi strumenti etnici ed in particolare sui tamburi a cornice con un occhio particolare a quelli del Sud Italia (Tammorra e Tamburello). Ha suonato o registrato con Antonello Venditti, Edoardo Bennato, Maria Pia de Vito e Rita Marcotulli, Francesco Bruno, Teresa de Sio, Gino Paoli, Neri per Caso, Marina Rey, Los Reyes (Gipsy King). Eugenio Bennato, L’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, Antonello Ricci, Mauro Pagani, Antonello Salis. Tony Esposito ed ha lavorato per il cinema o il teatro sotto la direzione dei compositori Ennio Morricone, Luis Bacalov, Carlo Siliotto, Lina Wertmuller, Renato Serio.
Giuliana De Donno: Arpa celtica, arpa paraguayana
Massimo Cusato: percussioni
Arnaldo Vacca : percussioni
Raffaello Simeoni: voce, flauti, ud, organetto, ghironda, zampogna.

My Interests

Music:

Member Since: 12/06/2007
Band Website: www.giulianadedonno.com
Band Members: melfi maggio 2006 trio de donno cusato simeoni

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Influences: melfi 2007 il trio con gabriella aiello

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Record Label: unsigned
Type of Label: Indie

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