"...nel parco,i sentieri erano circolari con la sola eccezione ardita di un paio di viali che serpeggiavano inanellando morbide curve regolari...in effetti basta un po' di sensibilita' per capire che qualsiasi angolo cieco e' un agguato possibile,e due strade che si incrociano una violenza geometrica e perfetta,sufficiente a spaventare chiunque sia seriamente in possesso di una vera sensibilita' e tanto piu' lei,che non possedeva propriamente un animo sensibile ma,per dirla con termini esatti,era posseduta da una sensibilita' d'animo incontrollabile,esplosa per sempre in chissa' quale momento della sua vita...e poi risalita al cuore per vie invisibili,e agli occhi,e alle mani e a tutto,come una malattia,che una malattia non era,ma qualcosa di meno,se ha un nome dev'essere leggerissimo,lo dici e gia' e' sparito...aveva una voce bellissima,velluto,e quando camminava sembrava scivolasse nell'aria,che non potevi smettere di guardarla.Ogni tanto,senza ragione,le piaceva mettersi a correre,lungo i corridoi,incontro a chissa' cosa..."
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