About Me
Durante la quotidiana passeggiata nel sottobosco, Gianni, Vincenzo e Francesco, i vostri simpatici campioncini dell'improvvisazione, incontrano la notissima cantante Loretta Gucci. Non potete immaginare lo stupore! Non potete immaginare l'ardore! Fatto sta che la Loretta, vistasi riconosciuta fotonicamente, decide di regalare tre vestiti della sua nuova collezione "Maledetta Primavera 2007€" ai vostri tre bucanieri.
"Come state beneee!", disse mentre divorava una mela cotogna. "Come siete stockastici!" declamò mentre ingurgitava un "pan au chocolate" a forma di svastica.
"Sembrate proprio tre ragazzi jazz!".
Ci salutammo a partimmo per i nostri rispettivi tour: chi in Cornovaglia, chi in Moldavia.
Sta di fatto che da allora, ovunque andiamo, chessò, in apnea sott'acqua? Tutti: "ma tu sei un ragazzo jazz!"; chessò a comprare delle sottilette? "ma tu sei un fottutissimo ragazzo jazz!".
Insomma, cari fans, la nostra vita è diventata un vero e proprio infermo.
Non ci possiamo muovere più! Maledetta Loretta Gucci! Questo è il prezzo che dobbiamo pagare alla notorietà ! Quando era bello quando non eravamo che gli Switters...e vivevamo di bacche, prugne e quaglie...
WU MING 1 LINER NOTES:
KOLIKO KO--TA TALIANSKI GIEZZ?
Ma chi sono questi Switters che osano definire "disastroso" lo stato della musica in Italia, e specificamente lo stato del giezz et similia, quando il giezz ha vinto, il giezz è ovunque, si insegna nelle scuole di musica, ci sono festival in tutte le città da gennaio a dicembre e il Belpaese sforna giovani raffinati talenti da esportazione che hanno successo nei club e auditorium di tutto l'Orbe? "Disastroso" in che senso?
Rispondo per conto mio, rinunciando al mandato di farlo per conto loro. Essi rispondono con la musica, io suono il mio strumento, la parola.
"Disastroso" perché non potrebbe essere altrimenti, perché è disastroso lo stato in cui versa il Paese e non è possibile che esistano "isole felici", non in un mare oleoso e dai fondali depredati, dove nuotano lercissimi molluschi mutanti e si frollano carcasse di gabbiani. L'arte riflette e rielabora e ri-vomita quel che le sta intorno, se rinuncia a farlo è disonesta, è phishing per anime credule, presa per il culo tipo bond argentini.
Scoppiano rivolte per ogni dove, il puzzo di merda raggiunge l'esosfera, eppure molto del giezz-che-ha-successo-oggi è soundtrack di pubblicità di villaggi-vacanze, è lieve e levigato, liscio & iposodico o se va bene effervescente-Ferrarelle, è un estenuante plin-plin-plon new-agey, lullaby consolatoria per mezze seghe, palestra-dopolavoro per politici che si fingono scrittori, anticamera per carriere in partiti virtuali, oppure è tecnica da baraccone, freak-show di infanti-prodigio (e quindi di prodigi puerili), o ancora, è consesso di zombies al reparto geriatrico, gente che vent'anni fa non aveva più niente da dire e oggi è svuotata di tutto tranne che della propria spocchia.
In ogni caso: poco nerbo, pochi scatti di nervi, pochissimi colpi di nerchia contro i portali dell'accademia (e della realtà ). Una società come la nostra, con una cronaca nera grindcore e un tessuto sociale infradiciato di pus, merita una musica tesa, incomoda, oscena, acerrima nemica dei clichés, dura come il bastone che cala repentino sulle teste, randello-satori brandito dai maestri delle storie zen. Una musica educativa, insomma, pol-pottiana in senso buono (!), che sotto minaccia armata spinga dietro la lavagna i robotici secchioni del giezz e imponga loro il cappello da somaro, e zitti e mosca, e se fiatano arrivano pedate in culo, haute école pedagogique! L'arte deve praticare il paradosso, immaginare il mondo alla rovescia.
E allora, chi sono questi Switters? Sono degli stronzi, dei guastafeste, dei rompicoglioni. Sono gli sturalavandini del giezz, idraulici liquidi che sgorgano le condutture. Sono la bustina che si getta nel water per sciogliere i residui della fossa biologica. Sono gente che si prende soddisfazioni. Sono le menti migliori della degenerazione. Sono quello che ci vuole. E anch'io sono quello che ci vuole, e in queste note non c'è una parola che non sia indispensabile.
Comincia il viaggio, cazzo. Mani sulle palle e via andare.Wu Ming 1, gennaio 2008
KOLIKO KO--TA TALIANSKI GIEZZ?
Who are these Switters that dare describe as a "disaster" the state of music in Italy, and especially the state of jazz and the likes? Jazz - or, as Italians pronounce it, jetz - has taken over, jetz is everywhere, they teach it in music schools, there are jetz festivals in all towns from January to December, and the Beautiful Country is churning out young sophisticated talents that are very successful in clubs and theaters all over the world. What "disaster" are these guys talking about?
I answer on my own behalf, as I've renounced the mandate to speak on behalf of the band. They answer by playing their music, and I play my instrument too, and my instrument is language.
"Disaster" because it couldn't be otherwise, because the whole country is a disaster and there can be no "happy island", not in the middle of an oily sea with a plundered sea-floor, where you can see filthy mutant mussel-beds and rotting seagulls floating by. Art reflects and re-elaborates and re-vomits the world around it, and if it doesn't, then it's just a fraud, it's phishing for gullible folks, a rip-off like those Argentine bonds were.
Riots flare up everywhere, the stench of shit has reached the exosphere, and yet today's successful jetz acts sound like commercials for holiday villages. Jetz is light and smooth, it's soft and low-salt, an enervating, new-agey, consoling, lullaby-like plink-plunk-plink for weaklings, a gym session for politicians with the hobby of writing books, a launching ramp for carreers in bogus political parties. On the other hand, jetz is lifeless virtuosism, a freak-show of infant prodigies (i.e. infantile prodigies) or a convention of zombies in a geriatric ward, people who had nothing to say twenty years ago and now are completely void of anything except for their own arrogance.
In any case: no vigor, no nerve, no hard dicks hitting like battering rams the doors of academia (or reality). A nation like ours, with its gorey crime news and its social fabric soaked in pus, deserves a music that's tense, uncomfortable and obscene, a music that implacably opposes clichés and cracks heads like those sticks in zen stories, the ones brandished by masters beating satori out of disciples. In plain words, a music that's educational and pol-potistic in a good sense (!), a music that threatens at gun point those robot-like jetz geeks and forces them to wear dunce caps and shut the fuck up, and if they say one word they get kicks in the butt, haute école pedagogique! Art must practice the paradox, and imagine the world upside down.
Again, who are these Switters? They're shitheads, they're killjoys and ball-busters. They're unblocking the sink and unclogging the tubes of Italian jazz. They're like those small bags you throw into the WC to clean the septic tank. They're people who settle their scores. They're what it takes, and I'm what it takes too, and there's no word in these notes that's not indispensabile.
The journey begins, for fuck's sake. Put your hands on your balls, and off we go!
Wu Ming 1, January 2008
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