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fabriz[io?]pollio

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Band Members:NUOVO VIDEO "IL TESTAMENTO DI UN PAGLIACCIO" fluidi fluiscono magmi di male, che rendono amaro il più dolce miele. solo una luce vuol dire salvarsi: morte nell'arte: unica catarsi ___________________________________________ Risveglio2Stamattina mi sono svegliato con la morte addosso. Poi ho realizzato: c’ero andato a letto la sera prima.____________________________________________ InquietudineDisordine riempie tutto. Provare ad uscirne è difficile. Percepire che qualcosa non và. Avvertire che qualcosa è sbagliato. Scusami, Mamma, non volevo ferirti. Perdonami, Papà, se ti ho aggredito. Cercare qualcosa per dimostrare qualcosa ma niente di niente si ferma del tutto. Niente di niente mormora. Ascoltare è difficile anche se le cose urlano. Scusami, Mamma, se ho gridato. Perdonami, Papà, se ti ho fatto perdere la pazienza. Ricercare quello che voglio è un po’ complesso. Le forze mancano troppo spesso. Devo partire, non posso restare. Sai, non è facile, ma è meglio per tutti, e poi è la natura: passerà. Disordine crea scompensi, ma anche la vita, in fondo, il mondo, tutto è un po’ disordinato, no? Dalla nascita. Non sto male, tranquilli, ma qualcosa non funziona ed io me lo sento. Scusami, Mamma, se la mia stanza è un cesso. Perdonami, Papà, se ancora non ho fatto quelle cose. Sorridere di ciò che ho non è facile come apprezzarlo davvero. Qualcosa non và: il sorriso è a metà. Ma non sempre, davvero, tranquilli, non sono infelice, è solo che ogni tanto… boh… Scusami, Mamma, se ti faccio vergognare. Papà, non ti volevo rovinare la cena. Odiare la domenica può avere radici lontane. Covare rancore fa crescere radici profonde. Una scintilla può creare un incendio, ma quante gocce d’acqua serviranno per spegnerlo? Scusami, Mamma, non parlerò da filosofo. Perdonami, Papà, non sarò complicato. La malattia è credere in ciò che si pensa, l’agonia è conviverci quando ti rosicchia dentro. Scusami, Mamma, se ho fatto tardi stanotte. Perdonami, Papà, se non ero nel letto. La Morfina è la rassegnazione. Scusami, Mamma, se non ho trovato Dio. Perdonami, Papà, se lo bestemmio.___________________________________________ Cannibale suicidaNessuno specchio, e i muri li voglio opachi. Le piastrelle, quelle devono essere piene di polvere. Piene di polvere. Piene di polvere. Neanche una finestra. Niente grate o spifferi. Non voglio mi vediate. Non voglio vedermi mentre sbrano questa carne sanguigna solo, in cucina, come una bestia, mentre inspiro avidamente, allargo le narici e fatico mentre mastico, mastico, mastico. Gnam, gnam, gnam e mastico gnam e inghiotto e gnam e giù ancora mastico e inghiotto il succo nauseabondo. Sbrano e ansimo per non vedermi mentre non mi piaccio. E mastico e mastico e gnam: la bocca è stracolma e la carne è sempre più marcia, e un rivolo di sangue dal mio labbro si raccoglie sotto il mento grondante unto. Che schifo, che schifo! ora vomito e sbocco anche l’anima. Porta chiusa, tapparella serrata, TV esplosa, radio bucata, muri opachi, piastrelle e polvere, piastrelle e polvere, piastrelle e polvere, il piatto bianco, il tavolo bianco, luci bianche con schizzi scarlatti e cerco di non guardarmi e sento il vomito alla gola. La carne è marcia e scura e puzza e la divoro masticando e piangendo. Gnam, argh, e sento sotto i denti i grumi di sangue rappreso. E continuo a sbranare e la pietanza non finisce e dalla putrefazione nasce altro marcio, e preso dal vizio, mi autodivoro.
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Type of Label: Major

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