Member Since: 06/05/2007
Band Members: ALE "CUCCURNEDDU":guitar.voices (suona anche con The Mahoneys)
GIACOMO "STEP":bass.voices (suona anche nei Rumba de Bodas)
GIULIO BRIOSKI "CALOPEIUSANTU":voice.guitar (suona anche con The Mahoneys + Beat&Breakfast)
MARCO "SAMOTRACI":percussions.keybords (suona anche nei Rumba de Bodas)
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Influences: not in a particular order:cure///foals///oasis///bloc party///interpol///daft punk///radio4///arcade fire///broken social scene///leslie feist///battles///radiohead///muse///clash///settlefish///di
sco drive///black rebel motorcycle club///modena city ramblers///punkreas///banda bassotti///mando diao///one for the team///negrita///verdena///summer fields///henning mankell///coe///jesus and mary chain///quenau///welsh///faber///black keys///beastie boys///our cats///poitical and social issues///friends///friends who turned back to us///love problems///friends leaving town///all the bands coming from bologna city-town///bologna itself///alienation of the human being///subsonica///foo fighters///the who///a classic education///jonquil///quiet fields and many more things we cannot remember.sorry!
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Sounds Like:
I bolognesi Copenhagen! rifanno il trucco all’opera prima dei Cure. Indie rock con venature post-punk condito di quel tanto di curesque che basta per farli amare già dal primo ascolto.
Se conoscete e amate l’esordio musicali dei Cure, il bellissimo “Three Imaginary Boysâ€, vi sarà facile altrettanto amare “Name?†dei Copenhagen!. La band bolognese intreccia un indie rock cantato in inglese infarcito di post-punk: scenari di periferia desolata e deserta con ritmi e urletti che tanto ricordano il Robert Smith del 1979.“Shine the Lights Out†ha un incedere ossessivo, sorretto da chitarre affilate e basso rampante, dove la somiglianza con “Killing An Arab†dei Cure è altissima, presa ovviamente con i dovuti termini di paragone.In “Brighton Calls 1†i ritmi rallentano, il lato curesque (quello tanto amato da Robert Smith nella loro opera prima) esce fuori prepotentemente. Una ballatona intensa e mesmerica.Chiude l’Ep “Surfersâ€, che si apre con rumori elettronici, che resteranno la colonna portante dell’intero brano. Ritmo cupo e scuro e leggermente psichedelico.I Copenhagen! non brillano certo di originalità , ma se oggi chiedere ad una band di essere originale è una cosa alquanto difficile, resta il fatto che “Name?â€, oltre ad essere un gradevole preludio a qualcosa di più corposo, è anche una buona occasione per andare a ripescare quel filone post-punk che esplodendo fece nascere la stella nera per eccellenza: i Cure.
[Ilario Pisanu Saltinaria.it]
L’idea è buona: questo è quello che viene da pensare ascoltando ‘Shine The Lights Out’ dei bolognesi Copenhagen. Un’autoproduzione che presenta quattro tracce in linea con il sound di molti gruppi indie rock di questi ultimi anni. Lo si nota dal modo di cantare/urlare che fa pensare un po’ ai Bloc Party e compagnia bella. Oltre che ai Cure, dai quali questi ragazzi sembrano ispirarsi non poco, basta infatti ascoltare i riff di basso e la batteria per capirlo.
[Marco Casciani NerdsAttack.net]
Se siete amanti del movimento Post Punk di fine anni '70 (quello di Three Imaginary Boys dei The Cure, tanto per intendersi), questo EP dei bolognesi Copenhagen! è quello che fa per voi.Name? infatti, cone le sue 3 tracce e meno di un quarto d'ora totale, tenta di rinverdire i fasti quei anni, e seppur non sia sorretto da un'adeguata produzione, riesce tutto sommato nel suo scopo. Da "Shine the Lights Out", con le sua ritmica incalzante e le armonie vocali di grande presa passando per la cupa ballata "Brighton Calls 1 ed arrivando sino alla chiusura con "Surfers", dove è invece qualche inserto elettronico a sorreggere l'intera struttura del pezzo, questo EP sembra essere un continuo elogio alla band di Robert Smith (non stiamo di certo a dire che vadano prese le giuste distanze). I brani possono anche essere ascoltati in streaming sullo spazio myspace dei Copenhagen!, ed il nostro consiglio, se amate il trucco dark e melodie decadenti ma che lasciano sempre un bagliore di luce alla fine, è quello di farlo al più presto.Per quanto riguarda i Copenhagen, il nostro augurio è quello di risentirli al più presto con un qualcosa di più corposo e registrato in maniera più professionale, ma le premesse qui espresse, sono delle migliori.
[Fabio "Stanley" Cusano Artists&Bands.org]
Type of Label: Indie