Ancora oggi mi ritengo fortunato,perchè il mestiere dell’attore,
se ce l’hai dentro, ti permette di trasmettere alla gente
le tue emozioni, girare il mondo e per qualche mese
per qualche anno, insomma per il periodo in cui giri, di essere ciò che vuoi,
un contadino o un re, un egoista o un romantico, vivere e interpretare ogni volta,
e quindi penetrare nell’animo umano.
FOTO DI SCENA L'ABBUFFATA
"L'ABBUFFATA" LELE E PAOLO BRIGUGLIA
TRAILER "L'ABBUFFATA"
L'ABBUFFATA (ONDA CALABRA)
"L'ABBUFFATA" NINO FRASSICA & LELE
PAOLO, NINO & LELE
L'ABBUFFATA "DEPARDIEU"
FOTO DI SCENA "TORNARE INDIETRO"
TORNARE INDIETRO(SPEZZONI DEL FILM)
TORNARE INDIETRO(PENSA DI FABRIZIO MORO
LELE & NINO D'AGATA"GENTE DI MARE"
GENTE DI MARE PRIMA PARTE
GENTE DI MARE SECONDA PARTE
FOTO DI SCENA "DISTRETTO DI POLIZIA"
LELE & CLAUDIA PANDOLFI
DISTRETTO DI POLIZIA
FOTO DELL'ABBUFFATA
COPPA ORO SAMMONTANA
LELE CON MANIERO & GENOVESE
LELE & GIANLUCA ANSANELLI
DUPLO FERRERO
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Intervista all'attore Lele Nucera
11/05/2007
L'attore Lele Nucera Come ha iniziato la sua carriera cinema- tografica?
Lele Nucera: Fin da piccolo sognavo di fare l’attore, così iniziai a fare rappresentazioni teatrali in Calabria programmate dal mio prof. di matematica (Ferraro), è stato lui e la gente che veniva a vederci recitare a infondermi certezza. Da quel momento ho fatto veramente di tutto per intraprendere questo mestiere. La mia carriera cinematografica è iniziata con il film “Tornare Indietro”, il regista Renzo Badolisani come si suol dire mi ha strappato dalla strada per proiettarmi nel "grande schermo".
Nel film "Tornare Indietro" ha interpretato il ruolo di Rocco Mittica, che le è valso il Premio migliore Attore Esordiente ai Globi d'Oro 2002. Ci può parlare di questo film e del suo ruolo?
Lele Nucera: “Tornare Indietro” racconta principalmente il rapporto tra due giovani ragazzi cresciuti in realtà completamente differenti. Stefano un ragazzo cresciuto a Torino, a causa di problemi familiari è costretto a trasferirsi in un paesino della Locride dove stringe amicizia con Rocco, un giovane Calabrese appartenente ad una famiglia mafiosa. Stefano sembra essere passato da una metropoli al medioevo in una società con regole arcaiche basate su usanze incomprensibili. Rocco Mittica è un ragazzo apparentemente duro , ma come si riscontra nel finale il suo cuore è grande come il suo senso di giustizia... Tutti sono stupiti e invidiosi del rapporto che si è creato tra i due ragazzi, sarà la sua morte a far aprire gli occhi alla gente che capirà chi era realmente. Il film parla di amore amicizia poesia arte e cultura.
All'epoca delle riprese di questo film aveva dichiarato "Quando, poi, mi sono ritrovato sul set insieme a tanti attori professionisti ho capito che il "gioco" era reale e, anche se erano i "grandi" a gestirlo, dovevo fare di tutto per recitare bene la mia parte". Come la considera dopo vari anni questa sua dichiarazione?
Lele Nucera: Questa dichiarazione mi porta indietro di tanti anni,(non poi cosi tanti eh!!),proprio sul set del mio primo film. Me lo ricordo bene, era il mio primo giorno sul set ,emozionato e anche un po’ impaurito, ma comunque entusiasta di trovarmi lì, in quel mondo fantastico che avevo sempre sognato. Ancora oggi mi ritengofortunato, perchè il mestiere dell’attore, se ce l’ hai dentro, ti permette di trasmettere alla gente le tue emozioni, girare il mondo e per qualche mese, per qualche anno, insomma per il periodo in cui giri, di essere ciò che vuoi ,un contadino o un re, un egoista o un romantico, vivere e interpretare ogni volta, e quindi penetrare nell’animo umano. Per tornare alla mi esperienza personale, una cosa in particolare mi ha deluso, forse perchè ero ancora un po ingenuo. Quando mi presentarono uno degli attori professionisti, lui schivo mi disse a mezza bocca :il nostro compito lo abbiamo fatto e anche bene, quindi sappi che il risultato e nelle tue mani. Quello che viene fuori da queste parole è una mancanza di umiltà, che a dire il vero in quel momento mi mise una grande pressione addosso e un grande senso di responsabilità, ma è stata anche una lezione che mi ha fatto crescere, anche grazie ai consigli di Giorgio Faletti che ogni tanto sento tramite mail, e Renzo Badolisani che ha creduto in me fin dal primo giorno e cosi tutt’ora.
Nel film di Calopresti ho conosciuto tanti grandi attori che stimo, e che si sono posti a me sullo stesso piano con grande umiltà ad esempio Diego Abatantuono e Paolo Briguglia. Ovviamente devo la mia gratitudine al Mimmo Calopresti da cui ho tratto molti insegnamenti. Credo che ogni persona della troup vada trattata con rispetto e fiducia, perché è solo attraverso la collaborazione tra ogni singolo componete che può scaturire la riuscita di un film, come nella vita d'altronde.
"Tornare Indietro" lo considera il suo vero e proprio "trampolino di lancio"?
