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MEMORIA FUORI DAL COMUNE
Ciò che è avvenuto all’ingresso della gran guardia in occasione della commemorazione della giornata della memoria è un fatto di estrema gravità soprattutto per la novità della privazione di diritto che abbiamo subito. Ad alcune persone colpevoli di essere “somaticamente†o “esteticamente†identificabili come antifascisti appartenenti ai centri sociali è stato interdetto l’accesso.
Nessun indizio nessun pretesto, era attribuibile alle persone che alla spicciolata si avvicinavano al palazzo.
Nessuno striscione, né volantino.
Dunque una vera e propria sanzione preventiva, un provvedimento dalla legalità discutibile, punire un reato non ancora commesso, senza che le forze dell’ordine sapessero giustificare o quanto meno esplicitare le ragioni del provvedimento stesso. Quali sarebbero stati i criteri paradossali per definire gli indesiderati. Caratteriali? Estetici? Somatici? Di appartenenza politica? Di storia personale?
Un reato dicevamo. Il pericolo era infatti che le suddette persone rumoreggiassero focosamente al termine dell’intervento del sindaco: da quando una contestazione pacifica si configura come reato penale? Altro paradosso sta nel definire la responsabilità di chi ha deciso tale provvedimento.
Sembra che la richiesta (con annessa lista di proscrizione) sia arrivata direttamente dal sindaco, ma se il sindaco sceriffo ormai è il principe della città , ci sfugge la funzione di questore e prefetto. Ulteriore drammatica prova di come la divisione dei poteri e competenze, i meccanismi di garanzia, le dialettiche stesse tra istituzioni diverse, caratteristiche di una democrazia matura, nell’epoca dell’emergenza securitaria si stiano appiattendo in un vero e proprio blocco di poteri che mal tollera ogni forma di minoranza, di diversità , di critica e tanto meno di contestazione.
Constatiamo anche però che questo è un segnale di debolezza per questa amministrazione, il sindaco ha i nervi scoperti e reazioni così spropositate dimostrano quanto pesi alla lunga il gioco delle due maschere: il leghista avanguardista della prim’ora pronto alle barricate e alle marce al passo dell’oca con i neofascisti e l’amministratore deciso, ma equilibrato capace di rappresentare tutta la città e la sua storia.
Se il Giorno della Memoria è stato istituito per ricordare tutt* le Vittime dei campi di sterminio nazisti ci chiediamo dove erano: Zingari, Testimoni di Geova, Omosessuali, Anarchici, Massoni, Psichiatrici ed altri ed altre che sono morti in quei tragici anni.
Ci è parsa una gravissima dimenticanza da parte delle istituzioni veronesi, tutte, che evidentemente giudicano irrilevante che siamo periti nei campi di sterminio nazisti anche 500.000 zingari, il silenzio continua e diventa sempre più pesante. Evidentemente per Tosi sarebbe stata dura condividere il palco con uno dei Rom che ha tanto combattuto nel corso degli anni, quella presenza avrebbe sicuramente dato maggior dignità al Giorno della Memoria.
La cerimonia era pubblica e Tosi era un ospite.
Nonostante le sue implicazioni con la peggior destra razzista e negazionista (Miglioranzi in primis) o con personaggi della scuola Gentilini (quello che qualche anno fa evocava i vagoni piombati per deportare i migranti) è rimasto all’interno. Persone che praticano l’antifascismo giorno per giorno attualizzandone i contenuti per vivificarlo nella realtà di oggi, vengono buttate fuori. Proprio oggi che attualizzare la memoria è opera imprescindibile, in una società spaventata che registra impulsi irrazionali di chiusura e intolleranza, ossessioni identitarie e pericolose stigmatizzazioni etniche, da cui pescano a piene mani consensi elettorali tanto imprenditori politici tradizionalmente preparati in tal senso (dal nazionalismo classico al localismo leghista) e nuovi avventurieri di cui Veltroni e il suo pacchetto antirumeni sono solo l’esempio più clamoroso.
