e-scape

L'Accademia di Belle Arti di Macerata, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Monte Vidon Corrado (AP) ed il Centro Studi "Osvaldo Licini" hanno avviato un programma di collaborazione per i cinquant'anni dalla morte di Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado - AP, 22 marzo 1894 – 11 ottobre 1958).Le identità immaginarie, le mitiche "Amalassunte" o gli "Angeli ribelli", che hanno delineato i caratteri inconfondibili della ricerca dell'artista, costituiscono un importante apparato per elaborare il percorso estetico e filosofico che ha portato a quella griglia culturale di linguaggi multimediali tipica del metaverso (termine coniato da Neal Stephenson nel libro di fantascienza Cyberpunk "Snow Crash" nel 1992 per indicare la realtà virtuale condivisa tramite Internet in cui si è raffigurati attraverso il proprio Avatar).Uno degli scopi della ricerca è dunque quello di approfondire le relazioni tra paesaggi digitali e società parallele con riferimento alle "narrazioni" concettuali dell'artista marchigiano.Il titolo del progetto è "E-scape. Dalle identità immaginarie di Osvaldo Licini al metaverso". Il suffisso "scape" – che prende senso dalla parola che lo precede – racchiude il concetto di paesaggio inteso come luogo ed episodio. È pertanto rilevante soffermarsi sull'evoluzione delle nuove mappe culturali, assorbite e messe in atto dalla struttura biologica del corpo, recepita sia come ambiguità sia come ancestrale espressione mitologica. L'angelo ribelle è stato per Licini il suo alter ego, l'identità altra che gli ha permesso di abitare lo sconfinamento spaziale e l'assenza del tempo: "adesso, io, me ne vado un po' svolazzando per conto mio, nei cieli della fantasia: e così, di cielo in cielo, sono diventato un angelo abbastanza ribelle, con la coda, insomma, e qualche volta, mi diverto a morderla, questa coda!". L'artista aveva dunque creato quello che oggi comunemente si definisce "avatar", un personaggio con un'identità ed un corpo virtuale dai tratti somatici modificabili, una figura ibrida in grado di mischiare caratteristiche di generi diversi e di riflettere la multidimensionalità di un paesaggio sempre meno palpabile, pronto ad offrire ambientazioni continuamente rinnovabili. Inoltre, il rapporto di Licini con il piccolo centro piceno di Monte Vidon Corrado fa ripensare ogni sorta di confine, facendo emergere quella condizione "glocale" – la fluida sintesi del pensare globalmente e dell'agire localmente – che oggi si affianca ad una pratica di connessioni volte costantemente a rivedere le interrelazioni tra persone e cultura e tra architettura digitale e struttura sociale. Esaminando i valori delle reti "comunitarie" e gli aspetti che implicano la ridefinizione degli apparati del pensiero socio-antropologico, il progetto prevede lo sviluppo di forme di espressioni artistiche che includono percorsi di partecipazione collettiva e collaborazione interattiva. Gli studenti dei corsi di Net.Art e Cultura digitale del Dipartimento di Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale dell'Accademia di Macerata presenteranno progetti artistici in Rete che andranno ad affiancare le linee di un programma crossmediale volto ad analizzare i variegati fenomeni di ibridazione e le inedite confluenze linguistiche che caratterizzano la nostra società.