..PER QUALCUNO SAREI UN RAGAZZO SIMPATICO.PER QUALCUN ALTRO LA STAR DEL MUSICAL. MAH. PER ALTRI UN AMICO COME CE NE SONO POCHI. PER ALTRI ANCORA NON SONO NIENTE. AMEN, IO CREDO DI AMARE LA GENTE TUTTO QUI'. CREDO DI AVERE UN'ABILITA':SAPER RICONOOSCERE LA QUALITA' D'ANIMO DELLE PERSONE. TUTTO QUI'. E VIVO PER CONDIVIDERE, NON PER OSTENTARE...................................................
............................................................
.....QUESTO SPAZIO E' MIO AL CENTO PER CENTO! QUALCUNO HA TENTATO DI CLONARMI. QUALCUNO HA TENTATO DI RUBARMI PASSWORD E AMICI. EPPURE IO ESISTO E RESISTO.
SCRIVETEMI, PROVERO' A RISPONDERE A TUTTI. HO POCO TEMPO, SAPETE, MA CI PROVO....ecco L'ANTEFATTO ORA:........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..Ciao,
ebbene si, mi hanno convinto: My space ha preso anche me. Non sto a dirvi chi ci sia riuscito (tanto lo si può immaginare: è bionda, americana, super agiornata, quando è convinta di una cosa, non ce n'è), ma tanto vale ringraziarla questa persona,perchè anche stavolta aveva ragione... quì c'è un piacere diverso, c'è il CONTATTO con le persone, non la vetrina. C'è lo scambio. La comunicazione...come piace a me!Sito ufficiale a parte (www.michel-altieri.com),comincio col dire, così su due piedi, qualcosa di me...
Pertiamo dall'antefatto......Chiamarsi (veramente all'anagrafe)Michel, sognar di diventare attori, crescere a Milano, ma essere nati a Bari è un'esperienza che lascia il segno. Giuro. Tra un professore che si ostinava a chiamarmi Michele, genitori che mi volevano avvocato e un nome che più che un nome pare il marchio di una catena di coeffeur, ho tenuto duro ed insistito. Me misero. Per la gioia che si prova a veder un pubblico con il sorriso, gente che "sta meglio" dopo cio' che HAI FATTO...ci sono follie che tu artista faresti(quasi) volentieri. No?.........................................................
..........................................................Du
nque, da ragazzino a scuola recitavo, scrivevo copioni, facevo concorsi per i cosiddetti giovani talenti, tra una versione di greco ed una di latino, non appena solo in casa, cantavo segretamente con la mia fida spazzola/microfono …sognavo praticamente e sempre ad occhi aperti. I miei mi volevano per l'appunto avvocato, io neanche per idea, poi improvvisamente la mia famiglia ebbe ...problemi...di natura...diciamo economica e mi trovai costretto ad andare a lavorare per pagarmi il liceo, cominciai a badare a me stesso e a fare un piano per la mia vita........................................................
Difficile a 14 anni ma se la situazione ti obbliga a farlo, IT'S NOT RIGHT BUT IT'S OKAY!
Costretto a trasferimenti continui, persi tutti i punti di riferimento e gli amici cosi importanti a quell’età . Mi chiedevo, perché vivere e soffrire così? (ME MISERO again)Cercavo il senso della mia presenza. Poi una musica, un testo o una canzone mi prendevano per mano e mi inoltravano in un mondo parallelo in cui fuggivo. Sapevo che la mia presenza in questa vita avrebbe avuto un senso solo attraverso l’arte, perché tutto il resto mi deprimeva . Del resto l’uomo è vivo nella misura in cui comunica. Nessuno mi ha mai incoraggiato (DA QUI' PARTE IL MELO'). Ero da solo con i miei sogni, con i miei Prince, Bowie, Madonna. Capii che se volevo farcela dovevo andarmene insistere ed essere lucido. Provate, provate a sognare restando lucidi! Mi organizzai ed andai a vivere da solo a 18 anni a Milano. Creai il mio piano: Innanzi tutto devi avere quella famosa e benedetta arte per metterala da parte, poi far sapere al mondo che esisti. Mai starsene ad oziare se si vuole arrivare. Conoscere gente, entrare nel giro ma quello pulito e lavorare! Ero stanco di fare tutti i mestieri di rito per pagare gli studi , così mi inventai un gruppo di performers e vestiti dal costumista della Scala facevamo tableaux vivants nei club di tendenza. Io cantavo in inglese tutte le sere, facevo pratica, imparavo ad esercitare un "doppio carisma" per interessare ad un pubblico distratto e intontito.
Con i primi guadagni mi iscrissi all’accademia, di giorno studiavo Brecht, di notte cantavo su musica elettronica. Cercavo i contrasti, cercavo il passato dell’arte ma anche l’avanguardia. Non volevo essere già vecchio come i miei colleghi della prosa… Poi i mille provini, i mille no, i rischi, i continui viaggi a vuoto tra Roma e Milano(come oggi del resto). Mi dedicai al solo Teatro, andai ad un’audizione per un musical Rock e lì qualcuno mi notò, mi scelse. Erano Nicoletta e Luciano Pavarotti...da li si è cominciato a giocare sul serio... il mio curriculum COMINCIA DA QUI IN POI ma scusate non lo cito...... questo proprio non è il mio sito!
MySpace Layouts
MySpace Layouts MySpace Codes MySpace Backgrounds