Con le dovute proporzioni settant’anni fa duci e fascismi non caddero dal pero un mattino, ma crebbero in un contesto di lungo periodo dove la cultura e la società erano state già abbondantemente seminate di linguaggi e immaginari. Non ci si stupisca poi dell’assenza dei giovani in sala, non si cada nel grottesco interrogandosi sul come mai noi fossimo presenti, quasi fosse un evento anomalo: solitamente non giriamo con il triangolino colorato atto a definire la nostra razza, ci siamo stati in passato e ci saremo in futuro in maniera silenziosa e in maniera rumorosa. Se non la voce ci auspichiamo che almeno una riflessione si levi dalla scarsa platea presente in sala domenica mattina. I partiti della sinistra devono riconoscere che i provvedimenti estemporanei e tracotanti del sindaco hanno inferto una grave ferita alla convivenza democratica, e alle norme che la regolano e la tutelano. Se i partiti non hanno creduto di dovere protestare domenica, in un giorno in cui l’esercizio della memoria ci ha reso tutti più sensibili, lo facciano adesso, subito. Come insegna Brecht, prima o poi tocca anche a te, e non solo ai tuoi vicini. Il 25 aprile che faremo?
Lasceremo le piazze agli integralisti cattolici, esplicitamente antisemiti e negazionisti, per le loro messe di riparazione?
Batteremo le mani alle parole del sindaco che ricorderà le vittime di ambo le parti della guerra civile del ’43 ’45?
Ignoreremo le scritte di cui si riempirà la città come quella “partigiani infami†o quella “ebrei vittime come Marsiglia†con cui alcuni bravi veronesi doc hanno pensato di sintetizzare la ricorrenza?
Noi vi assicuriamo ci saremo.
csoa la chimica – circolo pink
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lachimica at circolo pink (via scrimiari , 7, Verona):
Venerdì 7
Dicembre: Fornelli Ribelli dalle ore 20.30
Sabato 8
Dicembre ore 21.30:
La prima sentenza del G8 è prevista nella
settimana che precede Natale. Sono stati chiesti dai PM complessivamente 225
anni di carcere.
l achimica propone
in anteprima la versione aggiornata di
CON IL TUO
SASSO
spettacolo/inchiesta sulle giornate di Genova
scritto diretto e interpretato da Riccardo Lestini
Le drammatiche giornate di Genova
2001 raccontate senza mediazioni, senza ricorrere ad alcun artificio della
fiction. Un racconto interamente basato su documenti e testimonianze dirette,
che partendo dai mesi precedenti al G8, passando attraverso le vicende dei
pestaggi di strada, della caserma di Bolzaneto , della
scuola Diaz e della tragedia di Piazza Alimonda ,
prova a ricostruire "l'altra verità ", quella taciuta dai giornali e
dalle televisioni, quella verità che, gli attuali processi, appellandosi a
cavilli giudiziari sempre più improbabili, stanno cercando di insabbiare.
"Riccardo Lestini è riuscito a mettere in piedi
uno spettacolo in grado di catturare l'attenzione di spettatori del tutto ignari di quanto avvenuto a Genova e di
coinvolgerli in un percorso di conoscenza e indignazione civile. E' il miracolo
che alle volte riesce agli artisti. Lo spettacolo è servito per diffondera informazione e presa di coscienza in piccole e
grandi città di tutta Italia. "
LORENZO GUADAGNUCCI
CON IL TUO SASSO ha debuttato il 22 giugno 2003 alla I
edizione del Festival SocialArt di Bacchereto (Prato).
E' stato in tournée in tutta Italia ininterrottamente fino al 26 aprile 2006.
Altre rappresentazioni "sparse" ci sono state fino alla
primavera 2007.
Dal dicembre 2007 torna rinnovato per una nuova, lunga tournée, accompagnata
dal libro che verrà pubblicato a gennaio.
