Comunicazioni Creative profile picture

Comunicazioni Creative

About Me

Hai mai pensato ad un posto dove poter scatenare la tua creatività? Allora ci presentiamo: siamo attori, clown, musicisti, pittori, poeti e scrittori; insieme facciamo parte del Marchio della Creatività giovanile. Unisciti anche tu a noi! La Creatività prende parola.
Per INFO e per partecipare all'organizzazione: Centro di Incontro Informagiovani corso Francia 275/a - Collegno - tel. 011/4157012
e-mail: [email protected]
www.giovaninrete.net www.comunicazionicreative.splinder.com www.myspace.com/comunicazionicreative
- Zio Mox, zio Mox!- Eh.- Raccontami una storia.- Ma te le ho già raccontate tutte.- Raccontami quella di quando hai dimenticato le chiavi di casa nell´esofago di un cammello.- Te l´ho già raccontata.- Non mi ricordo come finisce.- Il finale era appunto che le ritrovavo nell´esofago del cammello.- Ah già. Aspetta, ce n´è una che non mi hai ancora raccontato.- Anche se ci fosse, non potresti conoscerla. Appunto perché non te l´ho raccontata.- Eh eh, che mi dici di questa?- Ma cosa vuoi che sia, è una foto di gruppo.- No no, adesso mi spieghi chi sono questi.- Ma davvero, non c´è nessuna storia dietro...- Raccontami quello che c´è dietro questa foto altrimenti dico alla mamma che hai tentato di molestarmi.- Ma non è vero.- E allora?- Mi rilasceranno per insufficienza di prove.- Ma intanto qualche giorno di galera te lo farai, e sarà abbastanza perché gli altri detenuti ti allarghino il buco del...- Di´ un po´, nipote, quanti anni hai?- Sei e mezzo, quasi sette.- E chi ti ha insegnato queste cose?- Me le hai insegnate tu, zio Mox.- E va bene, ti racconto questa storia.- Evviva.La foto in questione ritraeva un gruppo di persone a dir poco eccentriche: si riconoscevano attori, clown, musicisti, pittori... e poi c´ero io. Chi fossimo era cosa ardua da spiegare, e se mio nipote non avesse fatto ricorso alle minacce non ci avrei nemmeno provato. Eravamo un´eterogenea banda di sbandati che avevano in comune l´amore per l´arte, e che volevano comunicare anche agli altri la propria passione.- Un po´ come la gente che, non contenta di amarsi, decide di rovinare tutto con il matrimonio? - chiese mio nipote.- No, - risposi io, senza volere con questo difendere il matrimonio, - quel gruppo voleva comunicare agli altri l´amore per l´arte che si portava dentro. Voleva dare ad altri giovani la possibilità di esprimere la propria sensibilità artistica. E voleva mettere insieme le sensibilità artistiche individuali in una creazione collettiva.- Oh - disse mio nipote, con quello scetticismo che non ti aspetteresti di trovare in un bambino di sei anni. Ma lui ne aveva quasi sette. - Chi eravate? Come vi eravate messi insieme?Già, come c´eravamo finiti a Caselette, in un castello tappezzato di immagini di don Bosco, a parlare di creatività? Allora... c´era una volta un progetto del Comune di Collegno per dare spazio alle iniziative giovanili. E c´era un ragazzo di nome Marcus che lavorava per il Comune, e aveva cercato qua e là dei giovani a cui proporre...- Proporre che cosa? - incalzò mio nipote.Che cosa? Non si può certo dire che Marcus ci avesse fatto una proposta strutturata e organica, in senso stretto. Ci aveva proposto un percorso, un modo per arrivare da qualche parte...- Ma dove? - insisteva mio nipote.Boh, era questo il punto. E finalmente mi venne in mente la parola: quella che ci offriva il Comune era semplicemente una possibilità. Quello che si apriva di fronte a noi era l´ampio spazio del possibile, del virtuale, della potenzialità che doveva essere messa in atto. Eravamo noi a dover decidere tutto: il cosa, il come, il quando. Per una volta ci veniva chiesto non di aderire a un progetto già pronto, ma di crearne uno. Loro ci mettevano le risorse e la formazione, noi dovevamo metterci le idee e la realizzazione.- E ci siete riusciti? - mi interrogò mio nipote, di nuovo con quell´aria da scettico.Eh, bella domanda. Eravamo partiti in quarta, con quel pizzico di megalomania che è poi soltanto un effetto collaterale della giovinezza. In quel primo soggiorno formativo si può dire che nacque un bel gruppo di lavoro, poi il lavoro vero e proprio non fu cosa facile. Le idee erano tante, ma sai che tipi sono gli artisti: discontinui, confusionari, refrattari all´organizzazione. Insomma, le difficoltà da superare furono parecchie. Ed era difficile rinunciare a un mare di possibilità per prendere delle decisioni, scegliere una rotta, andare proprio in una direzione e non in un´altra. Perché sai, una scelta implica la rinuncia alle possibilità alternative, ad ogni passo in avanti si guadagna e si perde qualcosa, ed è sempre arduo barattare il possibile che è infinito con il reale che è finito...- Che cavolo di storia - sentenziò mio nipote (era d'intelletto vivace, ma scarsamente incline alla speculazione).- Forse - replicai senza dare troppo importanza alla cosa. - Ma non è ancora finita.

My Interests

Music:

Member Since: 10/06/2007
Band Members:
Record Label: unsigned
Type of Label: Indie

My Blog

The item has been deleted


Posted by on