Manuela

Riposo il mio sguardo sulle dita che morbide corrono sulla sabbia umida, plasmano sentieri, demoliscono montagne, levigano distese e vallate. Affondo lentamente la mano nella fredda sabbia. E’ bello lasciarsi avvolgere dal suo tiepido gelo, ti racconta del blu profondo del mare. Chissà da dove proviene questa sabbia, quanto lontana ha vagabondato, quali segreti, inaccessibili ai miei occhi, ha accarezzato…Il mare mi raggiunge, non notando la mia presenza, si ristora un po’dal suo interminabile viaggio appoggiando un braccio spumoso sulla spalla della terra ferma. La terra generosa si lascia levigare il fianco dal mare, gli dona piccoli granelli della sua pelle affinché il mare li possa seminare intorno al suo corpo, disegnando gentili pendii sui quali egli si accosta per poter meglio scorgere la vista delle sue solide curve. La sabbia è loro complice, ella protegge la terra dalla passione e dal carattere talvolta impetuoso del mare. Sono fortunata, io godo del frutto del loro amore. Sulle terrazze di sabbia, che il mare ha costruito per la terra, mi è concesso sporgermi per ammirare lo splendore del mare, colmare i mie occhi della sua lucentezza e riempiermi il cuore della sua vastità. Posso persino arrivare a toccarlo, posso specchiarmi sulla sua schiena e tuffarmi tra sue braccia, curiosa di scoprire i segreti che il mare protegge per la terra. Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dal suo canto, inspiro nell’intimo il suo denso profumo. Apro gli occhi e scruto l’orizzonte, vorrei poter essere un gabbiano per librarmi in volo e scorgere con la vista un altro po’ di quel mare che l’orizzonte gelosamente mi cela. Come un delfino vorrei sapermi muovere agile nei suoi fondali e lasciarmi solleticare dalle sue alghe. Il mare, quanto amo il mare che avvolge la terra, ed io una minuscola goccia nella sua culla d’acqua. Solo nel mare mi sento limpida della sua trasparenza, mi sento luminosa della sua lucentezza ed infinita della sua immensità.