RICCARDO LESTINI è scrittore, regista e attore. Ha firmato diciotto regie
teatrali, per dieci delle quali è anche autore del testo. Tra queste:
"Natale. Via Capo di Buona Speranza" (2001, Premio Ombra alla
Drammaturgia), "La ballata della Luna
Azzurra" (2001), "Gatti Randagi" (2002, due anni in tour),
"Con il tuo sasso" (2003, tre anni in tour). Il suo ultimo lavoro è
"Edipo: splendori e miserie dei filodrammatici del Teatrodestino ",
che debutta a Firenze in questi giorni.
E' autore di due cortometraggi, "La solitudine del fiore di carta"
(2004, Primo Premio Festival Internazionale del Cinema, Selezione Fano Film Festival) e "Ti
regalo la mia tristezza" (2005, Selezione 16mm Film Festival).
Ha pubblicato, nel 2007, il romanzo "Amore e disamore" (Edizioni il
Foglio Letterario).
Ha lavorato con i Modena City Ramblers ,
gli Ska-P, Carlo Lucarelli .
Vive e lavora a Firenze.
tutto questo al
circolo Pink
(via scrimiari , 7, Verona)
La trattoria popolare anticlericale scioccata dalla incredibile coincidenza della beatificazione di 498 franchisti il giorno della marcia su roma è costretta a riesumare dalle profondità del circolo pink un canto sempre più attuale ed invitarvi a cenare con
Stornelli Ribelli: Non voglio preti e frati, ne paternostri
Venerdì 2 Novembre al circolo Pink dalle ore 20
Vorrei che il Vaticano
andesse in fiamme
e il papa ne bruciasse lemme lemme
e il papa ne bruciasse lemme lemme
bruciasse i pret’ in corpo alle su’
mamme.
Pasticcio Radicchio e Monte veronese
E quando muoio io non
voglio preti
non voglio preti e frati né paternosti ,
non voglio preti e frati né paternosti
voglio la bandiera dei socialisti.
Pasta e fagioli
E la rigi-la rigi-la
rigira
la rigira e sempre arditi
evviva i socialisti,
abbasso i gesuiti!
Polenta e formaggi
lessinici ripassati al forno
Hanno arrestato tutti i
socialisti
l’arresto fu ordinato dai ministri
l’arresto fu ordinato dai ministri
e questi sono i veri camorristi
Pollo al cumino, porri e birra autoprodotta con riso
E la rigi-la rigi-la
rigira
la rigira e mai la sbaglia,
evviva i socialisti,
abbasso la sbirraglia
Finocchio gratinato
La
Francia ha giÃ
scacciato i preti e i frati,
le monache i conventi ed i prelati
le monache i conventi ed i prelati
perché eran tutte spie e in ciò pagati.
Verze
E la rigi-la rigi-la rigira
la rigira e la ferindola
abbasso tutti i preti
e chi ci crede ancora.
Ma se Giordano Bruno
fosse campato
non esisterebbe più manco il papato
non esisterebbe più manco il papato
e il socialismo avrebbe trionfato.
E la rigi-la rigi-la
rigira,
la rigira e la fa trentuno,
evviva i socialisti,
evviva Giordano Bruno.
E quando io muoio non voglio preti,
non voglio preti e frati né paternosti ,
ma quattro bimbe belle alla mia barella,
ci voglio il socialista e la su’ bella.
E la rigi-la rigi-la rigira
la rota e la rotella,
evviva Giordano Bruno,
Garibaldi e Campanella!
E la rigi-la rigi-la rigira
la rota e la rotella,
evviva Giordano Bruno,
Garibaldi e Campanella!…
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Comunicato c.s.o.a. la chimica
L'aver appreso dai media cittadini dell'operazione repressiva che la giunta ha intenzione d'intraprendere nei nostri confronti, conferma e rafforza alcune nostre convinzioni e ci aggiorna su alcune interessanti novità .
L'aggressione politica allo spazio sociale della chimica è per il sindaco l'inizio di un'operazione mediatico/poliziesca volta a cancellare ogni forma di opposizione, ogni voce critica, ogni presenza scomoda.
