il giovane alessio

AUTOBIOGRAFIA DEL GIOVANE ALESSIO!Il giovane Alessio nasce a Napoli il 3 gennaio del lontano 1984 alle 16 e 48 minuti. Il 3 perché il 3 gennaio era nato Schumacher e a Napoli perché la giovane madre non si fidava dei medici pompeiani … Nel giro di 2 anni cambia 3 residenze per poi stabilirsi nell’ 86 a Pompei, un’amena cittadina popolata da parevenù e chiattili d’ogni risma. Le vie dell’infanzia sono lunghe e piacevoli ancorché giocose e fra un sorriso e l’altro infila subito due successi: all’età di 3 anni infatti tira via le rotelle dalla bicicletta e all’età di 7 investe una fiat 126 distruggendole il parabrezza … Nel 1994 viene proiettato nel mondo della Pompei bene sbarcando in una prima media popolata dagli alti notabili pompeiani. Nei primi mesi si identifica come uno dei “soggetti” della situazione, termine che di solito viene usato per identificare un ragazzo leggermente impacciato e a disagio. Con il tempo e grazie all’amico Vincenzo riesce a battersi contro la timidezza e approda al primo anno di liceo con tranquillità e decisione. Si forma dunque al liceo E.Pascal di Pompei in cui accompagnato dall’amico Gnappo acquista una precisa coscienza di classe. La falce e martello diventano sempre più presenti. Il giovane Alessio cresce fino a conquistare la carica di rappresentante di classe e Rappresentante d’Istituto. Al suo attivo una lunga “15 giorni” di occupazione nell’anno 2001 e difficili cortei durante tutto il quinquennio. Si rapporta dapprima con le istituzioni locali e poi con quelle regionali. Nel 2002 viene investito del titolo di Diplomato e poco dopo si accorge che in effetti non è che sia poi quel grande titolo nobiliare che tutti credevano. Viene però insignito del titolo di ingegnere senza aver sostenuto mai un esame, semplicemente lavorando come aiuto architetto, cioè “mantenendo lo zero”… Se da piccolo avrebbe voluto fare l’avvocato, una volta entrato nella facoltà di giurisprudenza si accorge che il mondo dell’avvocatura fa “quasi abbastanza decisamente” ribrezzo, ma cerca lo stesso di far sue le leggi per riuscire a districarsi nei meandri del diritto. Inizia a frequentare un simpatico studio legale da cui apprende le nozioni fondamentali della professione e si misura con il mondo del lavoro e della legge vera, la più difficile. “Allintrasatt” capisce che apprese le nozioni fondamentali, gli manca ancora il tanto sospirato pezzo di carta. Tra una chiacchiera e l’altra partecipa alla politica cittadina avendo in mente Berlinguer e davanti agli occhi l’ipocrisia di tanti falsi compagni. Lascia per qualche anno l’attivismo, travolto da un dolce vortice di lettere e sguardi per poi riaffacciarsi nel mondo della politica – laddove politica sia inteso nel senso alto del termine, come vita in mezzo agli altri e non come giochi di palazzo - nel lontano (e vicino) 2006. Fermi restando gli studi giuridici, diventa parte attiva del mondo delle associazioni lavoricchiando nei centri di aggregazione ASCIA’, POMPEILAB ed ARCI OPLONTI e si incammina nel mondo del giornalismo iniziando così a guardare la politica da un angolatura ben più critica e oggettiva. E’ tutt’ora redattore della testata CAPITOLOPRIMO e punta quanto prima a diventare direttore de “IL MANIFESTO”… Collabora inoltre con la fanzine SY6 edita dallo studio di registrazione SY6 studio dove si occupa di musica e politiche sociali. Gli piace leggere, sorridere, giocare il pallone, mangiare e dormire. Gli piace non sentirsi inutile. Gli piace pensare che scappare dalla sua terra sarebbe per lui solo una sconfitta. Gli piace immaginare che creare un’alternativa culturale al degrado sociale delle zone vesuviane è l’unica strada per non lasciar perire una delle città più antiche e solari del mondo. Gli piace portar dietro di sé il bagaglio che poeti come De Andrè, Pasolini e Guccini gli lasciano giorno per giorno. Gli piace ascoltare il pianoforte, un tempo gli piaceva suonarlo e forse gli piace ancora. Ogni tanto guarda lo strumento che ha a casa e lo sfiora pensando a quando si divertiva a storpiare Bach e Chopin. Gli piace apprezzare le parole dei cantautori, gli piace parlare. Forse un po’ troppo. Gli piace pensare che pazienza e dolore siano i presupposti per sorridere, gli piace esser convinto che sia importante credere in se stessi anche se spesso è difficile, gli piace ricordare che sono davvero poche le persone che sanno guardarlo e capire cosa ha in mente, ma proprio quelle sanno addolcirgli i pensieri. Gli piace pensare che è impossibile limitare la propria vita in poche righe, gli piace essere convinto che il dolore è più facile da descrivere mentre è difficilissimo dare parole alla gioia, essendo questa così ingombrante da non lasciarti il tempo di fermarti a guardarla..... type="text/javascript" src="http://www2.beppegrillo.it/iniziative/multa_fede/multa_ fede.js".. ..multa_fede();..