About Me
Chitarrista quarantenne, Beppe si esibisce ormai da anni in tutto il sud Italia solo con la sua chitarra, senza l’ausilio di basi o di campionamenti elettronici, in uno spettacolo rigorosamente acustico. E con la chitarra ripercorre un certo percorso musicale che va dal blues al ragtime, fino ad arrivare ad una serie di standard jazz da lui riarrangiati con la tecnica del fingerstyle.
Beppe inizia a suonare la chitarra assai giovane, ed il suo primo amore sono i cantautori. Agli inizi degli anni 80 è uno dei primi artisti ad esibirsi nei locali baresi facendo chitarra-bar, successivamente ha suonato al fianco di artisti italiani come Mimmo Cavallo, i Righeira, Claudio Lolli, Goran Kuzminac (che lo ha definito il più grande chitarrista pugliese) ed altri, ed è nel 1994 che decide di dedicarsi prevalentemente alla chitarra acustica, studiando con Franco Morone e Duck Baker, e liberando la sua creatività con una serie di brani raccolti nel suo primo CD intitolato ACUSTICO. Attualmente sta lavorando alla pubblicazione del suo nuovo disco, prodotto da un’etichetta specializzata.
E’ anche di imminente pubblicazione il suo libro di arrangiamenti fingerstyle. – Suonare questo tipo di musica non è facile, non per le difficoltà tecniche, ma perché si tratta di musica di nicchia, che non sconfina nel commerciale ma che è in grado di regalare forti emozioni a chi la ascolta. Purtroppo viviamo in un’epoca difficile, in cui se non c’è l’attenzione dei media per quello che fai, rischi di dover combattere da solo, e non si può fare il pioniere per tutta la vita. E allora l’unico motivo per cui continui a suonare queste cose, è perché ti piace davvero!- Beppe alterna la sua attività concertistica a quella didattica – E’ importante che le nuove leve imparino a suonare uno strumento musicale, oggi sono tutti presi dai computer e dai telefonini, che forse ci si dimentica che la musica, oltre che scaricarla da internet, la si può anche suonare! Rimango sempre un po’ spiazzato quando i diciottenni di oggi mi dicono che non sanno chi è De Andrè, o Guccini, o addirittura Hendrix! Il fingerstyle poi è una tecnica particolare con cui si sfruttano al massimo le potenzialità della chitarra, suonandola come se fosse una piccola orchestra, in cui ogni dito della mano destra ha una sua funzione ben precisa, il pollice esegue la linea dei bassi, indice e medio sviluppano la parte armonica e l’anulare generalmente suona la linea melodica.
Nel suo vasto repertorio, Beppe sfoggia anche brani dalle sonorità ricercate e sperimentali che sconfinano nella new-age, con l’uso di tecniche particolari come il tapping, o percuotendo la cassa della chitarra come se fosse un tamburo. Il suo vasto repertorio gli permette di intercambiare i brani ad ogni concerto, rendendo ogni esibizione unica ed irripetibile. – Non amo molto gli artisti che in concerto hanno una scaletta ben precisa e ripetono sempre le stesse frasi agli che hanno studiato… questa è mestieranza, io credo che la musica sia arte, quando salgo sul palco mi piace non avere un’idea precisa di quello che devo suonare; amo vedere le persone che assisteranno al mio concerto, immaginare ciò che vorrebbero sentire, poi penso a quello che vorrei suonare io, ed il mix che ne consegue è più o meno quello che suonerò. In questo modo ogni concerto è diverso dal precedente, forse è per questo che i miei estimatori non si stancano di venirmi ad ascoltare! Ogni volta che finisco un concerto mi dico –mannaggia, volevo suonare questo o quel brano!, ma un’ora e mezza passa in fretta, e l’interazione col pubblico a volte mi fa suonare perfino cose che non sapevo di conoscere!-