L'assessore DiDio ha affermato:â€se questa città non vi piace andatevene!â€.
In questa frase tutta la filosofia di una Democrazia intesa come maggioranza che vorrebbe cancellare politicamente e forse anche fisicamente ogni forma di minoranza. Per la precisione ad accogliere il Sindaco e DiDio c'erano sette persone, noi l'anno scorso contro lo sgombero della chimica abbiamo raccolto più di duemila firme, tra cui molti residenti del quartiere e un assessore.
La gravissima provocazione del sindaco che si reca ridendo ad assistere alla demolizione di uno spazio che odia, mancando del seppur minimo rispetto per il "nemico" con l'intento dichiarato di provocare, è stata a tutti gli effetti una trappola.
Ne è seguita una contestazione rabbiosa e dolorosa ma legittima che viene descritta come aggressione condita di minacce. Quindi illegale. Quindi penalmente perseguibile. Violenza e non violenza: come un uovo o come le squadracce fasciste che picchiano, accoltellano, bruciano, che mai vengono condannate, che spesso vengono incitate e protette da alcuni “illustri†esponenti di palazzo Barbieri.
Legalità e illegalitÃ
Come quando il sindaco si recava fuori dal campo rom, con una marcia non autorizzata a insultare e minacciare donne e bambini con epiteti particolarmente coloriti.
Altra conferma: il consiglio comunale giovedì si apre con una comunicazione sull'aggressione del sindaco e palazzo barbieri viene blindato dalle forze dell'ordine per impedire che gli oggetti stessi del discorso siano presenti.
Altra trappola.
REPRIMERE, CRIMINALIZZARE, CANCELLARE sono ad oggi i moventi incontestabili dello sgombero della chimica alla faccia della piccante ironia del signor T. che ci ha salvati dall'amianto.
L'ex sindaco Zanotto ed una buona parte dell' exmaggioranza ci mandano a dire che è giusto e legittimo l'operato di tosi ivi compreso un grottesco indennizzo che dovremmo pagare per le utenze (quali?) per i danni (?) per l'utilizzo di uno spazio senza un affitto concordato.
Pusillanimi e ipocriti o schizofrenici e smemorati?
Utenze e affitto in comodato sono le esatte richieste che abbiamo fatto il giorno stesso del nostro ingresso nelle scuole perini, per emergere dallo stato di precarietà (per voi illegalità )in cui versiamo da troppo tempo:
i contatti con la precedente amministrazione sono stati numerosi: sorrisi, complimenti e tante promesse. Per tenerci tranquilli (a loro avviso) evidentemente quando eravamo utili a qualche strampalato equilibrio di palazzo.
Ora nel folle inseguimento del Tosi Style si dicono bugie si stigmatizza si condanna.
Per questo motivo abbiamo intenzione di chiedere un indennizzo ed un risarcimento alla vecchia amministazione per i lavori di recupero e mantenimento dell'area che abbiamo gestito e aperto alla cittadinanza in tre anni. Un'area che per dieci anni non è mai interessata a nessuno e che stranamente è diventata preziosa il giorno stesso in cui noi l'abbiamo riscoperta.
Per ovvi motivi signor Tosi e signor Zanotto continueremo ad essere la vostra spina nel fianco con o senza il vostro permesso.
Per ovvi motivi in questi giorni parteciperemo
ai lavori "di un'altro comune",quello istituito dalla comunitÃ
in lotta di vicenza, una moltitudine in lotta contro la devastazione
ambientale, la militarizzazione del territorio, l' asservimento delle
città alle logica delle guerre globali, un esempio reale di democrazia
partecipata che nulla a che fare con i partiti a cui appartengono i
tanti Tosi e Zanotto. Invitamo tutti i veronesi a raggiungere Vicenza con il treno che partirà dalla
sazione di P.Nuova alle 8.30 di Sabato mattina 15/09 e partecipare alle
iniziative del Campeggio No Dal Molin.
Cari consiglieri, cari assessori e
soprattutto caro sindaco ci vediamo prestissimo.
