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COMUNICATO STAMPA
Riscuote molto successo la stanza d’arte ‘Lunaria – contrada senza nome’ costruita nell’ Albergo – Museo d’arte contemporanea Atelier sul mare. Realizzata da Vincenzo Consolo, Ute Pyka e Umberto Leone è stata presentata in occasione del 25° anniversario della Fiumara d’Arte di Antonio Presti.
Breve colloquio con lo scultore-designer Umberto Leone:
Com’è nato questo sodalizio e l’idea di questa stanza?
Il sodalizio è merito di Antonio Presti che lo scorso autunno ci ha riunito nel suo Albergo-Museo. Durante questo incontro Consolo ha lanciato l’idea di ‘Lunaria’.
In questa sua favola teatrale si narra la storia di un viceré malinconico, afflitto da una moglie esuberante e da uno stuolo di parenti e cortigiani subdoli, "costretto" suo malgrado a vivere in una Palermo settecentesca solare e violenta, di cui lui solo sembra intuire, dietro il fasto di facciata, il degrado profondo. Una notte questo lunatico e misantropo personaggio sogna la caduta della luna. E, tra lo stupore dei villani, in una remota contrada senza nome la luna cade davvero, sgomentando la corte e gettando lo scompiglio nella comunità degli accademici chiamati, con le povere armi della loro scienza, a spiegare il prodigio. Un tema letterario antichissimo diventa così metafora del disfacimento del potere, ma anche della cultura e della poesia come illusione necessaria contro la precarietà della vita, capace di rinascere sempre in luoghi imprevedibili e in forme nuove e pure.Ed è attorno a questa favola , attorno a questa metafora che abbiamo lavorato.
Ci può fare una descrizione della stanza?
Per eseguirla abbiamo usato due tronchi di ulivo che abbiamo sezionato longitudinalmente ricavandone 19 sculture.
Le prime cinque , installate lungo le pareti del corridoio, sono il sentiero che conduce alla stanza, la "Contrada senza nome". Al centro della stanza c'è il letto rotondo che è la luna.
Lungo il perimetro della camera c'è il paesaggio della "contrada senza nome". Abbiamo costruito sette “libri giganti",(il libro simbolicamente come veicolo di diffusione della Conoscenza), alti tre metri, le cui pagine sono sculture tagliate in sezioni molto sottili, e montate in modo da formare le pagine di un grande libro, che il visitatore è invitato a sfogliare e leggere lasciando che siano le venature, i buchi, le spaccature, i grovigli dei nodi a raccontare. In questo modo abbiamo voluto creare dei continui rimandi tra l'ulivo simbolo di saggezza e il libro, ma anche il rapporto tra albero e carta.
Tra breve sarà pronto anche un breve scritto di Consolo, una sorta di manifesto etico per la Sicilia che, sottoforma di libricino, verrà consegnato al visitatore assieme alla chiave della stanza.
Assieme a sua moglie, Ute Pyka, siete una coppia di affermati designer, però vi proponete anche come scultori. Quale filo sottile collega queste due discipline?
E’ probabile che il collegamento vada indagato nella ricerca della forma e della bellezza. Per noi sono entrambi un racconto, una favola, con la differenza che l’ oggetto di design deve avere il lieto fine della funzionalita. Le nostre sculture, le nostre installazioni rispondono di più ad un impegno etico, civile e di…. Politica Alta, se mi posso permettere di usare questa espressione, e in questa società che ha completamente e tragicamente smarrito la strada penso che l’arte contemporanea debba rispondere soprattutto a questa istanza. E forse è proprio questo il legame che ci unisce fortemente a Vincenzo Consolo e Antonio Presti nella realizzazione di questo ultimo lavoro.
25 ANNI DI ESISTENZA-RESISTENZA - 4ª PARTE (FIUMARA D'ARTE)
http://www.youtube.com/watch?v=T9UoY3UfJdI