Jambo Sana è un saluto in lingua swaili. L’ensemble, composto da sei percussionisti, una voce e due danzatrici, trae la propria ispirazione dalla tradizione musicale africana “Mande’†(Mali, Senegal, Burkina Faso Guinea ecc…). Gli strumenti utilizzati sono percussioni tradizionali come il djembè, il duomdoum, il sangban, il kenkenì, il krin, il balafon e strumenti a corde come la kora e l’adungu, che rievocano le più antiche tradizioni dell’Africa nera. I musicisti hanno un ampio bagaglio di esperienza,maturato studiando con tanti maestri sia in Italia che in Africa. Il gruppo unisce a questa passione quella irrinunciabile verso le radici musicali siciliane (quelle che riguardano il canto, i suoni della lingua, gli strumenti ecc…). In particolare il canto tradizionale siciliano, come i canti dei carritteri, ha notevoli tratti in comune con quello magrebino e in generale con la vocalità del bacino del mediterraneo. La Sicilia, posta nel cuore del Mediterraneo, è stata ed è tutt’ora crocevia di incontro e scambio interculturale. Le migrazioni portano con sé la grande risorsa del metissage che è capace di superare differenze linguistiche, geografiche e culturali e di costruire un dialogo comune fatto anche di mezzi “metalinguistici†come la musica e la creatività in generale. Sulla traccia di questo pensiero la musica dei Jambo Sana è una sorta di viaggio ideale che, partendo dalla Sicilia, attraversando il deserto del Sahara, e passando per l’Africa nera, ritorna arricchita dai ricordi di ogni luogo. E durante il viaggio si lascia contaminare da tutti quegli elementi musicali e culturali (scale, strumenti, sonorità , ma anche gesti, coreografie, suoni linguistici ecc…) che incontra nel suo girovagare.