Firmato i quattro gatti della chimica, con sette vite.
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Appello per la manifestazione a Verona di sabato 1 settembre: Le idee, i desideri, le lotte non si sgomberano!
Il centro sociale la Chimica esiste perché
nasce da necessità politiche,
culturali, esistenziali. Esiste perché lo dimostra una storia ormai
lunga
10 anni, una storia fatta di lotte e occupazioni: il forte di S. Lucia,
la
vecchia pensilina degli autobus di Piazza Isolo, l'area industriale
dell'ex
quacker chemical, le scuole Fincato di via del capitel. Luoghi
abbandonati e
dimenticati che abbiamo pulito, sistemato, trasformato in spazi di
socializzazione, aggregazione, cultura. Spazi aperti riconsegnati alla
cittadinanza: non abbiamo mai rubato spazi a nessuno, non siamo mai
stati
competitivi con le esigenze del territorio come alcuni vorrebbero far
credere,
come chi vorrebbe competitive le esigenze degli anziani del quartiere
in cui
abbiamo vissuto.
Lo diciamo con forza perché in questi anni abbiamo realizzato dei sogni, abbiamo dato risposte concrete alla necessità di spazi sociali e aggregativi, di spazi politici e culturali, aperti alla cittadinanza, al quartiere, vissuti dalle migliaia di persone che li hanno ricostruiti, camminati, ridipinti e rimessi a nuovo, riempiendoli di musica, disegni, giochi, parole, sapori e saperi in azioni creative, favorendo comunicazione e relazioni.
Abbiamo scelto l'autorganizzazione: non abbiamo bisogno di finanziamenti perché autoproduciamo (con fatica) i mezzi con cui sostenere i nostri progetti. Abbiamo scelto l'autogestione che non tollera la distinzione tra gestione ed utenza, coinvolge e responsabilizza, investe sul protagonismo attivo delle persone che esprimono con la loro presenza, desideri ed esigenze. Investiamo sulla partecipazione dal basso, che non riproduce gerarchie o strutture burocratiche di associazione, si esprime e condivide le scelte comuni attraverso le assemblee di gestione. In questi anni ha preso vita un contesto nato da una comunità di centinaia di persone che hanno frequentato e attraversato le iniziative proposte: concerti, rassegne cinematografiche, dibattiti, presentazione di libri, il mercato autogestito, eventi come Terre Ribelli/Critical Wine e Brutti Caratteri, la libreria Ubik Books, la trattoria comunarda Fornelli Ribelli, lo sportello precario, i corsi di inglese, di ginnastica, giocoleria…
Una realtà attiva nelle lotte per la giustizia sociale, contro la condizione precaria del lavoro e per i diritti dei lavoratori, al fianco dei migranti, contro il razzismo e per i diritti di cittadinanza, contro il sessismo e le discriminazioni verso gay, lesbiche e trans, contro tutte le guerre, per una ecologia sociale e ambientale.
Esistiamo. Lo diciamo con forza a questa giunta, al suo buffo sceriffo flavio tosi, malato d'inguaribile protagonismo. Meritato: l'instancabile provocatore, il Gentilini al quadrato, l'abile collaudatore di rapporti tra l'estrema destra e la lega, celebre per gli autobus con entrata per “negri”, per la guerra santa ai rom, ai migranti, ai diversi, a tutto ciò che non è compatibile con l'anacronistica idea di città- castello- ricco recintato identitario…
L'uomo che ha vinto l'elezioni fomentando le pulsioni più retrive legittimandole, dando cittadinanza all'irrazionale alla paura e alla fobia.
Tre parole d'ordine in campagna elettorale: cacciare i rom, cancellare il centro sociale, debellare il centro dalle presenze sgradite, ambulanti in primis. Le vere emergenze di Verona. In nome del decoro. Dal detto al fatto: un allucinante battuta di caccia: prostitute, mangiatori di panini, kebbabbari, phone, center, senzatetto, Rom. Sgomberi, chiusure, multe, arresti, il tutto sotto il vigile sguardo ed il sorriso compiaciuto del primo cittadino. Attualità e non solo: all'istituto storico per la resistenza un naziskin doc, noto alle cronache cittadine e non solo.
