"Ormai distante dai linearismi delle opere passate in cui il modellato e la prospettiva evidenziano un dichiarato gusto per la bidimensionalità , Alessandro Svizzeretto da metà anni novanta avvia una singolare ricerca volta alla scoperta del dinamismo e del movimento. Attraverso la scomposizione di luce e colore inizia a dissolvere i tradizionali concetti di spazio e di tempo senza, tuttavia, stravolgere l'unità compositiva del soggetto e senza fare esplodere l'immagine, permettendo visioni a tratti simultanee. In un proporsi di situazioni emozionali-spaziali, l'artista riesce a coinvolgere l'intero spazio in una dinamica totale in cui la luce non dissolve ma crea, con il colore, l'ossatura ritmica e armonica dell'opera attraverso una tecnica oculata nella realizzazione dei molteplici strati pittorici che si vivificano nell'alternarsi dell'uso del pennello, preferito per creare controllate sovrapposizioni tonali e delicate trasparenze, ad energiche azioni torsive eseguite con la spatola. Un metodo originale che per necessità ha condotto Alessandro Svizzeretto all'utilizzo di supporti lignei più resistenti della tela e più adatti a questo susseguirsi di interventi composti da armonie cromatiche, dalla cura della geometria, e da vigorose interruzioni e tirature del colore che partecipano alla creazione di affascinanti reticoli dai risvolti architettonici in cui l'avvicendamento di ritmi e di piani sembra riflettere tramite uno specchio difettoso, se non infranto, la luce e il colore in un moltiplicarsi dell'immagine, o parte di essa, senza però mai esasperarla e mantenendo chiara e leggibile l'unità complessiva dell'opera.†(Barbara Angiolini)
“Unlike the linearity of his past work in which the modeling and the perspective emphasized a declared of two-dimensionality, Alessandro Svizzeretto's work since the mid nineties is dedicated to dynamism and movement. Through the decomposition of light and color he begins to dissolve the traditional concepts of space and time without, however, destroying the compositional unity of the subject and without exploding the images such that at times it permits visions of both. By proposing
emotional-spatial situations, the artist manages to involve the whole space in a total dynamic in which light doesn't dissolve, but creates through color the rhythmic and harmonious bone structure of the artwork by means of a careful technique of many layers which are enlivened by the alternating use of the paintbrush, preferred for the creating controlled tonal superimpositions and delicate transparencies and the energetic motions carried out with the palette knife. This original method necessitated and conducted Alessandro Svizzeretto to use of wooden supports which are more resistants and more adapted for such a technique. Interventions composed of geometric layers of color and vigorous interruptions, color imprinting that aid in the creation of fascinating grids become reminiscent of architecture in which rhythms reflect ad in a broken mirror, the light and the color as a multiplication of the image, or as a part thereof which, however, never exasperates it but maintains the complete unity of the clear and legible.†(Barbara Angiolini)
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