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Giovanni Vanardi Tortora
BIOGRAFIA IN STAMPA
CRANIO IN CONGELATORE
Regista documentarista, esperto di scrittura e realizzazioni audio/visive.
Si laurea con Lode nel Luglio 2004 in Scienze della Comunicazione (vecchio ordinamento).
Nel 2005 consegue il Master presso l’Istituto Europeo di Design di Roma nell’ambito delle arti visive.
Realizzatore di cortometraggi, lungometraggi e sonorizzazioni, ha partecipato per tre anni al LMS (Laboratorio Multimediale Sperimentale) dell’università di Macerata.
A Macerata, le sue opere hanno costituito parte centrale all’interno della mostra Multimediale “Le visioni acustiche”, tenutasi a Macerata dal 22/5 al 9/6/2003 all’interno del “Palazzo Ciccolini”, organizzata dall’Università di Macerata.
Nel 2006, dopo un primo periodo di affiancamento, lavora full-time come giornalista per Telenorba.
Particolarmente interessato all’applicazione delle teorie comunicative e dei linguaggi audio-visivi in quello spazio condiviso tra formazione ed informazione, nel biennio 2007-2008 presso l’Università degli Studi di Macerata insegna e lavora quale cultore della materia e ricercatore per le materie “realizzazione cinematografica documentaristica” e “musica per i media”;
contemporaneamente nelle strutture scolastiche secondarie conduce da quattro anni numerosi corsi, sia PON che in qualità di professore professionista.
Oggi è libero professionista nella produzione cinematografica e video, realizzando opere e lavori di tipo documentaristico industriale.
Esperto di scrittura, regia, produzione e montaggio di prodotti audio-visivi (ambiti Video e Sound Art), conoscitore della maggior parte dei software di produzione, editing e postproduzione audio-video-grafici.
In qualità di Regista e co-autore ha realizzato per il Comitato Pari Opportunità dell'Università di Macerata e pubblicato per Edizioni EUM il documentario/inchiesta “L’Angelo Fantasma – riflessione a più voci sulle pari opportunità”, proiettato come evento speciale all’inaugurazione dell’anno Accademico 2008-2009.
Assistente di produzione per il mediometraggio in pellicola Armi, girato nell’estate 2008 a Milano.
È direttore artistico per le edizioni 2008 e 2009 del Macerata Spark Film Festival.
Rubrica: Un caffé con humor
MANIFESTO DELL'ARTE AFFATICATA.
Non v'è altro sforzo se non quello affaticato. L'arte oggi è forzata, è una forzatura istituzionalizzata. È l'incontro d'interessi biecamente personali e stomachevolmente lobbystici.
Il duemila diviene il nuovo millennio dell'imbarazzo.
Chi crea ha le spalle curve, e arranca sulle pareti della vergogna. Troppo spesso si tratta solamente di ego autoreferenziale, mercenario da un lato, personaggio dall'altro. In realtà l'artista è nulla, tra la necessità della pubblica distinzione e la constatazione della sua solitudine sociale, della sua anonimità nel suo sofferto quanto celato servilismo.
Se qualcuno ha il coraggio si fermi di fronte alle grandi opere dell'arte istituzionale e fintamente contemporanea!
L'estetica è un pastrocchio: il passato è forte e potente, e lo si copia solo per sentirsi potenti, o per trarne potere. Il presente è veloce e sfuggente, e la sua cattura è manifesta finzione. L'epifania del presente è nelle grandi produzioni, nelle collaborazioni forzate dal capitale, in cui le spinte e le energie personali rinsecchiscono, e le riconoscenze sono solo funzionali al capitale stesso. Sul trono la banalità.
I contenuti arrancano nel qualunquismo, nella poca aderenza al reale, nell'unico impegno di risciacquare la propria coscienza, o di sublimare il proprio distacco dalla società. Senza l'intonaco ideologico le pitture più briose si sfaldano nell'inutilità. Il capitale impone il suo nihil. E sul trono ancora la banalità.
Di fronte a tale insulto d'intelligenza, arranchiamo affaticati nel percorso e nella denuncia, nella scelta quotidiana di significazione di ogni passo e di ogni tassello. È una dichiarazione di guerra all'industria dell'arte ed alle sue alienazioni. Una guerra che deve partire dai microcosmi realmente vissuti, e partire per il popolo del mondo attraverso tutti i mezzi a disposizione. Chi già nel proprio lavoro vive e vince battaglie affaticate è facilmente riconoscibile dagli altri affaticati.
Ma la prima fatica è il riconoscimento del nihil come artisti, e la propria riscoperta come artigiani o operai, e contemporaneamente rivoluzionari. Prima che rivoluzionari, artigiani se liberi, ed operai se schiavi. Quindi venga l'aggregazione.
La coscienza della società va svegliata. La nostra fatica è la menzogna svelata, la nostra fatica è la profondità prodotta, la nostra fatica è la realtà ricercata.
Sottoscrivi il Manifesto!
LAVORI IN CORSO:
- "L'ANGELO FANTASMA - RIFLESSIONE A PIU' VOCI SULLE PARI OPPORTUNITA'"
Italia/2007 Durata: 62'
Primo Film e Primo Documentario Prodotto dall'Università degli Studi di Macerata! - Video e libro per il Comitato Pari Opportunità dell'Università di Macerata - pubblicazione L'Angelo Fantasma - Intro
- PROGETTO DI RICERCA GMP .. Università degli studi di Macerata

- DIRETTORE ARTISTICO del MACERATA SPARK FILM FESTIVAL
Rubrica: Ma come diavolo sarà mai potuto succedere??