Lo ricordiamo al centro sinistra con la forza e la lucidità della memoria che non ammette amnesie strumentali, ipocrisia e revisioni. Imperdonabile la subdola repressione messa in atto nei nostri confronti, sottovoce: 10.000 euro comminati dai vigili urbani a quattro esponenti della chimica in occasione dell'ultimo C.W. sono spiccioli al confronto dei 30.000 euro che la precedente amministrazione ipotizzava di attribuirci come indennizzo per l'usufrutto abusivo dello stabile di sua proprietà. Imperdonabile l'incapacità e la codardia di offrire alternative reali al centro sociale per emergere nella precarietà nella quale versava, riconoscendone la storia la forma i bisogni. Imperdonabile la scelta consapevole di conquistare voto e consenso dei presunti moderati, assecondandone le fobie gli egoismi le passioni tristi. La deriva in atto non esclusiva della destra, non è solo politica e sociale: il quando sociale e il politico si stratificano inquinano appieno la sfera esistenziale. Per questo forme di vita non omologabilifanno paura, non solo per ciò che sono e producono materialmente ma anche per i linguaggi e gli immaginari che hanno dimostrato di saper creare.
Gli spazi sociali autogestiti sono stati in questi anni il cuore in movimento di tutte le lotte per i bisogni e diritti d'esistenza.
Urge innanzitutto una presa di coscienza: ciò che siamo stati e ciò che siamo.
La consapevolezza del percorso comune è la stessa cosa della responsabilità che abbiamo: vivere uno spazio di relazioni liberate giorno per giorno è concretamente un pezzo di una società diversa che vorremmo costruire.
Significa non fermarsi.
Urge ricomporre e ricombinare i corpi e le menti di chi questa esperienza ha attraversato e sostenuto, soprattutto in una città come la nostra. Ripartire dalla piazza, oggi piazza zagata, da ciò che all'esterno della chimica riusciremo a fare, a partire dalla socialità che in questi anni abbiamo consolidato, rompendo le barriere del pregiudizio.
Trasportare le nostre azioni le nostre idee i nostri corpi nelle strade, nelle piazze, di nuovo imprevedibili, di nuovo invisibili…ma non troppo.
Riprenderci la fisicità di un laboratorio, occupando se necessario, consapevoli che l'occupazione rimane uno strumento, non un fine, per ottenere una piccola parte di ciò che ci spetta.
Questa città ma non solo. Il vento che soffia a Verona non ha niente di localista ma è comune a tante ricche città di questo paese dove il modello economico non prevede, non accetta, odia soggetti non omologabili, utilizza le isteriche politiche della paura dell'emergenza della sicurezza della tolleranza zero, della richiestissima categoria dell'illegalità per spostare l'attenzione dalle contraddizioni, dai veri problemi, dalle becere ingiustizie del sistema e dai veri responsabili. Perché non è tollerabile immaginare una società diversa e possibile.
Il triangolo tosi cofferati zanonato ha infiammato l'estate ed è solo l'apice di un fenomeno in costante diffusione; ma l'estate infiammata è quasi finita:
Urge lasciare le nostre riserve dove ci vorrebbero confinanti e riprenderci le città
Sui sentieri che il movimento saprà tracciare.
A partire dal campeggio NoDalMolin a Vicenza, un laboratorio a cielo aperto di partecipazione popolare in lotta contro ogni militarizzazione del territorio e in difesa dei beni comuni.
A partire da Bologna e ogni altra città sotto assedio securitario e legalitario
A partire dal
percorso che attraverserà Verona sabato 1 settembre.
Il primo passo.
Solo
l'inizio.
