La prima volta che ho visto la luce era il 1984 e da quel momento ho preferito tenere gli occhi chiusi; per tal motivo prediligo gli stati d'alterazione e i labirinti dell'onirico alla realtà "reale". La decisione di esplorare le diverse realtà nelle quali viviamo mi porta dunque a riflettere su elementi quali il fastidio e la dissacrazione e a descrivere personaggi che, muovendosi in maniera caotica e nichilistica, cercano di trovare il senso ultimo delle cose nella messa in atto di esperienze catartiche.