Forse bisognerebbe partire da chi non sono, una illusione di chi mi guarda….tutto è falso e nella falsità sono io per chi ha occhi ancora per guardare, sono RiVi ma sono Vittore e sono anche quello che non si vede….sono una carcassa ma sono anche lettere su una pagina virtuale, sono occhi….e sono i racconti che leggo, sono quello che non riesco a essere, sono un bicchiere vuoto se lo riempio del mio sguardo…sono la lente di ingrandimento dopo tanti bicchieri in una notte e sono la terra che sotto i piedi vien modificata al mio vagabondare, sono uno zingaro ma anche la maledetta anima che esce da un armonica a bocca dopo notte sanguinanti, sono quello che si vuol vedere…ma forse quello non sono io…ma va bene uguale…sono occhi che si chiudono per un assolo jazzistico ma anche quello che ride per stare in una notte tarantolata con quelle poche persone che meritano di esistere nel mio IO che poi sono loro me…io sono…facciamo che non sono nascosto da foglie secche autunnali…facciamo un castello…facciamo che dentro il castello ci sono rimbombanti voci…facciamo che esiste un fantasma…facciamo che sono io…guardo quello che succede….ma non esisto….avrei preferenza di no…guardando un muro….lui si che esiste…ne ha viste tante….facciamo che sono un muro…o magari il bicchiere…quello che chiedi all’oste di riempire…per scappare da te…magari per pochi minuti…ti bastano…facciamo che sono un oggetto…facciamo che sono negli abissi del mare…li non sento…ma guardare il cielo raddoppiato mi garba come idea….facciamo che…facciamo che sono RiVi…ma sono Vittore…e sono anche quello che non si vede…
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