Manifestazione
sabato 1 settembre 2007
concentramento
ore 14.00
piazza Zagata Borgo Venezia
davanti al csoa lachimica
Questo è un appello aperto. Per adesioni e contributi: [email protected]
http://www.ecn.org/porkospino
http://veronainforme.noblogs.org/------------------------------------------------------------ ----
L'ULTIMO GIARDINO LIBERO
Signore e signori ,
accaldati cittadini,
stanchi militanti,
estimatori della birretta all'aria aperta e del petto
nudo...
Ribellatevi allo sceriffo dipinto di verde,
disobbedite alle sue ordinanze indecorose
sostenete il vostro centro sociale di riferimento,
e l'ultimo giardino libero della città.
Vi aspettiamo questa sera, Giovedì 2 Agosto, dalle ore 19.30 per un aperitivo a base di
anguria, bruschette, spritz , e naturalmente fresca
birra in bottiglia
il tutto accompagnato dalla musica di
dj Barbieri ( feat Skalinata )
LE IDEE NON SI
SGOMBERANO
al csoa lachimica //macchina immaginativa non omologata
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Dopo Negri, Sengali, Mangiatori di Panini ed Imbrattatori di suolo
pubblico ecco la nuova categoria da eliminare.
Una categoria a cui tutti ci vantiamo di far parte.
I NULLAFACENTI
saluti
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LE IDEE NON SI SGOMBERANO
csoa lachimica- ora più che mai piazza zagata - borgo ciodo - Verona
AGGIORNAMENTO SITUAZIONE SGOMBERO CSOA LA CHIMICA Sembra abbiano ritardato nei giorni scorsi l'azione di sgombero del csoa La Chimica, soprattutto a causa della nostra costante presenza al centro.L'intento probabilmente è quello di portarci all'esaurimento delle energie
mentre le voci si moltiplicano e danno lo sgombero sempre più vicino.
Non hanno capito che così non funziona. Che le idee non si sgomberano.
Il presidio continua, così come continuiamo a far vivere lo spazio di
iniziative e a far sentire in città la nostra voce contro le sceriffate del
signor TO.
Vi invitiamo a passare e a contribuire a tenere viva la chimica.
Seguiranno aggiornamenti.
LE IDEE NON SI SGOMBERANO.
Csoa La Chimica
piazza Zapata
Verona
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Le idee non si sgomberano.
E' definitivo.
Il Sindaco Tosi ha depositato in procura la denuncia.
Abbiamo informazioni sicure che entro pochissimi giorni il Tribunale
procederà a mettere i sigilli al Centro Sociale La Chimica.
La Chimica non intende accettare lo sgombero.
Da lunedì sera invitiamo tutte e tutti a raggiungerci in Piazza Zagata
a Verona per opporci a questo inaccettabile atto di repressione e violenza.
Nessuno sgombero ci toglierà la gioia e la rabbia di lottare
(da lunedì sera 'Camping La Chimicaâ€)
CSOA La Chimica
Piazza Zagata Verona
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Abbiamo strappato al degrado uno stabile abbandonato da anni.
L’abbiamo ricostruito con le mani e con le menti, dentro e con il quartiere, dal basso, senza soldi da partiti potentati o istituzioni.
Uno spazio che vive di contenuti, di relazioni, di socialità liberate, di partecipazione attiva e protagonismo dal basso, di lotte e conflitti che hanno attraversato la città e le sue contraddizioni
Uno “luogoâ€che ha alle spalle dieci anni di “storia in movimentoâ€
Uno “spazio†politico che è stato attraversato contaminato coabitato da tante realtà formali e informali, perché differenza è ricchezza…
A chi vuole far tacere con la violenza della repressione una “forma di vita†sociale, politica, culturale scomoda critica antagonista non omologata non omologabile…
Ai politicanti di ieri, ipocriti e codardi, agli sceriffi di oggi, fascisti e/o padani…
Ricordiamo che qui siamo e qui restiamo
Con l’intelligenza e l’ironia della nostra storia
Con la determinazione dei nostri corpi
Con la saggezza di chi sa che le idee e i bisogni non si possono sgomberare
chi semina odio raccoglierà tempeste
… noi preferiamo il sole