Lele Nucera: E’ stato un trampolino di lancio sicuramente per quanto riguarda la mia crescita personale, anche perché mi ha portato a fare una scelta, quella di trasferirmi definitivamente a Roma. Invece per quanto concerne la crescita professionale credo che non sia stato dato il giusto valore al film.
Durante il tempo in cui giravo, mi sentivo ripetere da tutti che finito quel film mi avrebbero chiamato ad interpretare altri ruoli. Non potevo credere che la mia vita sarebbe cambiata; ho firmato il contratto e ho cominciato a girare il giorno del mio del mio diciottesimo compleanno, è stato il regalo piu bello. Il film è riuscito ad avere un vasto consenso dalla critica. Per buona sorte “Tornare Indietro” è stato visionato e giudicato dalla Stampa Estera che mi ha gratificato con il Globo d’Orocome miglior attore esordiente. Per passare ai vari documentari, pubblicità e fiction, poi di nuovo al cinema come protagonista ne “ Il Germe del Melograno” e &ldquo
; L’Abbuffata”. Adesso è sul set del nuovo film di Calopresti, "L'Abbuffata". Che ruolo interpreta in questa pellicola?
Lele Nucera: Ne “L’Abbuffata” di Mimmo Calopresti interpreto il ruolo di Nicola che insieme ad altri due amici decidono di fare un film…!
Come è stato scelto da Calopresti per questa parte?
Lele Nucera: Ho saputo che Calopresti stava preparando un film da Badolisani, che mi consigliato di propormi perche secondo lui sono adatto al ruolo.. così ho telefonato personalmente a Calopresti presentandomi come un giovane attore Calabrese, la telefonata è terminata con una promessa di appuntamento...
Dopo 20 giorni ho richiamato Mimmo presentandomi allo stesso modo questa volta però sono riuscito a fargli avere una mia foto anche se il mio intento era di farmi vedere di persona. Comunque ha guardato la foto “suppongo” e mi ha convocato per il provino. Lì Calopresti mi ha affidato il ruolo di protagonista.
Come considera il panorama cinematografico italiano del momento?
Lele Nucera: Questo è un argomento a mio avviso troppo delicato e sottovalutato. Secondo me il Cinema Italiano ha bisogno di una varietà di film piu vasto, dai film commerciali a quelli di qualità e di intrattenimento. L’unica cosa è che sono veramente stanco di vedere come funzionari di qualsiasi schieramento arrivino ad influenzare sul genere di storie da raccontare, la scelta dei registi, degli attori, cosa che purtroppo accade...
Come crede si possa migliorare la distribuzione delle pellicole italiane in sala?
Lele Nucera: Il Cinema Italiano è stato uno dei più importanti del mondo, finché non è si è messo in mezzo il potere decisionale della politica…il modo per migliorare c’è!!!!!
LELE NUCERA
[di Chiara Nano]Un ragazzo appena ventenne. Lele Nucera, occhi scuri e curiosi, due anni fa ha preso il treno Reggio Calabria-Roma. Si è trasferito nella capitale dopo aver interpretato Rocco Mittica, un adolescente di buoni sentimenti vittima delle leggi della ‘ndrangheta nel film di Renzo Badolisani: Tornare indietro (Rai Cinema e Horus Cinematografica). Di Siderno, il paesino della Locride dove è nato, Lele recita un detto: “Meju t’ajusti u lettu e meju dormi" (meglio ti aggiusti il letto, meglio dormi). Una frase ripetuta dal padre, impiegato comunale, per spiegare al figlio che nella vita molto dipende dalle proprie azioni. Lele, in un incontro di mezz’ora in un caffè della capitale, racconta come è arrivato a scegliere il mestiere dell’attore. "Avevo undici anni, e un pessimo rapporto con la scuola - dice - Il mio professore di matematica, Giuseppe Ferraro, iniziò ad organizzare rappresentazioni teatrali per le scuole di tutta la costa ionica e mi coinvolse nel progetto. Da quel momento non ho più smesso di recitare". Come è avvenuto l’incontro con Renzo Badolisani?
Renzo ha organizzato casting in molte scuole compresa la mia, l’Istituto tecnico per il turismo di Gioiosa. Il professore d’inglese sapeva del mio amore per la recitazione e si è preoccupato di farmi avere la sceneggiatura un po’ di tempo prima. Ho provato la parte davanti allo specchio per cinque mesi, la conoscevo a menadito. Poi, arrivato il giorno del provino mi sono defilato. Staiano, il mio professore mi ha riacciuffato e allora ho preso coraggio e ho sostenuto l'incontro con il regista.
Che idea ti sei fatto di questo mestiere?
Il lavoro più grave dell’attore è l’attesa, prima dei provini e del ciak. Il cinema poi è molto diverso dal palcoscenico. Quando recito a teatro, capisco subito se sto sbagliando o meno, al cinema invece mi rendo conto di come ho ho lavorato solo a film finito.
Chi è Rocco Mittica?
Un personaggio pieno di sfaccettature. Rocco fa parte di una famiglia imparentata con boss della ‘ndragheta. E' un bullo dall’aria rude al quale hanno insegnato solo le leggi della vendetta privata. Ha atteggiamenti da malandrino, ma è un buono. La sua sensibilità viene capita da Stefano, il suo compagno di classe torinese capitato nella Locride per uno scherzo del destino. Giorgio Faletti, che nel film è il prete del paese, mi ha aiutato a capire i movimenti di Rocco. Mi diceva: "Tu sei un bullo, ma sei buono. Quindi non alzare mai le mani". Un consiglio prezioso, perché il pubblico deve percepire l’umanità del personaggio oltre ai suoi lati sbagliati.